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Lieb: " Troppo rischioso cercare il tempo con le intermedie"

Il tedesco della Porsche, che aveva previsto l'incremento delle prestazioni, analizza con lucidità il risultato delle qualifiche e avverte che la corsa sarà molto più interessante di quanto si possa pensare

Marc Lieb, Porsche Team

Marc Lieb, Porsche Team

Porsche AG

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, #2 Porsche Team Por
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb

Per Silverstone la Porsche, come tradizione, ha deciso di far qualificare sulla vettura numero 1 Webber e Hartley e sulla 2 Jani e Dumas, lasciando a Bernhard e a Lieb lo spazio per probabili  stint in corsa. Così non c'è stato miglior spettatore "interessato" al risultato finale di Marc Lieb, anche per via del suo ruolo all'interno del programma 919 Hybrid. In fin dei conti, almeno fino a venerdi quando le condizioni della pista sembravano normali, si era avverata la profezia che  aveva annunciato già prima del prologo del Paul Ricard: che quest'anno le LMP1 sarebbero state se non più veloci almeno sullo stesso piano prestazionale di quelle del 2015, nonostante le limitazioni aerodinamiche e soprattutto energetiche e di flusso istantaneo del carburante.

"Credo che le prove di venerdi abbiano indicato con chiarezza che non siamo per nulla più lenti del passato. Anzi. Nel secondo turno abbiamo battuto il record con apparente facilità e quando questo è accaduto ho avuto la conferma di quanto prevedevo. Significa che nello specifico la nostra 919 è migliorata tantissimo e che abbiamo compiuto un ulteriore salto a livello di guidabilità e di prestazioni assolute. Per me, quindi, non è stato sorprendente. Me ne ero già accorto nei test invernali. Avevo bisogno soltanto della prova concreta in una competizione ufficiale".

Ti aspettavi il dominio delle Audi nelle qualifiche?
"Ad essere sincero proprio no. E per questo la sessione è stata più interessante del previsto. L'Audi è sempre stata molto a posto e veloce in condizioni di bagnato. Ma ieri, all'inizio della prima sessione quando pioveva, erano più lente rispetto a noi e sembravano avere dei problemi. Credo fosse dovuto al fatto che la loro vettura è nuova di zecca, ha bisogno di essere conosciuta a fondo e di essere messa a punto. Audi ha un ottima vettura; il loro telaio poi non era male nemmeno nel 2015. A questo ora hanno aggiunto una grande potenza; solo saliti di classe energetica, hanno una nuova MGU e penso che ci sarà una bella battaglia nell'arco del campionato".

André Lotterer dopo le prove ha detto a it.motorsport.com che per assurdo in gara sarà per loro più difficile dell'anno passato perché, pur correndo con i 6 MJ, le Audi avranno  problemi a ricaricare il sistema...
"Non so di preciso ma penso che intendesse il fatto che per loro potrebbe essere più difficile recuperare con un solo sistema l'energia e quindi sfruttare appieno i 6 MJ. Ma lo si comprenderà in gara. Che attenzione sarà interessante per moltissimi motivi: le questioni relative allo sfruttamento dell'energia per tutti quanti; l'analisi dei tempi sul giro e anche come si comporteranno sull'asciutto e con altre temperature le gomme. Domani sera tutti quanti ne sapremo molto di più".

Oggi Dumas si è lamentato del fatto che forse si potevano rischiare delle gomme diverse da quelle di bagnato che invece sono state usate dall'Audi in pole position. Difendi questa scelta?
"Si ne sono convinto. A metà della sessione sembrava che le intermedie facessero al caso nostro ma i ragazzi che guidavano ci hanno detto che la pista era troppo fredda e scivolosa per rischiare. Il fatto è che il secondo pilota ha al massimo una decina di minuti per la propria qualifica e se si deve fermare per cambiare le gomme gli restano appena tre giri per trovare le temperature giuste con le intermedie. In corsa invece è un azzardo che si può prendere perchè guardi alla consistenza sul lungo periodo con la pista che inizia ad asciugarsi a poco a poco. Ma in queste qualifiche le intermedie rappresentavano un rischio troppo grande da prendere".

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