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Conferenza stampa

Duval: "L'unico problema è stata una sosta non programmata"

Loic Duval spiega che al 149.giro la R18 vincitrice si è fermata perchè le gomme avevano raccolto dello sporco che creava problemi. E Lucas Di Grassi confida che prima della sua avventura con l'Audi non aveva il WEC tra le sue priorità

Loïc Duval, Audi Sport Team Joest

Foto di: Audi Communications Motorsport

#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis

Non poteva che trasformarsi in una conferenza stampa all'insegna delle lacrime e della commozione. Con tutti i piloti Audi presenti, in Bahrain è stato  tutto un "vogliamoci bene". E in effetti non poteva che essere così: i sei del team di Ingolstadt concludevano un'avventura che per la Casa tedesca è durata 18 anni. Tra questi molti non si vedranno più nel WEC. L'unico che ha quasi una certezza è André Lotterer, che un piede in Porsche lo ha anche se il suo arrivo non potrà essere comunicato prima di dicembre, quando saranno resi noti i programmi di Marc Lieb e Romain Dumas. Non è stato facile per i ragazzi dell'Audi esprimere le loro emozioni e raccontare una gara che di fatto non ha avuto storia.

Ci ha provato Loic Duval quando ha detto che " la corsa è stata davvero positiva fino a quando non abbiamo raccolto dello sporco sulle gomme che stava rendendo la guida impossibile a Di Grassi. È stata per questa ragione che al 149.giro la vettura ha fatto un pit stop non previsto. Ma i meccanici sono stati bravissimi e da allora in poi abbiamo potuto gestire il vantaggio che avevamo nei confronti dei nostri compagni".

Lucas Di Grassi ha preferito parlare di quella che è stata la sua esperienza in Audi:
"Prima di entrare in Audi non avevo mai posto tra i miei obiettivi professionali l'endurance. Era una categoria al di fuori della mia ottica e all'inizio non è stato facile comprenderne le tematiche e i problemi. Ora che so che dovrò abbandonarlo sto vivendo una giornata molto triste, perché questa è diventata una famiglia. E non parlo solo come pilota ma come persona. Perderò l'abitudine di vivere l'ambiente del WEC, di parlare con i giornalisti, con i fotografi. Non sarà facile questo distacco. Per il resto cosa posso dire? Questa è la nostra seconda vittoria in campionato. Siamo sempre stati competitivi, siamo arrivati secondi nella classifica piloti e sappiamo di aver potuto disporre di una vettura che è cresciuta di corsa in corsa".

Oliver Jarvis, autore anche in Bahrain di un'ottima corsa, ha impostato le proprie dichiarazioni sul futuro che attende il WEC.

"Non sarà semplice per nessuno sostituire l'Audi. Qui per davvero si è chiusa un'epoca importante e il WEC sarà diverso. Ma confido nella competenza e nella capacità di Porsche e Toyota che terranno alta la sua bandiera. Quanto a me sono triste  ed è logico ma anche orgoglioso perché assieme a Lucas e a Loic abbiamo ottenuto l'ultima vittoria nella storia dell'Audi. E questo sarà un motivo d'orgoglio che mi accompagnerà per sempre".

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