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L'ultimo round al Mugello incorona quattro campioni

Intrieri, Varanese, Redaelli ed Anastasio si sono aggiunti ai già celebrati Capelli, Terziani, Quinzanini, Para

Il sesto ed ultimo round dell’edizione 2015, disputato nel magnifico scenario del Mugello, ha rappresentato per il Trofeo Italiano Amatori uno degli appuntamenti più riusciti dell’anno. Quasi 170 i concorrenti al via, a conferma della validità di una formula originale che viene costantemente adattata alle esigenze dei non-professionisti; cornice organizzativa come sempre attenta ed impeccabile; eccellente comportamento della monogomma Metzeler Racetec, anche nella nuova versione RR, performante ed affidabile; condizioni meteo pressoché ideali: questi gli elementi che hanno contributo al bilancio positivo dell’ultimo weekend.

Da parte loro i piloti non si sono tirati indietro, regalando alla platea gare altamente spettacolari ed emozionanti, non solo quelle in cui erano in gioco i titoli 2015 ma anche nelle categorie che avevano già matematicamente laureato i loro campioni; e non sono mancate performance di assoluto rilievo tecnico.

Così, ai già titolati Nicolò Capelli (Yamaha – 600 Base 2), Alessio Terziani (Yamaha – 600 Avanzata 2), Nicola Quinzanini (Honda – 1000 Base 1) e Marco Para (Kawasaki/Yamaha – 1000 Avanzata 2) si sono aggiunti il quattordicenne varesino Kevin Intrieri (Yamaha – 600 Base 1), il quarantenne senese Francesco Varanese (Ducati – 600 Avanzata 1), un altro varesino, il venticinquenne Andrea Redaelli (BMW) nella 1000 Base 2 ed il trentottenne veneziano Francesco Anastasio (Honda – 1000 Avanzata 1). Tutte le classifiche sono state calcolate al meglio dei cinque risultati sui sette round che l’organizzatore Daniele Allessandrini è riuscito a proporre quest’anno.

I vincitori di giornata sono risultati lo stesso Intrieri (600 Base 1); un altro giovanissimo, il diciassettenne romagnolo Davide Fabbri (Yamaha) nella 600 Base 2; la wild card Matteo Bizzotto, 32 anni, vicentino (Yamaha) nella 600 Avanzata 1; il trentenne romano Simone Lotito (Yamaha) nella 600 Avanzata 2; la wild card Alessandro Avanzini, 46 anni, parmense (BMW) nella 1000 Base 1; il trentenne trevigiano Alberto Callegari (Kawasaki) nella 1000 Base 2; il ventisettenne milanese Jacopo Schirò (Kawasaki) nella 1000 Avanzata 1, ed una delle più piacevoli sorprese della giornata, il diciottenne milanese Alessio Terziani (Yamaha), come detto già matematicamente campione della 600 Avanzata, che, schierato in extremis nella 1000 Avanzata 2, si è imposto con l’autorevolezza di un veterano.

Questi gli altri campioni del Trofeo Italiano Amatori 2015: 600 Base 1 Under 30, Kevin Intrieri; 600 Base 2 Under 30, Nicolò Capelli; 600 Base 2 Over 30, Francesco Baldini (Yamaha); 600 Avanzata 1 Under 30, Stefano Boselli (Honda); 600 Avanzata 1 Over 30, Andrea Taglialatela (Yamaha); 600 Avanzata 1 Over 40, Francesco Varanese; 1000 Base 2 Over 30, Alberto Callegari; 1000 Base 2 Over 40, Stefano Bassi (BMW); 1000 Avanzata 1 Over 30, Cesario Stefanelli (Kawasaki); 1000 Avanzata 1 Over 40, Roberto Corno (Ducati); 1000 Avanzata 1 Over 50, Fulvio Rizzi (Ducati); 1000 Avanzata 2 Over 40, Fabio Iannello (BMW).

Ai piedi del podio ha attirato sguardi di curiosità e di ammirazione il Bicicletto, originalissima bicicletta elettrica a pedalata assistita prodotta dalla Società Piemontese Automobili e commercializzata a livello mondiale dalla Joken, due realtà italiane al 100%.

Di chiara ispirazione motociclistica, il Bicicletto è un raffinato ed esclusivo concentrato di design e di tecnologia ed il Trofeo Italiano Amatori ne ha propiziato l’ingresso nel mondo delle due ruote a motore: al Mugello è stato infatti raggiunto l’accordo con la Bimota (rappresentata dal patron/pilota Marco Chiancianesi) per la realizzazione di una serie che porterà il marchio dell’azienda romagnola e che sarà distribuita attraverso la rete dei concessionari.

Le premiazioni del Trofeo Italiano Amatori 2015 si terranno a Veronafiere, nell’ambito del Motor Bike Expo (22 – 24 gennaio 2016).

600 BASE 1-2
La vittoria assoluta nella classe 600 Base 1 – 2 è andata al diciassettenne romagnolo Davide Fabbri (Yamaha – Base 2) che, dopo aver inizialmente lottato con Mattia Calzavara (Yamaha) e Federico Zammarini (Yamaha), aveva preso un buon margine sull’inseguitore, la wild card Carlo Corsini (Honda), partito dalla pole position e poi autore del giro più veloce in gara con 2’00”1. Poi un dolore al braccio destro ha rallentato il battistrada favorendo il ricongiungimento di Corsini che, al nono e penultimo passaggio, è anche passato a condurre. Ma la scarica di adrenalina generata dal sorpasso subìto ha cancellato il male al braccio di Fabbri che ha percorso in testa l’ultimo giro ed ha conquistato la prima vittoria della sua carriera, dedicata alla famiglia ed al team Crazy Old Men, resistendo anche, per appena 58 millesimi, al rush di Corsini. Con questo successo Fabbri ha scavalcato al secondo posto assoluto il pavese Francesco Baldini (Yamaha), rientrato dopo un lungo stop dovuto ad un incidente e andato dritto alla Bucine, alle spalle del già laureato campione Nicolò Capelli (Yamaha), assente al Mugello. La gara è stata invece decisiva per il titolo della Base 1: il quattordicenne Kevin Intrieri (Yamaha) ha coronato al Mugello un inseguimento costruito soprattutto su tre successi consecutivi nelle ultime tre prove. Il varesino si è classificato terzo assoluto e primo di categoria dopo un interminabile e spettacolare duello con Zammarini. Nulla ha potuto contro lo scatenato studente di terza media il leader provvisorio Stefano Jondini (Yamaha) che ha sportivamente ammesso che l’avversario aveva più margine.

600 AVANZATA 1–2
Il trentenne romano Simone Lotito (Yamaha) c’ha messo veramente il cuore, come ha dichiarato dopo la bandiera a scacchi, per imporsi nella 600 Avanzata 1 – 2. Autore della pole position, dopo aver tentato un’iniziale resistenza, ha visto andar via le due wild card Giacomo Mariotti (Kawasaki) e Filippo Scalbi (Honda), che hanno condotto per nove dei dieci giri; poi, adattatosi ad un assetto non ottimale, ha attaccato nel finale ed ha svettato nel volatone finale, bruciando per 23 millesimi Mariotti e per 4 decimi Scalbi e siglando anche il giro più veloce. Così Lotito, che ha dedicato il successo al team familiare, ha consolidato la sua seconda posizione assoluta alle spalle del già laureato campione della Avanzata 2 Alessio Terziani (Yamaha). Ancora in gioco, invece, il titolo della Avanzata 1: il migliore è risultato la wild card Bizzotto ma, grazie ad una generosa e veloce gara tutta in rimonta, il quarantenne senese Francesco Varanese (un habitué del Trofeo Italiano Amatori, in cui è presente da cinque stagioni) ha mantenuto la testa della classifica e conquistato il campionato. Partito male e con l’avversario diretto Stefano Boselli (Honda) nel mirino, il toscano ha recuperato progressivamente, ha lottato fino in fondo con Roberto Perlini (Yamaha) ed ha così festeggiato nel migliore dei modi il ritorno al suo primo amore (la Ducati, gestita dal Team Speedy Bike) e la prossima nascita di un figlio. A sua volta Perlini ha conquistato il secondo posto nella generale davanti a Marco Solcà (Kawasaki) ed a Boselli.

1000 BASE 1 – AVANZATA 2
Come sempre raggruppate la categoria d’ingresso (Base 1) e quella più veloce (Avanzata 2) della top class che avevano comunque già espresso i proprio verdetti finali, incoronando i compagni del Kombat Team Nicola Quinzanini (Honda – Base) e Marco Para (Kawasaki/Yamaha – Avanzata). Ma il confronto del Mugello non è stato una passerella, anzitutto sotto il profilo tecnico, sottolineato nelle qualificazioni dalla pole position di Benedetto Noberasco (Ducati), 1’55”7, seguito ad appena due decimi da Terziani (Yamaha). In gara il diciassettenne milanese, che avrebbe dovuto onorare il suo titolo nella 600 Avanzata ma che è stato poi dirottato in extremis verso la 1000 dal Team AG Motorsport, a causa di un problema tecnico intervenuto il venerdì, è partito subito in testa, è stato braccato per le prime tornate dal ligure Noberasco, poi ha preso il largo ed ha vinto con un’incredibile autorevolezza, ancora più sorprendente se si pensa che con la R1 (praticamente originale) aveva percorso finora solo pochi giri in un test a Misano; suo anche il giro più veloce (ed un rischio alla Bucine, all’ultima tornata, ha cui ha saputo porre rimedio). Il quarantaduenne Noberasco è stato quasi eroico, senza allenamento, con il polso destro gonfio e dolorante per i postumi di un intervento chirurgico reso necessario dalla caduta nella gara di luglio, a Misano: il suo secondo posto ha il sapore di un’impresa. Seguono, nell’ordine, Para, comprensibilòmente appagato, e poi Marco Sbaiz (BMW), Fabio Iannello (BMW), Alberto Arghittu (Ducati) e Fabio Villa (Kawasaki) che hanno animato il centro del gruppo, dando vita ad una spettacolare bagarre. Nella Base 1 si è imposto la wild card Avanzini (BMW) precedendo Andrea Chiussi (Suzuki) e Bruno Caressa (BMW) che ha così confermato la sua seconda posizione nella generale, dietro Quinzanini.

1000 BASE 2
Con il vertice della classifica animato da tre piloti (Alberto Callegari, Kawasaki; Andrea Redaelli, BMW, e Mauro Salvatore, Suzuki) racchiusi in appena 90 punti, la classe 1000 Base 2 prometteva uno confronto ad altissima tensione. E così è stato, fino all’ultimo metro, con un tasso di spettacolarità pari alle attese. La vittoria è andata al trentenne trevigiano Callegari, partito anche dalla pole position, che ha così conquistato il secondo successo stagionale insieme al giro più veloce in 1’59”0. Ma il titolo è finito nel carniere del venticinquenne varesino Redaelli, idraulico nell’azienda di famiglia, al primo anno di licenza e con la 1000, assistito tecnicamente dal pilota-meccanico Cristian Serri, affidato alle cure del team manager Claudio Peronaci ma sostenuto principalmente dal padre che, dopo un brutto incidente in prova a Misano, gli ha “ricostruito” la moto, mettendolo in condizione di puntare al titolo. Callegari, anch’egli esordiente ed entusiasta della formula-Amatori, non ha pensato a fare troppi calcoli ma solo a vincere ed ha centrato la missione. Redaelli, forte di una migliore situazione in classifica dovuta agli scarti, ha controllato e con un quinto posto assoluto (terzo non considerando le wild card) ha raggiunto l’obiettivo massimo. Il simpatico potentino Mauro Salvatore, al primo anno di corse, penalizzato dalle prestazioni nettamente inferiori della sua Suzuki 750, non si è comunque tirato indietro ed ha mandato il visibilio il pubblico con i suoi sorpassi alla Casanova – Savelli (almeno tre in dieci giri), facendo valere nei cambi di direzione l’agilità della sua setteemezzo. Il terzo posto assoluto si è tradotto nella medesima posizione nella generale, un risultato che lo soddisfa ampiamente. Nel gruppo di testa si sono inseriti brillantemente le wild card Thomas Mattioli (BMW), secondo, e andrea Loriga (Honda), quarto.

1000 AVANZATA 1
Un incredibile colpo di scena ha, di fatto, deciso la classe 1000 Avanzata 1, ancora in bilico tra il trentunenne leccese Cesario Ludovico Stefanelli (Kawasaki) ed il trentottenne veneziano Francesco Anastasio (Honda), divisi alla vigilia della gara decisiva da 130 punti ma con il veneto leggermente avvantaggiato dal gioco degli scarti. La sorpresa si è verificata al momento dell’ingresso in pista quando la ZX10R del pugliese, fino a quel momento perfettamente funzionante, ha preso ad andare a tre cilindri. Tra concitazione e angoscia, Stefanelli ha percorso il giro di allineamento, sperando che il problema si risolvesse ma poi, arrivato in griglia di partenza, ha dovuto abbandonare. Il secondo imprevisto, per certi versi forse ancor più sorprendente, si è verificato al termine della gara, vinta da Jacopo Schirò (Kawasaki) dopo un prolungato ed emozionate duello con Marco Gioachin (BMW): con il suo quindicesimo posto assoluto (13°, al netto delle wild card), Anastasio si è portato esattamente a pari merito con Stefanelli e si è aggiudicato il titolo grazie al maggior numero di vittorie, tre ad una. A lungo, finita la gara, Stefanelli non è stato in grado di proferire parola né di sfogare la delusione; poi, con grande sportività, è tornato a sfoderare la giovialità che lo contraddistingue. Da parte sua Anastasio, nella vita agente di commercio, dopo aver ringraziato il team B-Fast e la moglie Claudia, ha ammesso di essersi “bloccato” pensando solo al campionato ed ha raccontato di aver rischiato moltissimo all’inizio quando, con le gomme fredde, è andato vicino ad una scivolata. Per lui il primo titolo alla quinta esperienza tra gli Amatori. Detto dello spettacolo offerto da Schirò e Gioachin, che ha riconosciuto l’abilità di guida del vincitore ed ha festeggiato sul podio non solo il giro più veloce ma anche l’imminente arrivo di un erede, restano da ricordare il terzo posto in gara della wild card Mauro Fuca (Ducati), precipitato nei primi giri in dodicesima posizione, ed il medesimo piazzamento nell’assoluta di Roberto Corno (Ducati), anch’egli però rimasto un po’ in ombra al Mugello.

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