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Messico, qualifiche: Di Grassi e Duval sorprendono Jani e Lieb

Per Lucas Di Grassi e Loic Duval prima pole position dell'anno. Ridotto comunque il vantaggio delle Audi nei confronti delle Porsche: 42 millesimi di secondo. Terzo tempo per Lotterer, autore della migliore prestazione assoluta, e Faessler.

#8 Audi Sport Team Joest Audi R18 e-tron quattro: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis

#8 Audi Sport Team Joest Audi R18 e-tron quattro: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis

James Holland

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#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
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#43 RGR Sport by Morand Ligier JSP2 - Nissan: Ricardo Gonzalez, Filipe Albuquerque, Bruno Senna
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#97 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage GTE: Richie Stanaway, Darren Turner
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: Gianmaria Bruni, James Calado
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#36 Signatech Alpine A460: Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre, Stéphane Richelmi
#5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
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#66 Ford Chip Ganassi Racing Team UK Ford GT: Olivier Pla, Stefan Mücke
#67 Ford Chip Ganassi Racing Team UK Ford GT: Marino Franchitti, Andy Priaulx, Harry Tincknell

Terza pole position dell'anno per l'Audi R18 e prima per Lucas Di Grassi, Loic Duval e Oliver Jarvis, che non ha qualificato la vettura, nella stagione. Le qualifiche della 6 Ore del Messico hanno messo in mostra tutto ciò che si era già intravisto nelle tre sessioni di prove libere: le R18 qui si trovano a meraviglia, soprattutto nei cambi di direzione e nella parte più lenta della pista. Da questo traggono un leggero vantaggio nei confronti delle Porsche 919 Hybrid che comunque sono vicinissime, ad appena 42 millesimi sulla media totale dei tempi, con Jani, autore di un lungo proprio in extremis che probabilmente ha compromesso allo svizzero e a  Lieb di prendersi la pole. Terza la seconda Audi R18 di Lotterer, che ha ottenuto la migliore prestazione assoluta con 1'24"763, e Marcel Faessler sensibilmente più lento del compagno sulla vettura numero 7.

Una bandiera rossa a 4' dalla fine

Sono Brendon Hartley, Neil Jani, Nakajima e Conway, Lotterer e Duval i primi a qualificare Porsche, Toyota e Audi. E già al primo giro c'è un tempone: Lotterer con l'Audi piazza 1'24"763  lasciando Jani e Hartley a 2 e a 6 decimi e a 1"4 la seconda R18 di Duval. I primi a cambi di piloti vedono Lieb al posto di Jani e Webber in quello di Hartley mentre Lotterer prosegue la tattica già vista in questa edizione del WEC, consegnando la sua vettura a Faessler dopo i colleghi di Weissach. In LMP2 Bruno Senna precede Menezes, Junqueira e Williamson. Con i cambi effettuati si modifica ancora la classifica: Lucas Di Grassi porta la seconda Audi R18 alle spalle di quella di Lotterer-Faessler. Potrebbe essere una doppietta Audi ma ecco che giunge la doccia fredda: Faessler non riesce a mantenere il ritmo di Lotterer e fa precipitare l'Audi numero 7 fuori dal podio perché Di Grassi con 1'24"838 passa in pole davanti a Lieb e Webber. Così si arriva agli ultimi quattro minuti: viene esposta una bandiera rossa per un'uscita di pista con relativa botta per l'Alpine di Lapierre: i danni sono limitatissimi tanto  che il francese può riprendere ma la direzione corsa si dimostra inflessibile. Alla conclusione mancano 3'43"; di fatto solo un giro lanciato a disposizione per decidere la griglia di partenza. Alle 15,01 la sessione riprende con un gran traffico in pista.  Hartley e Jani sono ritornati sulle rispettive Porsche e Duval ha sostituito Di Grassi. Faessler invece resta sulla propria Audi che divide con Lotterer mentre resta ai box la Toyota di Buemi.  La foga tradisce Jani che va lungo e perde tempo mentre Faessler migliora e riporta la R18 al terzo posto relegando Hartley e Webber al quarto posto. Per l'Audi è la terza pole position dell'anno e la prima per Lucas Di Grassi e Loic Duval. In LMP2 Senna e Gonzales conquistano il primo posto davanti all'Alpine di Lapierre-Menezes e alla Gibson di Kane che proprio in extremis prende la terza posizione alla Oreca di Rast-Rusinov.

 

Doppietta Aston Martin in GTE PRO

In GTE PRO c'è stata la conferma delle Aston Martin Vantage che hanno ottenuto una bella doppietta mai messa in discussione da nessuno. Il problema è che qui in Messico la Ferrari soffre di un certo ritardo di risposta del turbo nei confronti dell'aspirato della GT britannica. A questo va da aggiungersi anche un non perfetto feeling tra gomme e meccanica della vettura. Il terzo posto di Bruni e Calado, comunque, consente agli uomini della AF Corse di essere temibili per la corsa di domani, anche in considerazione del fatto che le previsioni meteo-fino ad ora sempre smentite dalla realtà-indicano pioggia durante la 6 Ore. Bene anche la Porsche del campione del mondo Lietz e del suo collega Christensen mentre Rigon e Bird hanno proceduto di conserva pensando soprattutto a trovare l'equilibrio di vettura per la gara. Un disastro, invece, la prestazione delle Ford GT, una delle quali come si leggerà in cronaca, ha vissuto una rocambolesca avventura con la portiera lato guida.

Problemi alla ....portiera per la Ford

Le qualifiche iniziano puntuali con le GTE PRO e AM in pista. I primi a qualificare le vetture sono Bruni e Bird per la Ferrari, Sorensen e Stanaway per l'Aston Martin, Priaulx e Muecke per la Ford e Christensen per la Porsche del Dempsey Proton. Il primo problema è per Priaulx che viene fermato dai commissari perché non riesce a chiudere la portiera lato guida ed è costretto a rientrare subito al box. Le due Aston con Marco Sorensen e Richie Stanaway vanno al comando, con il danese che rifila 1" alla Ferrari di Bruni che precede la Porsche di Christensen. In GTE AM è Lamy, nonostante un testacoda, a comandare con alle spalle le due RSR di Long e Barker e la Corvette di Taylor. Il giro seguente Stanaway prende la testa mentre continuano i guai di Priaulx: i meccanici della Ford non riescono a sistemare la portiera e quindi l'ex campione del mondo turismo è costretto a perdere parecchio tempo. Per non lasciare nulla d'intentato quando ritorna in pista Andy va a sbattere toccando in testacoda le protezioni alla curva 12 e di nuovo riporta la Ford GT ai box in quelle che sembranno essere qualifiche calvario per il team Ganassi, visto che anche Mueck e Pla non riescono a scendere sotto tempi competitivi. Al comando, intanto, Thiim piazza un tempo migliore di quello di Turner e permette alla  Aston che divide con Sorensen di prendersi la provvisoria pole position davanti all'esemplare gemello, nonostante la miglior prestazione assoluta sia di Stanaway, e alla Ferrari di Calado-Bruni che resiste al terzo posto con la Porsche di Lietz-Christensen al quarto posto. Risale invece la Ford di Tincknell che ha preso il posto di Priaulx: ora i due sono al quinto posto davanti alla Ferrari di Bird e Rigon. Ma la situazione cambia nuovamentea poco dalla fine. Rigon si prende la quinta posizione mentre Pla riesce a superare il collega britannico sulla Ford numero 66. L'Aston finisce in pole anche in GTE AM con DallaLana e Lamy che precedono le tre Porsche. Quarta la Corvette di Taylor-Yamagishi e quinta la Ferrari 458 dei capoclassifica iridati Perrodo e Collard.

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