Lotti: "Alfa Romeo e Opel sono legali, il caso è chiuso"
Il promoter del TCR ha parlato con Motorsport.com chiarendo che Giulietta e Astra sono due vetture omologate con una piccola deroga sul turbo, dunque l'appello presentato da Craft-Bamboo non avrà un seguito.
Dusan Borkovic , GE-Force, Alfa Romeo Giulietta TCR
TCR Media
Alfa Romeo Giulietta TCR e Opel Astra TCR sono vetture perfettamente a norma che possono competere a tutti gli effetti in TCR International Series.
Questo è quanto ha affermato Marcello Lotti, promoter della serie turismo che domenica sera ha visto aprire un capitolo piuttosto oscuro riguardo alla sua trasparenza, quando il team Craft-Bamboo Racing, in collaborazione coi suoi partner SEAT Sport e Lukoil, aveva fatto appello contro WSC Ltd. contestando la legalità delle vetture portate in pista da Romeo Ferraris e DG Sport Compétition.
Motorsport.com ha parlato con Lotti per capire quali scenari si stessero aprendo e il manager modenese ha spazzato via ogni dubbio sulla questione.
"Per noi Alfa Romeo Giulietta TCR e Opel Astra TCR sono auto legali e il caso è chiuso - ha esordito Lotti, che poi ha spiegato da cosa nascesse tutta questa confusione - Le vetture sono state omologate e dotate di un Balance of Performance adeguato alle loro caratteristiche".
"Bisogna specificare che il ricorso è stato presentato da Craft-Bamboo come partecipante alla serie, che però si è visto respingere dai commissari sportivi la protesta. Tutto nasce dal fatto che Giulietta e Astra hanno due turbo derivati da un altro tipo di motore, per cui hanno ricevuto una deroga ad inizio anno. Nel caso dell'Alfa Romeo stiamo parlando di una turbina montata su un 1750cc, mentre per quello della Astra si tratta del pezzo utilizzato sul primo modello OPC, visto in pista nel 2015".
"Quando le macchine sono state omologate ad inizio stagione, tutti sapevano di questa cosa, che fra l'altro è scritta chiaramente nel nostro regolamento. I test di Adria sul BoP si sono basati anche su tutto ciò, poi si sa che qualcuno ha sempre una lamentela pronta, ma mi preoccuperei di più se non ce ne fossero!"
A questo punto il caso dovrebbe essere chiuso, nonostante ci sia sempre l'appello a creare quel punto di domanda nella testa degli appassionati. Ma qui Lotti getta acqua sul fuoco.
"Il regolamento parla chiaro ed è stato accettato ad inizio stagione da tutti i competitor, per noi finisce qui. E poi vorrei far notare una cosa: chi c'è in testa al campionato? Ognuno sta facendo il proprio lavoro in modo totalmente legale e trasparente, perché vogliamo che sia così. Ma ripeto, il giorno che qualcuno non si lamenterà più, allora mi sorgeranno dei dubbi".
"Abbiamo un campionato davvero avvincente, con tanti in grado di vincere e vetture vicinissime tra loro, come abbiamo visto a Salisburgo. E' il suo bello e vogliamo che sia così per sempre".
Il dietrofront di Oriola
Parallelamente al discorso appello presentato da Craft-Bamboo, avevano fatto scalpore le dichiarazioni rilasciate in merito da Pepe Oriola.
Il pilota della squadra anglo-asiatica non aveva usato termini dolci nei confronti di Alfa Romeo ed Opel, tanto da scatenare la reazione dei diretti interessati, in particolare della Romeo Ferraris per bocca della sua collaudatrice, Michela Cerruti.
Oriola nella giornata di ieri ha fatto invece marcia indietro, parlando sempre sulle colonne di TouringCarTimes.
"Ci tenevo a chiarire che le dichiarazioni da me rilasciato sono avvenute dopo Gara 1 e non erano relative al reclamo di Lukoil Craft-Bamboo Racing e SEAT Sport, che è stato presentato in serata dopo Gara 2 - spiega - Desidero scusarmi per i commenti che ho fatto, non intendevo dire che Alfa Romeo e Opel sono illegali. Era appena terminata la prima gara ed ero molto frustrato per non essere riuscito a competere con loro, dato che erano molto veloci".
"Ovviamente io non sono un commissario e non posso valutare la conformità delle vetture. Riconosco di aver sbagliato i termini, frutto della concitazione del momento. Quando si commenta a caldo si può sbagliare e vorrei ritirare ciò che ho detto, scusandomi apertamente con Opel Motorsport, Romeo Ferraris e Alfa Romeo, e l'organizzazione del TCR".
Riguardo alla questione, abbiamo domandato a Lotti cosa ne pensasse e se Oriola rischiasse qualcosa in particolare.
"Capisco la sua reazione a caldo, quando un pilota si toglie il casco è ancora preso dall'adrenalina e spesso non ragiona. Ma utilizzare certi termini non è affatto bello e la cosa mi ha sicuramente rattristato. In termini sportivi non so se rischia qualcosa, di questo ne parleranno i commissari a Budapest e prenderanno i dovuti provvedimenti se lo riterranno opportuno. Io gli ho consigliato di scusarsi coi diretti interessati".
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