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Accorsi: "In gara senza riferimenti per la pioggia, ma che esperienza!"

Il celebre attore ha concluso 12esimo assoluto nella gara d'esordio nel TCR Italia ad Adria sotto il diluvio. "Le gare sono come i film. C'è una parte inconscia che non puoi prevedere, ma è l'anima".

Stefano Accorsi, Arduini Corse

Stefano Accorsi, Arduini Corse

acisportitalia.it

Un 12esimo posto assoluto sotto il diluvio, nessun errore grave e vettura portata al traguardo con un giro di ritardo nei confronti del vincitore della corsa. E' questo il primo risultato della carriera nel motorsport di Stefano Accorsi il quale, dopo aver ben impressionato nelle Qualifiche della mattina, ha dovuto buttare tutto quello che ha imparato nelle ultime settimane a causa di un diluvio che lo ha costretto a esordire nelle condizioni più difficili.

L'attore, però, si è comportato bene. E' stato ordinato, con solo un brivido verso la parte finale della gara. Alla fine è arrivata anche la coppa per il terzo posto di categoria, ma la vera soddisfazione è essere stato degno del TCR Italia anche in condizioni davvero difficili per tutti.

Al termine della corsa, visibilmente soddisfatto nonostante l'acquazzone gli abbia letteralmente bruciato tutto quello che aveva costruito sino a questa mattina, Stefano si è concesso ai microfoni di Motorsport.com per un'intervista esclusiva in cui si è raccontato e ha raccontato un fine settimana in cui l'ha affrontato come un'opportunità di crescita e di fare una nuova esperienza.

Accorsi, un debutto difficile, reso più complicato dalla pioggia. Ci raccolti com'è andata.
"Un debutto reso ancora più difficile dalla pioggia che è scesa copiosa, molto copiosa! Diciamo che si vedeva veramente poco e che c'erano punti in pista dove non si vedeva una parte meno bagnata, dunque era tuta una pozza. Questa era la mia prima gara in assoluto e tutto quello che avevamo fatto per prepararla assieme a Massimo (Arduini) al volante della macchina nuova, in cui avevamo iniziato a mettere mano all'assetto di sospensioni, freni e altri aspetti, se n'è andato. E' stato tutto inutilizzabile. Tutto spazzato via da un'ondata di pioggia, da un'ondata d'acqua dolce".

Ha pensato di non riuscire a finire la corsa?
"Mi avrebbe dato un sacco fastidio l'idea di non arrivare in fondo alla gara, perché credo sarebbe stato troppo frustrante. A un certo punto ho iniziato a spingere ma la vettura si è intraversata in tutti i modi, forse non era il punto giusto per farlo. Anche se, a dire la verità, faccio fatica a pensare dove avrei potuto farlo, date le condizioni della pista!".

A supporto di quello che ci ha raccontato, abbiamo visto Jonathan Giacon buttare via la vittoria alla Curva 2 alla partenza dopo il rientro della Safety Car. E lui è un pilota di grande esperienza...
"Ah, ha fatto un errore alla piccola 'esse'. Sì, confermo che è stata proprio dura e anche un po' folle. Ho cercato di prenderla con divertimento ed entusiasmo perché è chiaro che quando c'è una pioggia del genere non conta più nulla. Quindi Massimo Arduini mi è stato molto complice. Devo dire che sono anche molto contento per gli altri due equipaggi Peugeot perché sono andati davvero forte. La 308 è una vettura che ha un bel potenziale, a è chiaro che ha bisogno di piloti che possano e sappiano sfruttarla al massimo. Per le mie potenzialità, avrei certamente fatto meglio sull'asciutto".

Ci può raccontare quel momento di leggera difficoltà in cui pareva aver perso per qualche istante il controllo della sua Peugeot?
"Sei troppo gentile a definire così quel momento. Forse c'era qualcosa di più di un filo! A un certo punto la 308 si è intraversata talmente tanto che ho pensato: 'No. Non voglio finire la gara così, non voglio che mi si spenga la macchina'. Ho fatto di tutto per mantenerla accesa e ci sono riuscito. Sono anche riuscito a riprendere la traiettoria. Dunque dalla grande solitudine, quella dell'errore, alla grande gioia. Quella di aver mantenuto in pista la macchina. Una gioia che certamente racconterò ai miei figli".

Cosa si porta a casa da questo fine settimana?
"Oggi mi sarebbe piaciuto migliorare il terzo settore, che è quello in cui ho faticato di più in tutto il fine settimana. Ho bisogno di capire come fare le cose per poi automatizzarle e non pensare più a come farle. Devono venirmi naturali. E' andata così, con la pioggia. Cosa mi porterò dietro? Innanzitutto questo team, perché sono stati tutti fantastici. C'è stato un bell'interscambio con i meccanici, telemetristi, piloti... Un rapporto molto collaborativo, senza dimenticare Massimo Arduini anche se, in realtà, non ci sarebbe nemmeno bisogno di nominarlo. Davvero una bella atmosfera, una grande passione. Quando senti come queste persone parlano della pista, come affrontare una curva, come tagliare un cordolo per migliorare il tempo ti rendi conto che è proprio un mondo in cui... Insomma, potresti rimanerci 24 ore su 24".

E dal punto di vista personale?
"Dal punto di vista personale, affrontare il primo weekend di gara con tanti piloti in pista e molti di questi con esperienza è per me una grande soddisfazione. C'è quel momento all'inizio in cui ti chiedi: 'Ma perché sono qui? Ma non potevo rimanere a casa? Faccio l'attore!'. Poi invece, quando superi i momenti difficili, pensi di essere stato bravo. E' come quando vedi in una difficoltà un'opportunità di crescita. In questo caso d'esperienza. E sono ben contento di averla fatta".

Per concludere, dopo l'esperienza di questo fine settimana, pensa che sia possibile paragonare il motorsport al suo lavoro?
"Ti direi che potrei trovare analogie con una prima di teatro. E' paragonabile a una gara. Sino al momento della prima hai provato, poi hai cercato una cosa e la devi portare davanti a un pubblico. E la devi portare a termine. Non puoi interromperti mai. E non solo Ci sono un sacco di incognite: le reazioni del pubblico, degli altri attori, gli errori che puoi fare tu stesso".

"Poi ti posso paragonare il motorsport al cinema sia alle scene difficili, anche se hanno una durata decisamente minore, che al mio esordio in regia avvenuto qualche anno fa nel mio primo cortometraggio. Ti rendi conto che quando si dice se una cosa non fa bene la si fa nuovamente non è vero, perché la puoi rifare fino a un certo punto. Non puoi sforare i tempi. A un certo punto il film che hai scritto lo devi portare a casa, quindi se fai un ritardi il primo giorno, la produzione ti chiama e ti dice che il giorno seguente dovrai fare più in fretta. E tu devi andare fino alla fine e non puoi fare altro. E' molto simile la mia esperienza in questo weekend alla regia perché sei veramente solo e perché c'è una parte inconscia in un film che poi è l'anima del film e non puoi prevedere. Così come le gare. Il pilota in gara tira fuori qualcosa che non sa, e non può prevedere al 100% in prova. I piloti fanno spesso tempi più alti in gara che in qualifica e nelle libere perché c'è una componente emotiva completamente diversa".

 

Gara 1 podio TCT: Ricci-Bernazzani (Arduini Corse,PeugeoT 308 MI16-TCT#104), Nicola Neri (kinetic Racing,Porsche Cayman GT4 CS #205), Stefano Accorsi (Arduini Corse,Peugeot 308 MI16-TCT#103)
Gara 1 podio TCT: Ricci-Bernazzani (Arduini Corse,Peugeot 308 MI16-TCT#104), Francesco Neri (Arduini Corse,Peugeot 308 MI16-TCT#102), Stefano Accorsi (Arduini Corse,Peugeot 308 MI16-TCT#103)

Photo by: acisportitalia.it

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