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La Porsche 919 ad alto carico osservata speciale al Nurbürgring

Attesa per il debutto della vettura con la configurazione che verrà usata per il resto del campionato. La Toyota sarà chiamata a riscattare la rocambolesca sconfitta di Le Mans per recuperare in classifica iridata.

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley

Porsche Motorsport

#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Neel Jani, Andre Lotterer, Nick Tandy
Neel Jani, Porsche Team, Fritz Enzinger, Head of Porsche LMP1
Earl Bamber, Brendon Hartley, Porsche Team
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Neel Jani, Andre Lotterer, Nick Tandy, #8 Toyota Gazoo Racing To
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
#13 Vaillante Rebellion Racing Oreca 07 Gibson: Mathias Beche, David Heinemeier Hansson, Nelson Piqu
#38 DC Racing Oreca 07 Gibson: Ho-Pin Tung, Oliver Jarvis, Thomas Laurent
#38 DC Racing Oreca 07 Gibson: Ho-Pin Tung, Oliver Jarvis, Thomas Laurent
#95 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage: Nicki Thiim, Marco Sorensen, Richie Stanaway
#71 AF Corse Ferrari 488 GTE: Davide Rigon, Sam Bird, Miguel Molina
Davide Rigon, AF Corse
#91 Porsche Team Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Frédéric Makowiecki, Patrick Pilet

Sarà la Porsche al centro dell'attenzione generale alla 6 Ore del Nürburgring che riapre la stagione del WEC dopo la pausa di un mese seguita alla 24 Ore di Le Mans. La Casa di Weissach  si schiererà con la 919 Hybrid in versione ad alto carico, con la quale poi disputerà tutto il resto del campionato. Il debutto della vettura è molto atteso perché storicamente Porsche dal Ring in poi ha sempre preso il largo nella serie iridata, permettendo nel 2015 un'incredibile rimonta nel mondiale piloti da parte di Webber-Hartley-Bernhard e ripetendosi, con maggior fatica, nel 2016 sia tra i costruttori sia tra i piloti con Jani-Dumas-Lieb.

Sulla vettura i tecnici hanno lavorato molto nel tentativo di ritornare a quella competitività anche di prestazioni assolute che la Toyota TS050 aveva messo in leggera crisi nella prima parte del campionato, schierando sia a Silverstone sia a Spa-Francorchamps un'aerodinamica più adatta alle caratteristiche di quei due tracciati. Porsche invece ha preferito rischiare, facendo slittare l'omologazione del secondo pacchetto aerodinamico alla vigilia della corsa tedesca.

Doppiaggi ad alto rischio

I risultati dei test svolti sia a Mont Melo sia al Ring sono stati molto positivi. Pur non potendo rivoluzionare il concetto base della 919 Hybrid-rifare da zero l'aerodinamica posteriore avrebbe comportato tempi lunghissimi- i progettisti di Weissach hanno ottimizzato ogni particolare, giungendo a una definizione della linea che dovrebbe offrire risultati immediati. Al Ring, infatti, contano il carico, la capacità di inserimento e la trazione, essendo autodromo da medie basse, più tecnico che difficile e molto stressante per i piloti, a causa della relativa larghezza del manto asfaltato. Le fasi di doppiaggio sono le più critiche dell'intero campionato e non è un caso che proprio in Germania si verifichino episodi rocamboleschi. L'anno scorso, per esempio, Marc Lieb gettò al vento una probabile affermazione andando a cozzare contro il doppiato Al Kubaishi. Venne giudicato reo dalla direzione sportiva e dovette subire una penalizzazione oltre che perdere parecchio tempo ai box per sistemare la carrozzeria danneggiata della propria 919 Hybrid. Ci furono poi una serie di yellow zone e di safety car sfruttate in modo magistrale dai box Porsche che portarono  a casa una vittoria fondamentale con Hartley-Webber-Bernhard nonostante le Audi R18 avessero dimostrato, per la prima volta nella stagione, di poter diventare le vetture da battere della categoria.

Quest'anno la situazione tecnica è oggettivamente diversa: Toyota ha già dimostrato che la TS050 ad alto carico è molto competitiva. Al Ring  nel 2016 le cose per i giapponesi andarono molto male; di fatto non furono mai all'altezza dei rivali tedeschi. Nel 2017 quella debacle non dovrebbe ripetersi, anche perché Toyota non può permettersi di perdere ulteriore terreno in classifica iridata dopo la pesante sconfitta di Le Mans che ancora una volta obbliga la squadra a una reazione e a limare quei nei che per un motivo o per un altro le impediscono di agguantare l'obiettivo prioritario della stagione.

Troppi i big assenti in LMP2

Per il resto la 6 Ore che apre la seconda parte del campionato sarà caratterizzata dall'assenza di molti-troppi-protagonisti abituali della LMP2 e della GTE PRO impegnati nella concomitanza-davvero assurda-del Gran Premio di New York di Formula E. I sostituti dei vari Lynn,Piquet, Prost, Vergne sono più che all'altezza della situazione ma è certo che la loro assenza-pensiamo ad esempio al velocissimo Lynn o allo stesso Prost che è secondo con Senna e Canal nella speciale graduatoria- li porrà ai margini della classifica quando bisognerà fare i conti finali della serie. Jarvis, il sorprendente Laurent e Ho-Pin-Thung, che comandano il WEC, hanno quindi la possibilità di sfruttare l'evento per prendere il largo in classifica.

Aston Martin favorita in GTE PRO

Quanto alla GTE PRO il BoP automatico ha favorito l'Aston Martin Vantage che è uscita da trionfatrice da Le Mans. Ma il parametro si applica basandosi su ciò che è avvenuto a Silverstone e a Spa-Francorchamps, dove le vetture britanniche non avevano brillato. L'alleggerimento è un bonus in più offerto a un team che proprio al Nurbürgring l'anno scorso aveva mostrato segnali di grande progresso grazie anche all'introduzione di una nuova gomma Dunlop rivelatasi decisiva nelle corse successive. Difficile invece sarà la gara delle Ford, appesantite su una pista dove i chili in più si fanno sentire, mentre ci si attende la consueta gara di testa da parte delle Ferrari 488 che qui sono sempre andate molto bene. Le vetture dell'AF Corse non sono state toccate dal BoP così come le Porsche 911 RSR che contro tutti i pronostici non hanno ancora dimostrato quella competitività che tutti alla vigilia della serie si attendevano. La relazione tra sospensioni e gomme continua a non essere felice- lo dimostrano anche le esibizioni statunitensi in Imsa- e il Ring sembra essere destinato a essere una prova decisiva per la bella vettura tedesca. La classifica, molto corta, autorizza speranze. Ma un'ennesima battuta d'arresto comprometterebbe, forse in modo definitivo, il campionato.

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