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Ferrari: a Monza test con la 499P e la 296 Challenge

Tecnici e piloti del Cavallino Rampante si sono recati in Brianza per continuare il lavoro sulla Hypercar in vista dell'esordio di Sebring, ma sul tracciato si è vista anche la vettura che diventerà protagonista del monomarca Rosso dal prossimo anno.

Ferrari 499P LMH

La Ferrari ha trascorso un paio di giorni a Monza per portare avanti in lavoro di sviluppo con la 499P che fra una ventina di giorni debutterà nel FIA World Endurance Championship.

La Hypercar di Maranello è stata condotta dai piloti che l'avranno tra le mani nel Mondiale a partire dalla tappa di Sebring, prevista per il 17 marzo e preceduta la domenica antecedente dal Prologo che consente ai concorrenti della serie di prepararsi collettivamente.

I protagonisti degli equipaggi #50 - formato da Antonio Fuoco/Miguel Molina/Nicklas Nielsen - e #51 - con Alessandro Pier Guidi/James Calado/Antonio Giovinazzi - hanno lavorato anche sull'affinare l'amalgama tra di loro, mentre le prove proseguiranno anche in questre tre settimane che li separano dal debutto in campionato, come sempre all'insegna della gestione tecnica di AF Corse.

“Testare la nostra Hypercar su una pista storica come Monza, a meno di un mese dal debutto, è un’opportunità preziosa per continuare a mettere a punto la vettura", ha commentato Molina.

"Siamo soddisfatti del lavoro svolto, anche se ogni test mette in risalto quei dettagli che vanno ancora compresi e risolti in vista delle competizioni ufficiali".

"Il tracciato italiano è un bel banco di prova sia in termini di prestazioni, considerate le alte velocità che si raggiungono, sia di bilanciamento complessivo, essendo una pista che include due varianti che obbligano a frenate importanti”.

Ferrari 499P LMH

Ferrari 499P LMH

Photo by: Ferrari

Contemporaneamente alla 499P, sono iniziate le prove di sviluppo anche per la nuovissima 296 Challenge, ossia la vettura che dal prossimo anno verrà impiegata nel campionato monomarca del Cavallino Rampante in sostituzione della 488.

Già in fase di presentazione delle Finali Mondiali Ferrari dello scorso anno, il responsabile delle Attività Sportive GT, Antonello Coletta, aveva anticipato che i lavori per mettere in pista il modello successivo della 'Rossa' erano già in corso d'opera.

"Alla 24h di Spa-Francorchamps abbiamo presentato la 296 GT3 e alle Finali Mondiali di Imola per la prima volta la porteremo in azione davanti ai tifosi italiani e in pista, dato che sarà esposta nel paddock e farà l'esibizione della domenica", aveva detto Coletta alla domanda di Motorsport.com.

"Per il 2023 non è ancora previsto il modello Challenge di questa vettura, per cui si andrà avanti con quella che attualmente abbiamo, ma in futuro certamente arriverà anche la 296 perché è l'erede naturale della 488".

 

La 296 in livrea mimetica bianco-grigio-nera, la stessa utilizzata per la 499P prima della presentazione ufficiale per intenderci, ha sfrecciato lungo i rettilinei di Monza ed ora si attendono nuove informazioni da parte della Ferrari riguardo le sue caratteristiche e programmi di lavoro.

Dalle prime immagini circolate sul web si possono già notare alcune caratteristiche che la distinguono dalla 'sorellina' GT3 che ha esordito a Daytona. L'auto è piuttosto sofisticata e raffinata nei dettagli rispetto al modello precedente, ovvero quella 488 che ancora riempie la griglia della serie maranelliana.

Lo splitter anteriore presenta due tiranti centrali di sostegno e un paio di appendici aerodinamiche laterali, con quella inferiore che forma un vero e proprio mini-alettoncino, mentre la 'bocca' della presa d'aria centrale è più stretta, in modo da lasciare spazio a quelle laterali per i freni.

Presa d'aria a sei feritoie che appare molto più grande anche sopra al cofano anteriore, con specchietti retrovisori laterali che mostrano un supporto di forma differente in confronto alla GT3.

Nella parte inferiore della fiancata si può notare un 'marciapiede' diverso dove è presente un'altra presa d'aria; cambia anche la forma posteriore del passaruota, dotata di feritoie collegate ad una paratia laterale, mentre il diffusore ha un disegno differente e l'alettone è molto più largo con supporti più grandi.

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