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Austin, 1° Ora: le Audi R 18 vanno in fuga

Predominio delle vetture di Ingolstadt nella fase iniziale della corsa. Porsche e Toyota stanno lottando per il terzo posto. Alpine e Aston Martin al comando in LMP2 e GTE PRO, dove Rigon è secondo

Partenza: #7 Audi Sport Team Joest Audi R18: Marcel Fässler, Andre Lotterer, Benoit Tréluyer al comando

Foto di: Vision Sport Agency

#7 Audi Sport Team Joest Audi R18: Marcel Fässler, Andre Lotterer, Benoit Tréluyer
#7 Audi Sport Team Joest Audi R18: Marcel Fässler, Andre Lotterer, Benoit Tréluyer
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Anthony Davidson
#36 Signatech Alpine A460: Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre, Stéphane Richelmi
#95 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage GTE: Marco Sorensen, Nicki Thiim
#71 AF Corse Ferrari 488 GTE: Davide Rigon, Sam Bird
#71 AF Corse Ferrari 488 GTE: Davide Rigon, Sam Bird

Dominio delle due Audi R18 di Lotterer-Faessler e Duval-Jarvis nella prima ora della tappa statunitense del WEC. Le vetture di Ingolstadt fino ad ora non sono mai state impensierite da nessuno in una corsa che però si presta a diverse strategie. Quella della Porsche, per esempio, ha previsto la partenza con gomme usate nel tentativo di recuperare con un doppio stint quando le temperature caleranno. La gara infatti è molto tattica. Partita con una temperatura all'asfalto di 43,9 gradi e di 35° nell'atmosfera sta obbligando tutti quanti a ragionare e a non prendere troppi rischi.

 

Al via Faessler resiste all'attacco di Duval che restando all'esterno alla prima staccata viene infilato dalla Porsche di Webber. Dietro, la seconda 919 Hybrid di Dumas scatta meglio della Toyota di Conway ma nel corso dei giri iniziali il francese viene pressato molto da vicino sia da Buemi sia dal britannico. Al comando Faessler sembra tenere un ritmo indiavolato. Al secondo giro ha già oltre 3" di vantaggio sull'Audi di Duval che nel frattempo ha ripreso il secondo posto passando la Porsche di Webber. Mehri con la Oreca della Manor è davanti in LMP2 con Lapierre e Panciatici, entrambi al volante delle due Alpine, nella sua scia. Al quarto giro Buemi rompe gli indugi  e infila la Porsche di Dumas andando a prendere la quarta piazza, superando il transalpino, che ha chiuso leggermente, oltre la striscia bianca di uscita del box. Tra le GTE PRO la Ferrari di Rigon è risalita e si trova in seconda posizione, staccata di 2" dall'Aston Martin di Sorensen e con un vantaggio di 1"8 sulla Ford di Muecke. Bruni invece è quinto.

Grande rimonta di Alex Brundle

Dopo 10' di corsa le due Audi comandando con apparente facilità e un vantaggio di oltre 9" sulla Porsche di Webber mentre Buemi ha ormai preso un buon margine sul duo formato da Dumas-Conway. Bello il duello per la leadership in LMP2 con Lapierre che segue come un'ombra Mehri, dando l'impressione di voler controllare il pilota spagnolo. Nella categoria più piccola dei prototipi è splendida la rimonta di Alex Brundle, che dopo i disastri combinati in qualificati-ndr gli erano stati annullati i tempi per aver superato nei suoi giri i limiti della pista-al settimo posto. E mentre l'inglese va all'attacco di Williamson, Lapierre supera Mehri e porta l'Alpine al comando in una corsa nella quale tutti quanti stanno molto attenti alla gestione delle gomme.

Non vanno bene le cose alla Ford in GTE PRO. La GT di Stefan Muecke, infatti, si ferma e viene riportata in garage con i meccanici che armeggiano. In questo modo Turner sale al terzo posto, stretto dal sandwich ferrarista composto da Rigon, secondo, e Bruni quarto.

Allo scoccare dei primi 30' Faessler vede ridursi progressivamente il vantaggio su Duval che dopo aver fatto segnare il giro più veloce si trova a poco più di 1" dal compagno in Audi. Terzo è Webber, staccato di 20", con Buemi alle sue spalle a 3" e il duo Dumas-Conway ancora più distante. In LMP2 con Lapierre davanti a Mehri  e a Panciatici si segnala ancora Brundle che va a prendere il quinto posto superando in due giri dapprima la Gibson di Williamson e subito dopo la Ligier di Derani in crisi, come si prevedeva, con le gomme Michelin montate dal suo team. In GTE PRO l'Aston Martin di Sorensen ha un vantaggio di 7" sulla Ferrari 488 di Rigon che alle spalle si trova la seconda Vantage di Turner seguita dalla 488 di Bruni. Kevin Estre, invece, comanda con la Porsche tra le GTE AM davanti all'Aston Martin di Lamy e all'altra Porsche di Barker. Quarta è la Corvette di Taylor. Ma 6' più tardi la Vantage del portoghese , dopo un paio di duelli ravvicinati, passa la GT3 RSR e si porta in testa alla classe.

Duval raggiunge Faessler

A 20' dalla fine della prima ora Duval ha ormai raggiunto Faessler ed è di fatto in scia all'Audi di comando. Allo stesso tempo Bruno Senna, con una bella manovra, costringe dapprima all'errore alla staccata dell'ultima curva Nelson Panciatici, lo affianca. L'Alpine e la Ligier percorrono una a fianco dell'altra il rettifilo dei box nel momento in cui vengono doppiati da Faessler. Alla staccata successiva il brasiliano passa definitivamente e sale al terzo posto in LMP2. Intanto le LMP2 inaugurano i primi cambi. Si fermano Brundle, sostituito da Rast, Williamson, il cui posto è preso da Kane. Il giro dopo tocca a Panciatici. Dai box è ripartita la Ford GT di Muecke che ha perso ben 27' ai box ed è staccatissima in ultima posizione.

Dopo le soste bel duello tra Hartley e Davidson

Si arriva quindi ai pit stop delle LMP1. Al 26. giro si ferma Faessler; sulla vettura sale Lotterer e vengono sostituite tutte e quattro le gomme. Al 27. giro Jarvis dà il cambio a Duval e Jani a Dumas sulla Porsche 919 Hybrid numero 2. Vanno avanti ancora una tornata Webber e Buemi che si trovano provvisoriamente ai primi due posti. I due si marcano e rientrano al 28. passaggio. A loro si accoda anche Conway che esaurisce i pit stop delle LMP1. Tutti cambiano le gomme e non rischiano il primo doppio stint della corsa. La situazione vede quindi Lotterer davanti a Jarvis, Anthony Davidson che superato la Porsche 919 di Hartley-Webber ai box, poi Jani e Kobayashi che ha preso il posto di Conway.

Tra il campione del mondo del 2014, Davidson, e quello del 2015, Hartley, inizia un bel duello nel quale il neozelandese dapprima prova a infilare il britannico poi preferisce prendergli le misure seguendolo come un'ombra. Brendon passa Anthony proprio poco prima dello scoccare dell'ora. Per Davidson si preannunciano tempi duri perché negli specchietti vede arrivare la sagoma minacciosa della seconda Porsche, quella di Jani che sta rimontando.

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