Messico, 3° Ora: incubo stop and go per la Porsche di comando
Un tentativo abortito di rientro ai box da parte di Timo Bernhard mette in discussione il primo posto della 919 Hybrid che stava controllando con relativa tranquillità l'Audi di Duval. Buona corsa dell'Alpine in LMP2
Foto di: James Holland
Incubo stop and go per la Porsche 919 di Hartley-Bernhard-Hartley che stava prendendo il largo in classifica. Poco prima di metà gara, infatti, una manovra di Timo Bernhard che stava rientrando ai box e poi visto occupata la corsia da una LMP2 ha ripreso la via della pista, è stata posta sotto investigazione dalla direzione corsa. Potrebbe arrivare uno stop and go quanto prima che ridarebbe il primo posto all'Audi R18 di Duval-Di Grassi-ndr Jarvis non ha ancora pilotato- che proprio nella terza ora era stata distanziata dalla Porsche di comando.
La terza ora si apre con Timo Bernhard che a poco a poco aumenta il ritmo e distanzia Duval che poco sembra contro la regolarità e il passo della Porsche 919 Hybrid di comando. Al terzo posto Romain Dumas procede regolare davanti alla Toyota di Conway e all'Audi R18 di Faessler. In LMP1 privati la Rebellion con Tuscher alla guida è al comando della sottoclasse mentre continua, vivacissima, la battaglia in LMP2. Grazie alla loro condotta regolare, fuori dai guai, i ragazzi dell'Alpine, alla guida ora è Stephane Richelmi che rilevato Gustavo Menezes, sono al comando davanti alla Oreca G Drive di Alex Brundle e alla Ligier di Bruno Senna che precede la BR01 superstite ora guidata da Maurizio Mediani. In GTE PRO senza storia il discorso riguardante i primi due posti con le Vantage di Thiim-Sorensen e Stanaway-Turner che hanno un vantaggio abissale su Christensen, Priaulx, Bird e Calado.
A ventun minuti dal termine dell'ora piccolo giallo in casa Audi: Faessler rientra lentamente ai box. Ma solo perché ha esaurito anche l'ultima goccia di carburante. Lo svizzero riparte dopo avere effettuato il proprio pit stop.
Arriva la pioggia
A 12' la tanto temuta e prevista pioggia arriva ma è per la presenza di detriti in pista, lasciati dalle vettura di Mediani toccatosi al complex con la Ligier di Scott Sharp che la direzione corsa espone una seconda full course yellow che di fatto neutralizza le posizioni. I migliori si fermano: sulla Porsche di testa risale Brendon Hartley, Duval resta nell'abitacolo della R18 al secondo posto, Lieb sostituisce Dumas e Sarrazin eredita il volante da Conway sulla Toyota al quarto posto. La corsa riprende a poco più di cinque minuti dalla conclusione dell'ora, dopo 8' minuti di neutralizzazione. Il vantaggio di Hartley-Webber-Bernhard su Duval-Di Grassi-Jarvis, che ancora non ha guidato, è attorno ai 4" in una situazione di classifica molto aperta con un'investigazione nei confronti della Porsche di comando. Bernhard infatti prima dell'esposizione della full course yellow stava rientrando ai box per il pit stop e poi all'improvviso ha ripreso la via della pista. Come risposta ai commissari Hartley piazza un tempone:1'25"880, guadagnando in un sol giro un secondo pieno su Duval.
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