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Andreas Seidl: "Stiamo già lavorando sulla vettura del 2018"

Andreas Seidl, team principal di Porsche nel WEC, traccia un primo bilancio della stagione spiegando come a Weissach stanno impostando il lavoro sui nuovi regolamenti. E per il futuro tiene la porta aperta ai giovani del vivaio.

Andreas Seidl, Porsche Team manager

Andreas Seidl, Porsche Team manager

Eric Gilbert

Andreas Seidl, Team Principal Porsche Team
Race winner Mark Webber, Porsche Team with Andreas Seidl, Principal Porsche Team
Andreas Seidl, Team Principal, Fritz Enzinger, Vice Presidente LMP1, Porsche Team
Andreas Seidl, Porsche Team, Team Principal
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: Gianmaria Bruni, James Calado; #1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Tim
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
Race winners #1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
Race winners #1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb, #77 Dempsey Proton Competiti
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
Race winners #1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#912 Porsche Team North America Porsche 911 RSR: Earl Bamber, Frédéric Makowiecki
#911 Porsche Team North America Porsche 911 RSR: Nick Tandy, Patrick Pilet
#92 Porsche Motorsport Porsche 911 RSR: Earl Bamber

Bavarese di nascita, giovane, team principal di Porsche per il programma LMP1 dal 2013, Andreas Seidl è una delle menti che stanno dietro alle affermazioni delle 919 Hybrid in questi anni di WEC. Il suo è un lavoro difficile, di gestione e coordinamento, di sfruttamento delle risorse, della scelta di strategie, decisioni, di confronti con la FIA e gli altri costruttori per la definizione dei futuri regolamenti della serie iridata. Per lui il 2016 poteva essere un anno critico, il più critico.

Perchè riconfermarsi è sempre difficile, soprattutto quando all'interno della squadra avvengono alcuni cambiamenti non secondari, per esempio la perdita del direttore tecnico Alexander Hitzinger che ha  dato le dimissioni da Porsche ad inizio stagione per lanciarsi in una nuova avventura professionale. Eppure Seidl ha mantenuto la barra dritta. Assieme al responsabile del programma LMP1 Franz Enzinger ha saputo spostare competenze e uomini senza che la squadra e soprattutto le prestazioni della 919 Hybrid ne abbiano risentito. Ed ora, dopo quattro vittorie su cinque corse disputate e una doppia classifica iridata che vede Porsche e il suo equipaggio formato da Marc Lieb, Romain Dumas e Neil Jani al comando,  Seidl può sorridere.

"Il bilancio fino ad oggi non può che essere positivo perché conferma che le decisioni prese l'anno passato in termini di evoluzioni tecniche, sviluppate nel corso dell'inverno, andavano nel verso giusto. Non abbiamo mai perduto la competitività; in ogni corsa, al di là del risultato finale, abbiamo dimostrato di essere in grado di lottare per la vittoria. Questo mi rende molto soddisfatto: oggi siamo al comando sia del campionato costruttori sia di quello piloti e vedo di fronte a noi delle ottime prospettive per il finale di stagione, perché abbiamo un buon margine e siamo in linea con ciò che desideravamo: vincere".

Guai a sottovalutare Audi e Toyota

Si aspettava un'Audi così veloce dopo la stagione in chiaroscuro dell'anno passato?
"Certo ma non solo l'Audi, non va dimenticata la Toyota che è molto forte. Sapevamo che si sarebbero presentati con vetture complemente nuove e progetti molto più all'avanguardia di quelli dei campionati passati. Eravamo a conoscenza, per esempio, che entrambe avrebbero adattato il nostro concetto di sistema ibrido secondo le loro esigenze. La mia personale esperienza indicava che sarebbe stato un errore madornale sottostimare le forze delle rivali e basarsi soltanto sui loro risultati del 2015. Come si è visto fino ad oggi in ogni corsa c'è stata una competizione molto ravvicinata tra tutti noi. È il bello di questo campionato. E sarà così fino alla conclusione e anche nel prossimo anno".

Avete vinto Le Mans per la seconda volta di seguito ma con il fiato in gola. Vi aveva sorpreso il fatto che Toyota riuscisse a fermarsi sempre un giro dopo di voi e quindi mantenere il vantaggio?
"No. Noi seguivamo la nostra strategia, avendo ben presente che la Toyota disponeva di una vettura particolarmente adatta al circuito francese. Ma fino all'ultima ora siamo stati in lotta e con le identiche possibilità di vittoria. Poi è arrivata una foratura imprevista e in quel momento è chiaro che le speranze si fossero affievolite. Se fossimo giunti al secondo posto saremmo stati ugualmente soddisfatti , perché dall'esterno non si comprende quanto la 24 Ore sia dura e difficile e conquistare in ogni caso una posizione sul podio per un team manager è sempre un gran risultato. Sappiamo tutti come poi è andata a finire: è la dimostrazione che a Le Mans nulla è scontato ed è per questo che è la corsa più difficile al mondo".

Siamo alla vigilia di un profondo cambiamento nel WEC in materia di normative tecniche. Come vi state preparando?
"Se guardiamo al 2017 le regole non imporranno dei mutamenti così profondi. Per ovvie ragioni proseguiremo con la stessa scocca e sarà il terzo anno di seguito. È chiaro che dovremo scendere a qualche compromesso tra il passato e il nuovo ma dai dati che abbiamo già in nostro possesso ritienamo che anche l'anno prossimo saremo nella stessa posizione odierna in fatto di competitività".

Abbiamo diviso i compiti nel reparto tecnico per gestire le nuove regole

"Diverso è il discorso che riguarda il 2018, quando i regolamenti porteranno a una rivoluzione della categoria. Per questa ragione già ora abbiamo diviso i compiti all'interno del reparto tecnico con una squadra che si occupa delle evoluzioni per l'anno prossimo e l'altra impegnata nel progetto a lunga scadenza della vettura 2018. È una bella sfida perché dovremo intervenire sulla monoscocca soprattutto per le modifiche che verranno richieste in materia di sicurezza passiva. Tutti gli altri elementi non sono ancora stati definiti con precisione dalla commissione tecnica ma c'è già un'idea comune tra tutti i costruttori e siamo in attesa di conferme ufficiali da parte della FIA. I nuovi regolamenti impegneranno molte risorse interne nella progettazione della vettura. Ma abbiamo un grande staff e sono certo che faremo un lavoro all'altezza di Porsche. In questo periodo stiamo prendendo tutte le decisioni in materia e sono molto fiducioso".

A questo proposito si parla di introdurre un terzo elemento ibrido. Una decisione che va incontro alle vostre esigenze?
"C'è un agreement con ACO e FIA che proprio a Le Mans hanno dato l'annuncio. Per la Porsche è giusto così perché è una scelta che va incontro alla nostra filosofia di come evolvere il settore. Non avremmo avuto piacere di continuare nel WEC con regole vecchie di sei, sette anni. Questo è un campionato dove lo sviluppo tecnologico deve avere la predominanza sul resto. Quindi ben venga l'evoluzione normativa e i conseguenti cambiamenti nelle vetture che da essa derivano".

La F.E? Non ci interessa e a Le Mans continueremo con due vetture

Proprio poco prima della 6 Ore del Messico, Audi ha annunciato un maggior coinvolgimento nella F.E.È un genere di corse che in prospettiva vi interessa?
"No al momento non siamo interessati. Siamo ritornati alle competizioni ad alto livello facendo una scelta chiara, perché il WEC rispecchiava in pieno il concetto di Porsche nelle corse. Questo campionato ci permette di sviluppare tutte le nostre tecnologie e gli sforzi proseguirammo in questa direzione con le LMP1".

Tornando al WEC sembra che Toyota voglia schierare tre vetture alla 24 Ore di Le Mans del 2017. Farete lo stesso?
"No. Non ci sono ad oggi le condizioni per una scelta del genere. C'è un accordo con i costruttori per disputare questo campionato con due vetture e non mi sembrerebbe un'idea razionale tornare alla scelta delle tre macchine per la 24 Ore".

Avete molti piloti ufficiali impegnati in vari programmi in giro per il mondo. C'è la possibilità nell'immediato futuro di vedere alcuni di loro nel WEC al massimo livello?
"Siamo molto soddisfatti del lavoro che stanno svolgendo i nostri piloti nella LMP1. In tre stagioni questi equipaggi hanno vinto il campionato, un sacco di corse, quest'anno la 24 ore di Le Mans. In linea di massima questa è la line up ideale. Ma se dovessero intervenire dei cambiamenti la logica ci porterebbe a scegliere ragazzi come Nick Tandy e Earl Bamber che hanno trionfato a Le Mans nel 2015 e che ora gareggiano con le GTO ufficiali nel WeatherTech Imsa statunitense. Sono di fatto i testimoni di come Porsche gestisca i propri piloti. Perché è la dimostrazione di quanto  l'esperienza in Porsche Carrera Cup o Supercup  possa  fornire l'opportunità concreta di arrivare a gareggiare al massimo livello professionistico".

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