Paolo Ruberti: un grande ritorno
Paolo Ruberti è apparso in ottima forma al Nurburgring. Per lunghi tratti il pilota veronese ha dominato la classifica della GTE AM. Poi è arrivata la scelta conservativa di non montare le gomme slick quando alla guida si trovava Yamagishi
Paolo Ruberti è ritornato. Il pilota veronese, reduce dal brutto infortunio alla vertebra causato dalla violenta uscita di pista avvenuta a Hockenheim pochi giorni prima del prologo della 24 Ore di Le Mans mentre faceva da istruttore a un pilota del challenge Ferrari -c'è stata l'esplosione di un disco freno-, al Nurburgring ha dimostrato di non avere perduto nessuna delle sue qualità. Con la Corvette del Larbre Competition che divide con il francese Pierre Ragues e con il gentleman giapponese Yukata Yamagishi, è sempre stato fin dalle prime prove libere di venerdi tra i massimi protagonisti della GTE AM. In qualifica, sull'asfalto bagnato, ha occupato con costanza la prima posizione, mettendosi dietro piloti come Patrick Long e Wolf Henzler che certo non sono novellini. Alla fine l'infelice posizione di partenza del trio è dipesa soltanto dalla scelta di non passare alle gomme slick quando alla guida, come da regolamento, si trovava il pilota del Sol Levante, ancora non abituato alla guida in condizioni estreme. In parole povere la squadra non ha voluto rischiare un incidente che avrebbe potuto danneggiare la bella vettura statunitense.
" Però-ha detto Ruberti-abbiamo ampi margini di rimonta, perché il passo gara è concreto e qui la Corvette va davvero molto bene. Non abbiamo nemmeno dovuto lavorare troppo sull'assetto perché la base era già ottima. Rispetto all'anno passato-quando divideva la vettura con Gian Luca Roda e il danese Poulsen- sono cambiate molte cose nella squadra e siamo migliorati tutti quanti. La Corvette andava già bene ma c'era sempre qualche epidosio sfortunato a fare capolino e questo ci privava della gioia del risultato finale. Ora siamo costantemente tra i primi e non posso certo lamentarmi. L'unico rimpianto è non aver potuto disputare la 24 Ore di Le Mans perché ero in riabilitazione. Ma l'incidente è stato davvero brutto. È esploso un disco freno quando ero ancora sui duecento all'ora, non ha più funzionato il servosterzo e non ho potuto fare altro che aspettare l'impatto. Dopo tutto quello che è accaduto devo dire che è andata bene e che alla clinica di Ludwigshafen, dove mi hanno operato, sono stati bravissimi".
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