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TT 2018, STK: Peter Hickman vince alla media di 134.601 mph

Primo successo in carriera al TT per il rider di Burton-upon-Trent, che regola Dunlop e Harrison dopo 4 giri senza respiro.

Peter Hickman

Isle of Man TT

Incredibile Hickman. Il newcomer più veloce della storia del TT, vince la sua prima gara sull'Isola di Man dopo una lotta senza quartiere con Harrison e Dunlop, strappando il nuovo record della classe Superstock.

Al Tourist Trophy non c'è tempo per piangere i morti. La notizia della tragica fine di Adam Lyon era da poco rimbalzata nel paddock, ma le STK erano già pronte ad allinearsi sulla linea di partenza di Grandstand. Dopo le prime due gare monopolizzate de Harrison e Dunlop, questa volta si è aggiunto un nuovo protagonista: Peter Hickman.

Il primo colpo del triello "a la Sergio Leone style" lo spara Harrison. Partito con il dente avvelenato dopo ritiro in SBK e il secondo posto in SSP, transita per primo al contorllo di Glen Helen provando a dettare fin da subito il ritmo. Vantaggio mantenuto per tutto il primo giro, chiuso in testa in 17:00.706" alla media di 133.0 mph. Più veloce di ben 4 secondi di Michael Dunlop (17:05.007" alla media di 132.514 mph) e di oltre sette secondi di Peter Hickman (17:08.325" alla media di 132.087 mph).

Il passo tenuto dai primi tre è talmente insostenibile che il quarto, Michael Rutter, termina il primo giro staccato di 12 secondi. La STK se la giocano solo quei tre, zero discussioni.

Il secondo giro dei quattro previsti è senza fiato. Con l'incognita pitstop di mezzo, i tre aumentano alla follia il ritmo, scambiandosi le posizioni settore dopo settore, almeno fino a quando Hickman riesce a balzare in testa e chiudere la seconda tornata con il tempo incredibile di 16:53.059 alla media di 134.077 mph, il nuovo record della categoria. Dean Harrison scende al secondo posto (17:01.896" alla media di 132.918 mph) e resta davanti a Dunlop nonostante il giro sotto i 17' di quest'ultimo (16:59.449" alla media di 133.237 mph). L'abisso che c'è tra i tre e tutti gli altri è sempre più profondo, tanto che il quarto David Johnson (BMW) transita con 36 secodni di distacco dopo aver superato Rutter (BMW).

La prima posizione di Hicky dura poco. Non c'è un attimo di respiro, infatti, dopo il pit stop le posizioni di testa sono di nuovo stravolte. A Glen Helen Dunlop passa in testa, seguito a Harrison e Hickman: i tre sono racchiusi in meno di un secondo.

Nuovo settore, cambio di carte in tavola. A Ramsey, Hickman si riprende la vetta, passando Dunlop (+0.879) e Dean Harrison. I distacchi si dilatano a poco a poco e ora tra il primo e il terzo ci sono più di due secondi. Il terzo passaggio si chiude con la BMW #10 Smiths Racing davanti a tutti, ma con solo mezzo secondo di vantaggio sulla BMW #6 Tyco e quasi 5 sulla Kawasaki #5 Silcone Engineerig.

Anche se staccato, Harrison non ha mollato il colpo e il suo ultimo giro ne è la prova. Semplicemente, la quarta tornata di Hickman e Dunlop non è stata umana. Tutti i tre sono andati oltre i propri limiti, ma i primi due hanno dato veramente qualcosa in più.

Con solo mezzo secondo a dividere il primo e il secondo posto, il quarto giro diventa una volata infinita, lunga tutti i 60km del Mountain.

Hickman prova a mettere la zampata decisiva e passa a Glen Helen con 1.3 secondi di vantaggio su Dunlop, ma il rider di Ballymoney risponde e Ballugh si rifà sotto portandosi a soli 1.108" di distacco dalla vetta.

Il 17 volte vincitore del TT continua a tenere il gas spalancato, gratta le ultime forze in fondo al barile e arriva a Ramsey a 0.146" da Hickman.

Il due volte vincitore del GP di Macao, però, ne ha ancora... Ne ha di più rispetto all'avversario e da Bungalow in poi firma il suo capolavoro. Settore dopo settore aumenta il suo vantaggio, fino a tagliare il traguardo per primo, con un altro giro record della categoria STK che abbassa ulteriormente il precedente: 16:50.601 alla media di 134.601 mph, appena tre decimi sotto il record assoluto del Mountain firmato da Harrison nella gara inaugurale della SBK. Spaventoso.

E spaventoso è stato l'ultimo giro sia di Dunlop, secondo, sia di Harrison, terzo, entrambi sotto i 17 minuti, rispettivamente 16:54.516" ai 133.885 mph di media e 16:58.785" alla media di 133.324 mph. Nessuno dei tre si è mai arreso, dando tutto fino alla fine.

Il cronometro è la cartina tornasole di quanto i primi tre siano stati di un altro pianeta. David Johnson, quarto, è arrivato con oltre 1 minuto di distacco. La top ten si chiude con Hillier, Rutter, Jessop, West, Lintin e Crowe.

Se queste sono le premesse, al Senior ci sarà da divertirsi.

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