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Intervista

Comini, fulmini e tuoni: "Un miracolo il podio, ma Vernay gioca sporco"

Al debutto con la RS 3 LMS TCR, il Campione in carica ha centrato un bel terzo posto in Gara 1 a Rustavi, ma al termine c'è stato un brutto episodio e inevitabili scintille con l'ex-compagno di squadra, che lo ha messo K.O. per Gara 2.

Stefano Comini osserva il radiatore rotto della sua Audi RS 3 LMS TCR

Stefano Comini osserva il radiatore rotto della sua Audi RS 3 LMS TCR

Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Stefano Comini, Comtoyou Racing
Stefano Comini, Comtoyou Racing
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Stefano Comini, Comtoyou Racing
Stefano Comini, Comtoyou Racing,  Davit Kajaia, GE-Force
Stefano Comini, Comtoyou Racing e Dušan Borkovic , GE-Force
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS

La pioggia abbattutasi sulla pista georgiana di Rustavi ha portato con sè un temporale con tuoni e fulmini.

Questa tempesta ha un nome e un cognome: Stefano Comini. Nelle prime gare della stagione 2017 della TCR International Series, il Campione in carica è stato un fulmine in pista con la sua nuova Audi RS 3 LMS TCR, vettura che mai aveva guidato prima delle prove di venerdì.

Assieme ad un nuovo team, la Comtoyou Racing, lo svizzero ha dovuto lavorare duramente nell'arco del weekend per raggiungere un risultato decente, dato che l'organizzazione del progetto TCR è partita solamente una decina di giorni fa e le condizioni non erano ideali.

"Secondo me abbiamo fatto un miracolo, solo così potrei definirlo - racconta Comini a Motorsport.com - La zavorra assegnata alla mia Audi con il BoP è assolutamente fuori da ogni logica, l'auto è bellissima e potente, ma salta in continuazione ed è inguidabile in certe situazioni. Sull'asciutto ho dovuto sudare parecchio per tenerla in pista, ho dato tutto quello che avevo in qualifica e sono arrivato sesto".

Il ticinese ha fatto il capolavoro in Gara 1, scattando bene al via e superando con due belle mosse prima Colciago e poi Tassi, mettendosi all'inseguimento di Kajaia e Ficza, dietro ai quali si è poi classificato tagliando il traguardo in volata con loro e davanti a Colciago e Tassi.

"In gara le cose sono migliorate perché la pioggia livella le prestazioni di tutti, penso di aver fatto davvero una corsa incredibile e il team un lavoro fantastico perché in questo momento non saremmo da podio, almeno sull'asciutto. Il terzo posto è come una vittoria, ne vado orgogliosissimo".

Nella bella partenza, però, Comini è stato protagonista di un episodio controverso con la Volkswagen Golf GTi TCR di Jean-Karl Vernay.

"Al via l'ho affiancato all'esterno alla prima curva, trovandomi a favore di traiettoria nella seconda; non potevo spostarmi, ero quasi sull'erba, ma avevo la macchina completamente dritta. Lui ha deciso di chiudermi la porta in faccia che ormai lo stavo già superando, il contatto è stato inevitabile. Mi si è intraversato davanti, ho accelerato per raddrizzarlo in modo che entrambi potessimo proseguire, altrimenti ne sarebbe uscita una gran carambola. Gli ho fatto un favore, ma non l'ha pensata così".

E qui, il fulmine Comini si tramuta in un tremendo tuono pochi metri dopo la bandiera a scacchi, quando il 27enne si è visto arrivare di fianco la macchina dell'ex-compagno di squadra.

"Una volta tagliato il traguardo ho incominciato a rallentare e a salutare il pubblico. Sul secondo rettilineo Jean-Karl mi ha raggiunto e affiancato, cercando di mandarmi sull'erba; ho avuto i riflessi pronti, ma ho rischiato parecchio perché con il bagnato sarei finito sicuramente a muro. In quel momento mi si è chiusa la vena: ho nuovamente dato gas per riprenderlo e dirgli "ma cosa fai?", e lui mi ha aspettato..."

"Arrivati alla curva 4, appena gli sono stato dietro, ha inchiodato e purtroppo con il bagnato le ruote hanno perso grip, non sono riuscito a fermarmi in tempo e l'ho colpito. Sono sicurissimo che l'ha fatto apposta. Il radiatore è andato in pezzi, non ci ho visto più dalla rabbia. Rientrati ai box sono sceso dalla vettura correndo verso di lui, non so cosa mia abbia trattenuto dal fare qualcosa di peggio dell'urlare quello che pensavo".

"Lui ha risposto serenamente che ero io ad averlo tamponato di proposito e che se avevo dei problemi personali li dovevo risolvere per i fatti miei, che lui non c'entrava nulla. E anzi, ha detto che alla prima curva avevo cercato io di buttarlo fuori. Peccato che anche i giudici non abbiano ritenuto il contatto punibile con alcuna sanzione, quindi ero nel giusto".

Un brutto epilogo che non solo ha privato il Bi-Campione TCR di Gara 2 (l'Audi era irreparabile, i meccanici hanno provato di tutto, ma invano), ma anche di un'amicizia che riteneva bella e importante.

"Per me lui è un uomo finito, con me ha chiuso. L'anno scorso l'ho sempre trattato benissimo, ma in pista è un conto e siamo tutti avversari leali, fuori lo ritenevo un fratello e una brava persona. Gli avrà dato fastidio che abbia vinto io il titolo, mentre lui arrivava sempre dietro. Oggi ha sfogato la sua frustrazione. Questi giochetti sporchi vanno oltre ogni limite, siamo esseri umani e tutti possiamo sbagliare, ma questa è troppo grossa perché possa accettarla. Ho sempre corso in maniera leale e corretta, se sbaglio chiedo scusa sempre. Sono una persona sincera e trasparente. Evidentemente non è così per tutti e Jean-Karl è la più grande delusione umana e professionale della mia vita. Mi vergogno per lui, questa non doveva farmela".

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