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Bahrain, 1° Ora: Dominio Audi, preoccupazione Jani

Le due R18 di Duval-Jarvis e Lotterer-Fässler sono al comando mentre una foratura rallenta Neel Jani che ora è al settimo posto e sta mettendo a rischio il titolo mondiale. Terza la Toyota di Buemi, quarta la 919 di Buemi.

#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis

Foto di: Audi Communications Motorsport

Oliver Jarvis, Loïc Duval, Audi Sport Team Joest, Allan McNish, Marc Piedade, Reinhold Joest
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#7 Audi Sport Team Joest Audi R18: Marcel Fässler, Andre Lotterer, Benoit Tréluyer
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: Gianmaria Bruni, James Calado
#97 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage GTE: Darren Turner, Jonathan Adam
#97 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage GTE: Darren Turner, Jonathan Adam
#36 Signatech Alpine A460: Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre, Stéphane Richelmi

Sono le due Audi R18 che stanno facendo l'andatura nella prima delle 6 Ore del Bahrain. Il dominio è tutto della R18 di Duval e Jarvis che sta precedendo Lotterer-Fässler, autore di una belle rimonta, e la Toyota di Buemi che ha approfittato della lunghezza della sosta della Porsche di Bernhard-Webber per andare al terzo posto. Malissimo le cose per la seconda 919 Hybrid che Nell Jani stava conducendo tranquillamente sul terzo gradino del podio ma che a causa di una foratura ha perso tempo ai box e ora si trova al sesto posto, sufficiente comunque per conquistare il mondiale.

Anche Ricciardo sulla griglia di partenza

Prima del via viene relegata in ultima fila l'Oreca della G Drive-Jota che aveva ottenuto la pole position tra le LMP2 per il condotto dei freni non omologato. Sullo schieramento si palesa anche Daniel Ricciardo, presente in Bahrain a seguito del mondiale kart,  per salutare l'ultima corsa del suo amico Mark Webber.  Quando si spegne il semaforo rosso-con molta confusione nelle file centrali del gruppo tra le vetture della LMP2- Duval mantiene la prima posizione alla prima curva e va al comando mentre Bernhard lascia sfilare Jani che va a prendersi il secondo posto. In GTE PRO c'è subito un grande abbrivio di Bruni che va a prendere la testa davanti a Thiim, Turner, Tinckell e Rigon mentre Menezes è al comando della LMP2 con la Ligier di Senna ad inseguirlo. Terzo è van der Garde. Al quarto giro Fässler guadagna una posizione e sale al quarto posto dopo avere infilato la Toyota di Kobayashi che ora è quinto davanti al compagno Buemi. Il giapponese, che in teoria è in lizza per il titolo piloti, sembra essere in crisi perché la sua Toyota sembra non reggere il passo . In GTE AM Taylor con la Corvette ha preso il largo davanti alla Aston di Lamy che è attaccata dalla Ferrari 458 di Collard. Ma il francese vuole badare al campionato di classe e ben presto lascia sfilare la Porsche di Barker che va a prendersi la terza posizione.

Dopo quindici minuti Duval ha portato il vantaggio dell'Audi R18 sulla Porsche 919 di Jani a 5"6. Alle spalle dello svizzero si trova il duo composto da Bernhard e Fässler con Kobayashi e Buemi che chiudono il gruppo delle LMP1.

Bella rimonta da parte di Fässler

A ravvivare la gara ci pensano Bernhard e Fässler con lo svizzero che prova in tutti i modi a superare il tedesco della Porsche. Dopo due giri nei quali la coppia si scambia la posizione, l'Audi R18 rompe gli indugi e va a conquistare il terzo posto cercando la rimonta anche nei confronti della 919 Hybrid di Jani, che non sta prendendo rischi in ottica iridata. Da segnalare in LMP2 il ritorno di Rast nelle prime posizioni:il tedesco della G Drive è già risalito al sesto posto e sta insidiando il quinto dell'Oreca-Manor di Alex Lynn.

Quando mancano trenta minuti alla conclusione della prima ora Fässler raggiunge Jani. Tra i due svizzeri non c'è duello perché il pilota della Porsche lascia sfilare il collega dell'Audi. Il campionato del mondo piloti è troppo importante per prendere rischi e la tattica di Weissach è differente da quella di Ingolstadt. Così due R18 si ritrovano ai primi due posti davanti alle due Porsche e alle due Toyota che non sembrano avere il passo delle avversarie e che sono staccate di 13" e 15" da Loic Duval, autore anche del giro più veloce fino a questo momento con 1'42"263. In GTE PRO Bruni sta compiendo la tradizionale grande corsa ed è sempre davanti alla due Aston Martin con Turner che a 25'dallo scoccare dell'ora supera Thiim, al quale il terzo posto basta e avanza per essere certo dell'iride di classe. Vanno male invece le cose per Lamy in GTE AM:il portoghese è in crisi e a poco a poco retrocede al quarto posto dietro al trio composto da Taylor, Barker e Collard che, virtualmente, è campione.

Il degrado delle gomme rallenta Bruni

 

Quando le LMP2 iniziano i propri pit stop si scatena la battaglia per la supremazia in GTE PRO: Turner infatti si produce in una decisa rimonta e in poco va a prendere la Ferrari di Bruni, i cui pneumatici sembrano iniziare ad avere del degrado.

Al 27 giro si ferma Fässler per inaugurare le soste delle LMP1 ibride. Al 28 è il turno di Jani, del leader Duval che lascia il sediolo a Jarvis e di Buemi. Al 29. Bernhard, sostituito da Webber  e Kobayashi, che cede il volante a Sarrazin,  concludono la prima serie di pit stop. Ma ecco il giallo:Jani esce dai box e all'improvviso si ritrova con la ruota posteriore sinistra bloccata a causa di un dechappaggio. Lo svizzero rientra ai box dove impiegano parecchio tempo a smontare la carrozzeria del lato posteriore sinistra che appare danneggiata. Jani riparte al settimo posto: il titolo mondiale è a rischio.

Intanto le cose vanno male anche per Bruni che va dritto nel tentativo di resistere alle due Aston Martin che lo passano con facilità: le gomme della Ferrari ormai non hanno più la prestazione e allo scoccare dell'ora l'italiano viene chiamato ai box per la prima sosta.

 

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