Ferrari: gettata al vento una buona occasione
Le due Ferrari 488 partiranno dietro le rivali. Bruni, miglior tempo assoluto, paga i pochi giri percorsi da Calado. Rigon e Bird invece sono ultimi perché non hanno voluto montare le gomme da asciutto
Foto di: Vision Sport Agency
La Ferrari avrebbe potuto dominare le qualifiche della 6 Ore del Nurburgring. Lo ha dimostrato il tempo di Gimmi Bruni che è stato il più veloce in assoluto tra i suoi colleghi ma che per via della media con il compagno sarà costretto a scattare dal quarto posto di categoria. E peggio ancora è andata a Davide Rigon e Sam Bird, addirittura ultimi per una errata decisione che li ha portati a non montare le gomme slick quando la pista ormai stava asciugandosi e il cronometro abbassando i tempi. D'accordo non si tratta della fine del mondo perchè già in passato il quartetto dei piloti del Cavallino ha dimostrato ampiamente di poter azzerare lo svantaggio in pochi giri. Solo che al Nurburgring il livello della concorrenza sembra essere migliorato. Le Aston Martin Vantage hanno trovato nella Dunlop un valido alleato e in più il team sembra avere lavorato duramente per migliorare un progetto ormai anziano che ormai da dodici mesi non riusciva a conquistare una pole position tra le GT. Le Ford sono in piena ascesa, nonostante il Ring non sia molto adatto alle caratteristiche della vettura statunitense. Quindi la battaglia nella corsa di domenica sarà molto interessante da seguire. Le 488 sul fronte della prestazione pura non sembrano temere rivali.
"Il vero fatto-ha commentato Gimmi Bruni- è che il mio compagno è stato parecchio sfortunato perchè ha guidato con l'asfalto bagnato e ha percorso pochissimi giri mentre gli altri potevano sfruttare l'asfalto che a poco a poco stava migliorando. Poi sono salito io rischiando le gomme slick e ho perso tempo per una leggera uscita di pista. Ma alla fine combinando i nostri crono siamo quarti. Non è un dramma ma anche oggi la 488 ha dimostrato di essere molto veloce. Ci aspettavamo la competitività delle Aston Martin. Le loro Dunlop in queste condizioni vanno molto bene, hanno gomme intermedie ideali quando l'asfalto non è totalmente bagnato e nemmeno asciutto, mentre noi ne siamo sprovvisti. O meglio la Michelin avrebbe la copertura ideale, che è quella di fatto simile come disegno alla copertura intermedia delle LMP1, ma viene utilizzata nelle corse dell'Imsa in Usa e non nel WEC. In ogni caso la corsa sarà un'altra storia".
Le cose sono andate peggio a Davide Rigon e Sam Bird. Il pilota veneto si è assunto la responsabilità di una scelta che non ha pagato: " È stata colpa mia e mi scuso con tutti quanti. La pista stava asciugandosi è vero ma c'erano anche molti tratti bagnati, per cui ho chiesto di montare ancora gomme da pioggia. È stata una decisione che ha condizionato le nostre qualifiche ". Così mentre tutti calavano di parecchi secondi i propri tempi, il duo del Cavallino è precipitato in ultima posizione di classe e alla terzultima assoluta.
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