Le
Audi hanno letteralmente dominato la
6 Ore di Spa-Francorchamps, secondo appuntamento del
Mondiale Endurance FIA, monopolizzando le prime quattro posizioni dell'ordine di arrivo.
La cosa curiosa però è che contrariamente ai pronostici non è stata una delle due nuovissime
R18 e-tron quattro ibride a conquistare la vittoria, ma una delle più tradizionali
R18 ultras.
A festeggiare il successo è stato infatti l'equipaggio composto da
Loic Duval, Romain Dumas e Marc Gene, con l'ex pilota delle
Peugeot che quindi non poteva sperare in un esordio migliore con la Casa di Ingolstadt.
Nelle prime fasi di gara, disputate con la pista bagnata, erano state le nuove nate a fare la differenza, ma mano a mano che l'asfalto ha iniziato ad asciugarsi l'ago della bilancia ha cominciato a spostarsi dall'altra parte.
Al pit stop
Gene ha azzardato il passaggio alle gomme slick e nel suo stint è riuscito ad andare a riprendere
Andre Lotterer, che invece era sulle gomme intermedie, prima che
Loic Duval riuscisse a finalizzare il sorpasso ai danni di
Benoit Treluyer in quello successivo.
Una volta preso il comando poi l'equipaggio numero 3 non ha avuto particolari problemi a prendere il largo, arrivando alla bandiera a scacchi con un vantaggio di 40" nei confronti della
R18 e-tron dei vincitori della scorsa edizione dalla
24 Ore di Le Mans, ovvero
Lotterer, Treluyer e Marcel Fassler.
Terzo gradino del podio per l'altra
R18 ultra di Marco Bonanomi ed Oliver Jarvis, che hanno potuto approfittare di una serie piuttosto lunga di disavventure che ha colpito la seconda vettura ibrida, ovvero quella dei veterani
Dindo Capello, Allan McNish e Tom Kristensen.
La prima tra le vetture private è stata quindi la
Lola-Toyota della Rebellion Racing, quinta al traguardo con
Nicolas Prost, Neel Jani e Nick Heidfeld, giunta alla bandiera a scacchi con un distacco di tre tornate.
Per quanto riguarda la classe
LMP2, la vittoria è andata alla
Zytek-Nissan del
team Jota, nona assoluta al traguardo con
Simon Dolan e Sam Hancock. Decisivo lo splash and go a cui è stata obbligata la
Oreca-Nissan di John Martin, Robbie Kerr e Tor Greaves.
Infine, nella classe
GT, si è vista una grande battaglia che alla fine ha portato al successo della
Porsche della Felbermayr Racing, con
Richard Lietz (che divideva l'abitacolo con
Marc Lieb) che è stato bravissimo a resistere al tentativo di attacco finale della
Ferrari di Gianmaria Bruni e Giancarlo Fisichella.
FIA WEC - 6 Ore di Spa-Francorchamps - Classifica finale
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