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Ad Austin ultima chiamata per la Toyota

La Casa giapponese cerca l'impresa in Texas per riportare in equilibrio la classifica mondiale. In caso contrario spianerebbe la strada al terzo titolo della Porsche. Incerti i pronostici in GTE PRO e in LMP2

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, #7 T

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, #7 T

JEP / Motorsport Images

Stéphane Sarrazin, Toyota Gazoo Racing
Podium: Winner #2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#95 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage: Nicki Thiim, Marco Sorensen
#71 AF Corse Ferrari 488 GTE: Davide Rigon, Sam Bird, #86 Gulf Racing Porsche 911 RSR: Michael Wainwright, Ben Barker, Nick Foster
#92 Porsche Team Porsche 911 RSR: Michael Christensen, Kevin Estre
#92 Porsche Team Porsche 911 RSR: Michael Christensen, Kevin Estre
#67 Ford Chip Ganassi Racing Ford GT: Andy Priaulx, Harry Tincknell, #66 Ford Chip Ganassi Racing Fo

Il WEC conclude ad Austin la propria trasferta nel continente americano con la classica 6 Ore Cota su una delle piste migliori della serie iridata. Quest'anno alle naturali complessità di preparazione che impone la natura dell'autodromo texano si aggiungerà anche il fattore atmosferico: per la prima volta dal 2015 la 6 Ore verrà disputata negli orari tradizionali del WEC, ovvero dalle 12 alle 18 di sabato, in pieno giorno sotto una probabile canicola di 35° gradi e un asfalto rovente. Un motivo in più per non dare nulla di scontato nella battaglia che antepone la Porsche alla Toyota in un momento cruciale del campionato. Il team di Weissach in classifica iridata ha guadagnato, grazie alle affermazioni di Le Mans, Nüburgring e Messico, un buon margine su quello giapponese, 198 punti contro 141,5 nella classifica costruttori, ma con quattro corse ancora da disputare non può essere tranquillo.

Austin infatti presenta difficoltà oggettive, tra le quali il consumo delle gomme, capaci di rendere questa corsa di fine estate molto più incerta di quanto si possa pensare. Allo stesso tempo Toyota sarà costretta a sferrare l'attacco senza il suo pilota di riferimento Anthony Davidson, sostituito da Stephane Sarrazin, e con una vettura che al Nürburgring e soprattutto a Città del Messico, ha segnato il passo, subendo nella capitale centroamericana una sconfitta senza attenuanti. Austin dirà se l'impasse di due domeniche fa sia stata realmente causata dalla contingenza di una pista in altura che ha ridotto le potenzialità del propulsore nipponico e costretto i tecnici a scaricare l'aerodinamica per recuperare velocità massima o se è frutto del deciso miglioramento delle Porsche 919 Hybrid nella loro evoluzione ad alto carico aerodinamico. Un'eventuale e ulteriore battuta d'arresto di Toyota  con sole tre corse alla conclusione del WEC spianerebbe la strada alla Casa tedesca permettendole di mettere una seria ipoteca sul mondiale più importante.

RSR ancora alla ricerca della prima vittoria in GTE

Ben diversa è invece la situazione in GTE e in LMP2. La prima è la categoria in cui qualsiasi pronostico vale ben poco. Il buon risultato ottenuto dalla Ferrari in Messico ha permesso al Cavallino di passare al comando del campionato costruttori. Ma il margine di vantaggio  è talmente risibile da permettere a Ford, Aston Martin e , in misura minore a Porsche,  di ridurre il gap senza problemi e di ribaltare per l'ennesima volta una classifica incerta. L'anno passato la Vantage dei futuri campioni Sorensen e Thiim vinse bissando l'affermazione messicana, sfruttando l'intera potenzialità delle gomme Dunlop e un BoP molto favorevole. Intanto l'Aston Martin sta già lavorando per il futuro: la nuova GTE per le prossime stagioni del WEC ha girato a Rockingham per prove aerodinamiche. La Ferrari che tradizionalmente ad Austin non è mai riuscita a esprimere il proprio potenziale giunse al secondo posto, limitando i danni e approfittando di una inattesa debacle delle Ford GT.

Nel 2017, anche per via di un BoP che  sta rappresentando un innegabile salto di qualità rispetto al passato, le vetture statunitensi dovrebbero essere più competitive. Piuttosto l'unica GTE a non aver conquistato una vittoria  è la Porsche RSR. La GT tedesca, apparsa come uno spauracchio quando venne presentata in Bahrain l'anno passato, non sta mantenendo fede alle promesse iniziali. Contrariamente a quanto accaduto con la 919 Hybrid LMP1, la RSR non è migliorata nel corso dell'anno ai livelli sperati. Anche in Messico la prestazioni non sono state costanti, nonostante l'utilizzo di nuove gomme. C'è la performance sul giro secco ma manca la continuità e anche visivamente la RSR appare nervosa, meno fluida nella percorrenza di curva rispetto alle rivali, più impegnativa da pilotare. Nello specifico non aiutano le prestazioni ottenute nella gara di Austin del campionato Imsa di maggio: in quella occasione le Porsche non andarono oltre il settimo e ottavo posto in qualifica e il quarto in corsa. Invertire la tendenza  sarà molto difficile.

In LMP2 l'affermazione dell'Oreca del Vaillante Rebellion di Bruno Senna, Julien Canal e Nicolas Prost a Città del Messico e il contemporaneo stop a quella del DC Racing di Jarvis-Laurent-Tung ha riaperto i giochi iridati. Ora la distanza è di appena 23 punti a favore del trio della squadra patrocinata da Jackie Chan mentre è ancora in cerca della prima vittoria il team detentore del Trofeo 2016, il Signatech-Alpine che anche negli Usa schiererà una sola vettura per Lapierre-Menezes e Negrao, giunti al secondo posto due settimane fa sull'asfalto dell'autodromo intitolato ai fratelli Rodriguez.

 

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