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Gené: "La TCR series avrà un futuro promettente"

Il format del campionato piace tanto al pilota spagnolo, che vede nella Leon Cup Racer la vettura di riferimento

Gené:

A pochi giorni dal round di Monza abbiamo avuto l'occasione di incontrare Jordi Gené, pilota ufficiale Seat che ha deciso di accettare la nuova sfida lanciata dalla TCR International Series, andando a difendere i colori della Craft-Bamboo Lukoil al volante di una Leon Cup Racer. Un'avventura iniziata un po' in salita, con qualche difficoltà nelle prime uscite, ma che lo ha visto tornare protagonista a Valencia e Portimao, risalendo al quarto posto in classifica. Da lui ci siamo fatti raccontare com'è vivere da dentro questo nuovo campionato.

Che idea ti sei fatto di questa TCR International Series dopo le prime quattro gare?
"Penso che sia un bel campionato e con il passare del tempo sono in molti a pensare che possa avere un futuro davvero promettente. Ci sono già tante Casa impegnate, ma ce ne sono tante altre in arrivo: a Monza arriverà la Ford, più avanti dovrebbe toccare alla Volkswagen e si parla anche della Subaru. Senza dimenticare che Seat, Honda ed Opel sono già qui. Credo che non ci sia nessun campionato al mondo con la prospettiva di avere così tanti marchi impegnati. L'unico problema è stato un po' legato alle tempistiche, perché forse è stato varato un pochino tardi e chi era in dubbio se entrare o meno ha preferito aspettare".

Il campionato sta risquotendo molto successo: pensi che possa iniziare a dare fastidio al WTCC?
"Parliamo di un concetto molto diverso da quello del WTCC: qui non ci sono squadre ufficiali. E' vero che io sono un pilota legato alla Seat, ma sto correndo con un team privato come la Craft-Bamboo Lukoil. La mia macchina è esattamente la stessa di cui dispone la Target Competition e di tutti quelli che vorranno correre con una Leon Cup Racer. Penso che sia bello non avere squadra ufficiali al 100%. Poi è chiaro che la Seat vuole vincere, ma si è limitata a preparare la macchina e a dare supporto ai team. Nel WTCC puoi vincere solo se corri con una squadra ufficiale, nel TCR invece credo che sia sufficiente disporre di una Seat e per me questo è bello".

Deve essere anche un campionato divertente da correre: il livello dei piloti è alto per essere una nuova serie...
"Si, il livello è importante perché c'è un bel mix tra piloti che hanno avuto anche esperienze ad alto livello e giovani che invece conoscono bene la Leon Cup Racer avendo corso nella Eurocup, come ad esempio Stefano Comini. Vincere sarà molto dura, ma è proprio questo a rendere tutto divertente: affrontiamo alcune delle piste più belle del mondo e la battaglia in pista è sempre molto serrata. La griglia poi non è male, perché siamo quasi una ventina di piloti. Questo vuol dire che quando sei davanti è perché stai lavorando bene".

Ora sei quarto in classifica: immagino che punterai a provare a vincere il campionato...
"Si, anche se non sarà facile, perché all'inizio dell'anno ho avuto un po' di problemi sulla gestione elettronica del motore che mi ha fatto perdere un po' di punti. A Valencia però è andata molto meglio ed anche a Portimao è andata davvero bene. Vediamo cosa succederà a Monza, anche se sarà tosta visto che ho un handicap di peso importante proprio per i risultati positivi di Portimao. Sul tracciato brianzolo questo di solito si paga abbastanza, ma non voglio partire sconfitto".

Della Leon Cup Racer c'è un qualcosa che ti piace particolarmente?
"Si tratta di un ottimo pacchetto. E' una vettura capace di realizzare dei tempi sul giro davvero interessanti, perché siamo in linea con quelli che facevano le vetture di vecchia generazione del WTCC. Quindi è una macchina veloce, ma è anche molto bella da vedere e allo stesso tempo non è troppo sofisticata. Non serve un ingegnere della Casa ufficiale per gestirla al meglio: questo è importante e si sposa perfettamente con quelli che sono i concetti con cui è nato il TCR".

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