David Ferrer è morto dopo l'incidente nell'Historic F1 a Zandvoort
Il francese di 61 anni non ha superato i postumi dell'incidente di domenica a Zandvoort con la March 701 ed è deceduto nell'ospedale di Amsterdam. Per l'ingegner John Gentry si è trattato di uno dei più brutti incidenti visti nella sua lunga carriera.
Foto di: Jeff Bloxham / Motorsport Images
David Ferrer non ce l’ha fatta: il pilota francese è deceduto dopo le ferite riportate nell’incidente che si è verificato al Gran Premio di Zandvoort Storico nello scorso fine settimana.
Il conduttore 61enne si era schiantato con la sua March 701 durante il FIA Masters Historic F1 che si è disputato sul circuito olandese sabato scorso: le condizioni di David sono parse subito molto gravi ai soccorritori: i medici di pista hanno dovuto rianimarlo prima di trasportarlo all’Ospedale di Amsterdam.
La Federazione Internazionale ha emesso un comunicato giovedì: "La FIA si rammarica di dover dare la triste notizia che il pilota David Ferrer non ha sopportato le ferite patite nell'incidente a Zandvoort. La Federazione porge le sue condoglianze alla famiglia e agli amici di Ferrer in questo momento difficile".
Il britannico Paul Tattersall che era dietro a Ferrer con la sua Ensign N189 è riuscito a evitare il relitto della March 701: “Ho avuto un decimo di secondo per decidere se andare a destra o a sinistra – ha spiegato Tatterall molto scosso – e grazie al cielo per istinto sono andato dalla parte giusta perché sono riuscito a evitare l’impatto con David”.
John Gentry, tecnico addetto alle verifiche, ha avuto modo di elogiare il lavoro esemplare che sarebbe stato condotto dai commissari e dai medici subito giunti per soccorrere Ferrer, ma l’esperto ingegnere ex March, Shadow, ATS, Tyrrell, Toleman, Brabham e Alfa Romeo non aveva mai visto un incidente più cruento nella sua lunga carriera in F.1.
Jack Benyon and Marcus Pye
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