Incredibile: Stefano Comini rinuncia al 2019! "Mi ritiro per lavorare al ritorno nel 2020"
Il Bi-Campione TCR nel 2019 non indosserà casco e tuta, ma si dedicherà ad attività di vario genere che lo porteranno a rientrare il prossimo anno, strizzando l'occhio all'ETCR, come ha spiegato in questa esclusiva intervista con Motorsport.com.
Foto di: TCR Media
Stefano Comini ha scelto di rinunciare a correre per la stagione 2019. La notizia è di quelle che lasciano certamente sbigottiti e anche un po' di amaro in bocca, se pensiamo che si tratta del due volte Campione TCR International, nonché uno dei grandi personaggi del motorsport in generale, di quelli che non passano certo inosservati.
Lo diciamo subito però: non si tratta di un ritiro definitivo, bensì di un anno sabbatico preso consapevolmente per concentrarsi su altre cose e continuare a lavorare per un ritorno in pianta stabile nel 2020.
"Era necessario fare così, è una scelta che ho maturato da un po' di tempo e non è una improvvisazione - ha detto lo svizzero in esclusiva a Motorsport.com, che in realtà lo aveva contattato per capire su quale vettura lo avremmo visto in azione quest'anno - Sicuramente coglierò di sorpresa diverse persone, ma sono sereno e lucido".
"Nel 2018 ho fatto tanti sacrifici e speso energie su più fronti, a volte inutilmente. Non potevo certamente continuare a condurre una vita così stressante. Ripongo il casco nell'armadio, non lo appendo certamente al chiodo perché è mia intenzione ritornare a correre".
Lo scorso anno la stagione di Comini era stata una delle più ostiche da affrontare, sia in pista che fuori. Per questo il ticinese ha scelto di ricaricare le batterie e concentrarsi su progetti paralleli che non lo terranno lontano dai circuiti.
"La passata stagione è stata sicuramente particolare, ci tengo a dire che ho sempre corso con grande impegno, entusiasmo e passione mettendomi in gioco anche in situazioni difficili. Però volevo proseguire con un progetto serio e concreto che mi desse l'occasione di essere competitivo, non ho voglia di schierarmi per fare numero".
"Per questo ho scelto di impegnarmi in altre cose quest'anno, vedo tanti giovani che possono arrivare nel motorsport attraverso il TCR e voglio dare loro una mano affinché crescano e ce la facciano, mettendo a loro disposizione le mie competenze, grande serietà e l'esperienza maturata in tanti anni al volante e nel paddock".
Comini è stato pioniere del TCR dal 2015, con la serie di Marcello Lotti che ormai ha preso piede ovunque. Statistiche alla mano, il ragazzo di Lugano è il pilota con più esperienza con queste macchine (ha guidato SEAT León, Volkswagen Golf GTI, Audi RS 3 LMS, Honda Civic Type R e Subaru WRX) se pensiamo che è stato presente a 93 gare fra le varie TCR Series (International, Italy, Europe e Benelux) dal 2015 al 2018, in cui ha totalizzato - oltre ai 2 titoli - 39 podi e 18 vittorie. Se aggiungiamo che nel 2014 aveva gareggiato in SEAT León EuroCup (ossia sulle primissime TCR) presenziando a 14 corse, ecco che la voglia di andare avanti e continuare l'avventura non si è affatto spenta per il 29enne rossocrociato.
"E' dal 1997 che corro, ho dedicato e sto dedicando la mia vita al motorsport, ma per la prima volta ho bisogno di fermarmi un attimo per respirare. Detto ciò, il TCR è il futuro di questa disciplina motoristica, lo avevo già fatto presente nel 2015 e la cosa si è confermata, abbiamo campionati dedicati a queste macchine in tutto il mondo".
"Ora per il 2020 si parla dell'ETCR per le vetture elettriche. Sarà una categoria nuovissima e io ci punto forte perché potrebbe far rinascere il motorsport pure in Svizzera, cosa che è successa già lo scorso anno tramite la Formula E. Giustamente l'interesse non mancherà, vedremo come si evolverà la situazione, secondo me è un futuro che non va ignorato, anzi. Mi allenerò nelle simulazioni di guida elettrica perché bisogna essere pionieri di contetti innovativi come questo. L'elettrico arriverà nella vita di tutti i giorni e sto già lavorando alacremente per correre nell'ETCR".
La speranza è quindi di vedere Comini in pista al più presto con tuta e casco, più che con i panni del manager.
"Manager è una parola che non mi si addice, sono un attivista per promuovere il motorsport! Andrò agli eventi del TCR in Italia e in Europa per seguire i miei progetti paralleli, sicuramente mi vedrete nei paddock. Servirà per ricaricare le batterie e per lavorare in ottica 2020 per un ritorno da pilota vero e proprio".
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