Messico: le libere non cronometrate confermano il duello Porsche-Audi
Nella sessione concessa per prendere conoscenza con la pista miglior tempo di Bernhard davanti a Duval. Sarrazin sbatte e danneggia la scocca della sua Toyota che non scenderà in pista nei due turni di libere di oggi. Bene le Ferrari tra le GTE PRO
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
Porsche AG
Essendo la pista di Città del Messico al debutto nel WEC è stato concesso alle squadre un turno supplementare di prove libere in mattinata dalle 9 alle 10,30-17,30 ora italiana- per dare la possibilità di scoprire il tracciato e aiutare le squadre in un set up per nulla semplice. I tempi registrati hanno quindi un valore relativo con la Porsche 919 Hybrid di Timo Bernhard-Brendon Hartley-Mark Webber che alla fine, con il tedesco, ha ottenuto la migliore prestazione in 1'26"847 davanti all'Audi di Loic Duval , alla Porsche di Lieb e Dumas e alla seconda Audi di Lotterer. I tempi sono stati poco indicativi: la pista era sporca, non gommata e le temperature all'asfalto sono cambiate in continuazione come tradizione qui in Messico.
La Peraltada tradisce Sarrazin
La sessione è stata caratterizzata dall'esposizione di tre bandiere rosse, una delle quali causate dal violento botto del quale è stato protagonista Stephane Sarrazin con la Toyota 050 Hybrid proprio all'ingresso del rettifilo box. Il pilota francese, dopo essere uscito dal toboga dello << stadio >> ha affrontato quel che resta di una curva che un tempo era tra le più dfficili al mondo, la famigerata Peraltada, salendo sul cordolo esterno in uscita. La Toyota è stata spedita in testacoda dall'altra parte della pista e ha colpito lateralmente il muretto box con la sospensione anteriore sinistra distrutta e gravi danni anche al retrotreno. Una volta controllata i meccanici hanno scoperto delle crepe anche nella scocca ragion per cui Sarrazin-Conway-Kobayashi dovranno saltare entrambe le sessioni libere di oggi pomeriggio , la prima in programma a partire dalle 20,30 italiana. In generale questo approccio ha proposto quelle che saranno le problematiche legate a una corsa complessa: l'autodromo offre poche occasioni di sorpasso, soprattutto sul lungo rettifilo, e nel contempo procurerà rischi in fase di doppiaggio in quella che è la sua parte più tortuosa, lo stadio, perchè la sede stradale è stretta e le traiettorie obbligate. C'è anche il rischio pioggia a gravare sulle strategie che dovranno essere messe in atto in vista della gara.
Guai anche per Lieb
In ogni caso Porsche e Audi sono sembrate possedere già quel qualcosa in più rispetto alla Toyota per confermare ciò che si era visto prima dell'estate al Nurburgring con le << cugine >> tedesche impegnate in un bel duello e le Toyota leggermente distanti. Ma anche la Porsche ha vissuto un piccolo giallo quando Lieb si è fermato all'improvviso lungo il rettifilo a causa di una panne elettrica, risolta poi quando la vettura è rientrata ai box approfittando di un regime di bandiera rossa. In LMP2 il miglior giro è stato ottenuto da Rast davanti a Derani a dimostrazione dei progressi svolti dalle gomme Michelin in questa classe. Tra le GTE PRO sono state le Ferrari a dettare il ritmo con Bruni, 1'41"59, davanti all'Aston Martin di Stanaway e all'altra 488 di Rigon e Bird. Benissimo anche Camathias-Henzler con la Porsche RSR, primi tra le GTE AM in una sessione che in entrambi le classi della GT ha messo in evidenza la capacità di trazione dell'ormai anziane 991 tedesche.
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