Nasce il campionato TCR anche in Italia?
Ecco i cardini della serie proposta al Consiglio Nazionale dell'ACi Csai per rilanciare il turismo nazionale
Anche l'Italia vuole il campionato TCR. La sottocommissione velocità e circuiti porterà al Consiglio Nazionale dell'ACI Csai la proposta di istituire una serie tricolore il prossimo anno. Marco Rogano, il direttore generale dell'ACI Sport, ha illustrato oggi a Vallelunga nell'ambito dei Racing Weekend i capisaldi del progetto che sono stati discussi alla presenza dei preparatori interessati alla nascente categoria che sarà chiamata a prendere il posto dell'attuale CITE.
Il format di gara è stato pensto per permettere a due conduttori di dividere, se lo vorranno, i costi della stagione: due turni di prove libere, un turno di qualifica con due sessioni di quindici minuti divise da una neutralizzazione di cinque e due gare sulla distanza di 25 minuti + 1 giro.
A livello tecnico ci saranno due classi: il TCR che si rifà al regolamento del campionato internazionale promosso da Marcello Lotti e il TCS, una serie light che ha l'obiettivo di riportare in pista delle macchine derivate dalla serie con il limite di cilindrata due litri con il turbo.
Siccome il TCR Internazionale è vincolato a vetture che sono state omologate dalla Casa che ha delegato un singolo costruttore, da noi si vuole allargare la possibilità di non andare ad acquistare un pacchetto già disponibile, lasciando ai preparatori l'opportunità di progettare e costruire un proprio allestimento.
Saranno ammese solo vetture a due ruote motrici (pare non solo le trazioni anteriori come nel TCR Internazionale): il regolamento tecnico dovrebbe essere stilato entro la metà del mese prossimo, quando la proposta verrà approvata dal Consiglio Nazionale dell'ACI Csai.
L'idea è interessante a patto che, specie la serie entry level, resti molto vicina alle vetture di serie (si parla di liberalizzare le pastglie dei freni e, forse, gli ammortizzatori) senza inseguire una inutile escalation dei costi che potrebbe solo allontanare i nuovi licenziati a favore dei soliti noti che corrono da sempre. Si tratta di un'occasione da non buttare via...
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