Messico, libere 3: appena un decimo tra Hartley e Lotterer
Sia Porsche sia Audi sono state velocissime nell'ultima sessione di libere prima delle qualifiche. In pista anche la seconda Toyota, danneggiata ieri da Sarrazin. Mancanza di grip e gran traffico i problemi comuni a tutte le classi.
Foto di: XPB Images
Saranno qualifiche molto equilibrate senza un apparente favorito. È ciò che ha confermato anche l'ultima sessione di prove libere, disputatesi dalle 17 alle 18 ora italiana, della 6 Ore del Messico con la Porsche 919 Hybrid di Brendon Hartley, 1'25"387, che ha ottenuto il tempo migliore davanti di appena un decimo e uno all'Audi R18 di Lotterer e alla seconda vettura del team di Ingolstadt di Di Grassi. Quarta l'altra 919 di Jani che ha preceduto le due Toyota 050 di Kobayashi, riparata dopo l'incidente subito ieri mattina da Sarrazin, e di Buemi.
Poco grip e problemi di traffico
Il terzo turno di libere si è svolto in condizioni nuovamente differenti rispetto alle altre sessioni: temperature più fredde all'asfalto hanno creato meno grip, causando qualche problema di troppo a tutti quanti che si sono ritrovati spesso e volentieri alle prese con la mancanza di aderenza in accelerazione dalle curve lente e un progressivo mutamento delle pressioni delle gomme. Per questa ragione anche in Porsche si sono svolte ulteriori prove con differenti soluzioni di ala al retrotreno. Le vetture di Weissach, pur avendo migliorato di quasi cinque decimi il tempo ottenuto da Neil Jani il giovedi, sono state avvicinate dalle due Audi, anch'esse non immuni dalle stesse problematiche. Per quanto riguarda le due Toyota sono sempre rimaste a debita distanza con l'esemplare di Conway-Sarrazin-Kobayashi leggermente più veloce della vettura gemella ma sempre al di sopra della barriera del 1'26". In ogni caso i piloti delle LMP1 hanno dovuto spesso e volentieri districarsi dal gran traffico che dovrebbe rappresentare uno dei punti focali di una corsa che si presenta molto difficile per tutti quanti. L'altura che mette sotto sforzo il fisico e i propulsori, l'asfalto con i suoi cambiamenti e i doppiaggi saranno alcuni tra i punti cardini di una 6 Ore capace di fornire parecchie sorprese.
Vantage velocissime in GTEPRO
In LMP2 l'Oreca di Rast ha rifilato cinque decimi all'Alpine di Lapierre mentre al terzo posto ha confermato la propria competitività nonostante corra ormai dal 2003 la Gibson di Jonny Kane mentre ancora una volta le Aston Martin Vantage hanno dominato tra le GTE PRO con Turner-Stanaway e Thiim-Sorensen che addirittura sono riuscite a infrangere il muro del 1'40" andando vicinissime ai rilievi cronometrici delle ultime LMP2. Un segno di forza per le Vantage gommate Dunlop che oltre a non dover tribolare con il ritardo di risposta al turbo che attanaglia nel lento sia Ford sia Ferrari sembrano possedere più agilità. Più problematiche, invece, le prove delle Ferrari 488. Sia la vettura di Bruni-Calado sia quella di Rigon-Bird si sono continuamente fermate ai box alle prese con gli stessi problemi alle pressioni delle gomme palesatasi ieri. I loro tempi, quindi, non sono molto indicativi: infatti gli equipaggi dell'AF Corse sono dietro anche alla Porsche di Lietz e Christensen che in caso di pioggia-fattore che è previsto sia per le prove ufficiali sia per buona parte della corsa-potrebbe essere una scomoda guastafeste. In GTE AM il tempo lo ha fatto Long davanti alla Vantage di Lauda con al terzo posto l'altra Porsche di Carroll e Wainwright.
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