Questa mattina la salma di
Andrea Antonelli ha finalmente fatto ritorno in Italia. L'atterraggio a Fiumicino era previsto per le 7 di stamani e ad attenderla c'erano il presidente del CONI
Gianni Malagò e quello della Federmoto
Paolo Sesti. Il funerale invese si terrà domani a Castiglione del Lago.
Intanto, al coro delle tante voci che hanno voluto ricordare lo sfortunato 25enne umbro si è aggiunta quella di
Simone Corsini, tecnico delle sospensioni del
Team GoEleven, che domenica era stato l'ultimo a stringere la mano ad
Andrea prima della partenza della gara del
Mondiale Supersport.
Per il momento la ferita brucia ancora troppo per pensare ad un sostituto: "
Solo con uno degno. La moto sarà sempre sua, la daremo a qualcuno che stimava" ha detto alla
Gazzetta dello Sport.
Poi la memoria torna al
Moscow Raceway e anche lui racconta di condizioni climatiche non disastrose come descritte da molti: "
Alla partenza avevamo i computer aperti, non si è bagnato neanche lo schermo. Le condizioni della pista erano assolutamente normali. Una gara sul bagnato come altre mille".
E la mente arriva all'ultimo saluto con
Andrea: "
Eravamo molto a posto, fiduciosi. Perché sul bagnato potevamo vincere.Non gli ho detto nulla. Ci siamo stretti la mano e guardati negli occhi come per dire: vai tranquillo Andrea, fai la tua gara e divertiti".
Il ricordo di
Antonelli resterà per sempre indelebile in lui: "
Primo test a gennaio, Binetto. Proviamo varie soluzioni e lui: “Portate in Australia quello che volete, io vado bene con tutto”. Campione dentro. Non ha scosso una volta la testa: aveva fiducia, e noi in lui. In agosto saremmo andati in vacanza all’Elba".
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