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Due Porsche contro tre Toyota: una 6 Ore per preparare Le Mans

La terza TS050 avrà la carrozzeria a basso carico che sarà usata nella classica francese, soluzione identica a quella adottata già a Silverstone e confermata a Spa sulle 919 Hybrid. In LMP2 debutta il campione del mondo Romain Dumas

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley

Foto di: JEP / Motorsport Images

#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Yuji Kunimoto
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
#91 Porsche Team Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Frédéric Makowiecki, #2 Porsche Team Porsche 919 Hy
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
Brendon Hartley, Porsche Team
Brendon Hartley, Porsche Team
Podio: i vincitori della gara #8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastie
#36 Signatech Alpine A470 Gibson: Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre, Matt Rao
#66 Ford Chip Ganassi Racing Ford GT: Olivier Pla, Stefan Mücke, Billy Johnson

La 6 Ore di Spa-Francorchamps, che come tradizione si disputerà questo sabato, sarà molto probabilmente una gara più interessante di quella di Silverstone. L'arrivo della terza Toyota TS050 Hybrid, affidata al trio che la piloterà anche alla 24 ore di Le Mans composto da Stephane Sarrazin, Nicolas Lapierre e e il giapponese Yuji Kunimoto, della seconda Alpine-Oreca in LMP2, del ritorno, anche se in LMP2, di uno dei tre campioni del mondo del 2016, Romain Dumas , pone la difficile corsa belga su un piano qualitativo e anche quantitativo-ci saranno 30 vetture- più importante. Per molti la gara di Spa rappresenta la prova generale per Le Mans, quella in cui si mettono a punto gli ultimi particolari in vista del prologo del prossimo mese. È per questa ragione che la Toyota, reduce da una serie di test a Magny Cours, ha deciso di schierare una TS050 in versione long tail e con meno carico aerodinamico complessivo di quello visto a Silverstone. Ad avere la nuova livrea stile Le Mans, che è stata sperimentata a Monza nel corso del prologo del campionato,  sarà proprio il terzo esemplare mentre le altre due vetture giapponesi, quelle che hanno dominato la corsa britannica e vinta con Davidson-Buemi-Nakajima, saranno in configurazione tradizionale, con maggior carico, cosa che a Silverstone ha aiutato e non poco il trio a regalare l'affermazione alla Toyota.

Porsche con maggior potenziale rispetto a Silverstone

In casa Porsche, invece, si proseguirà con lo stesso disegno aerodinamico visto in Inghilterra che verrà mantenuto fino alla 24 Ore francese. In teoria su un circuito che richiede meno carico rispetto a Silverstone, soprattutto nella prima e terza parte del tracciato, le due 919 Hybrid dovrebbero essere in grado di colmare quel gap di prestazione sul giro secco che in terra inglese le ha rallentate in qualifica e sul passo per tutta la corsa, conclusa comunque sul podio grazie all'abile lavoro svolto dai box e alla capacità dei piloti di sfruttare in modo ottimale i regimi di neutralizzazione della gara. D'altronde appare chiaro che l'obiettivo primario del team campione del mondo appare al momento l'affermazione alla 24 Ore di Le Mans più ancora degli anni passati e Spa-Francorchamps viene presa come marcia di avvicinamento al grande appuntamento francese di giugno.

C'è anche molta curiosità  su come verranno gestite le cinque LMP1 ibride presenti in Belgio. Per la prima volta da anni, Porsche correrà in minoranza numerica e non è detto che ciò costituisca un handicap. Nel 2015, per esempio, il team di Weissach schierò una terza 919-affidata al trio Tandy-Bamber-Hulkenberg che poi trionfò a Le Mans-ma le cose andarono male, con il britannico coinvolto nelle prime fasi in un assurdo incidente con la 991 GTE PRO del collega Kevin Estre. Il vantaggio mostrato a Silverstone nella gestione delle 6 Ore ai box da parte della Porsche, con pit stop perfetti attraverso i quali si rosicchiavano frazione di secondo ai rivali, potrebbe rivelarsi un fattore importante in una corsa che storicamente smentisce i risultati delle qualifiche e dove non è raro che le fasi di doppiaggio, soprattutto alla staccata della nuova chicane che ha sostituito la Bus Stop e della zona di Fagnes, creino situazioni critiche. 

L'anno passato l'affermazione, rocambolesca, andò all'Audi R18 di Di Grassi-Jarvis-Duval dopo il dominio delle primissime fasi della Porsche di Bernhard-Hartley-Webber e quello successivo delle Toyota che, per la prima volta nel 2016, stupirono per l'uso gentile delle gomme- il team scelse la mescola più morbida a disposizione, anche favorite dal carico aerodinamico maggiore rispetto alle 919- e per le prestazioni sul passo.

Una Ligier spezza il monopolio Oreca in LMP2

 Sul fronte delle LMP2 detto della presenza della seconda Alpine con Panciatici-Ragues-Negrao e dell'arrivo di Dumas al posto di Lapierre sulla vettura di punta, c'è da segnalare che il monopolio dell'Oreca verrà interrotto dall'esordio nel WEC della Ligier del team Tockwith con Chanduck che guiderà con Moore e Hanson in preparazione per Le Mans. Dalla corsa mancherà uno dei grandi protagonisti di Silverstone: Mathieu Vaxiviére , terzo con Collard e Perrodo in Inghilterra, a causa di una frattura al piede sinistro rimediata in allenamento, darà forfait a favore di Ben Hanley che lo sostituirà in questa occasione. Sarà molto interessante osservare i progressi nelle prestazioni della classe minore dei prototipi che già a Silverstone hanno dimostrato di essere sullo stesso livello delle Rebellion LMP1 private dell'anno passato. Per la cronaca , proprio nel 2016, l' Oreca del team svizzero agguantò il podio della 6 Ore, favorita dalla rocambolesca evoluzione della gara.

Tutta da decifrare, infine, la situazione in GTE PRO. La Ford anche a Spa parte con i favori del pronostico ma sarà interessante vedere i progressi delle nuove RSR Porsche che a Silverstone hanno sofferto problemi di gomme, soprattutto in prova, e della Ferrari 488, che al pari della rivale tedesca sembra, in silenzio, voler preparare al meglio l'affondo per la 24 Ore di Le Mans dove, nonostante gli assurdi cambiamenti del BoP intervenuti all'ultimo minuto, nel 2016 sfiorò il risultato clamoroso.

 

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