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TT 2019: problemi per Hickman, il Senior è di Harrison

Finale thrilling al Tourist Trophy, con una perdita d'acqua che rallenta "Hicky" dopo il secondo pit stop, consegnando la vittoria a "Deano". Completa il podio Conor Cummins.

Dean Harrison, 1000 Kawasaki/Silicone Engineering Kawasaki

Dave Kneen

Dopo una settimana martoriata dal maltempo, con gare ridotte e rinviate, la 100esima edizione del Tourist Trophy ha trovato la sua degna conclusione in un Senior dal finale mozzafiato.
I 6 giri di gara delle Superbike hanno regalato senza ombra di dubbio la gara più esaltante dell'intero TT, che sembrava desitinata a essere la quarta affermazione dell'inafferrabile Peter Hickman (BMW), già vincitore in SBK, SSP e STK.

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Gli ingredienti c'erano tutti: un dominio netto e implacabile, con Dean Harrison (Kawasaki) destinato a inseguire e raccogliere le briciole, come successo nell'intera settimana di gare. Ogni cosa sembrava andare per il meglio, mentre "Hicky" incrementava il suo vantaggio, involandosi verso un altro successo. Ma qualcosa al secondo pit stop è andato storto e, con la BMW #10 che ha iniziato a fare le bizze, allo stoico Hickman non è rimasto altro da fare che stringere i denti e resistere al ritorno di Conor Cummins (Honda).
A dettare il passo, sin dalle prime miglia, ci hanno pensato i soliti noti, con Hickman in vetta a Bungalow con un margine di 1"066 su Harrison e 13"831 su un Cummins tallonato da Michael Dunlop (BWM). Primo giro per Hickman coperto in 16'51"495, condotti alla strepitosa media di 134.28 mph, con partenza da fermo; contro i 16'53"704 a 133.99 mph di Harrison, unico a riuscire a tenere l'andatura di "Hicky", restando sotto i 17' nel primo passaggio.
Ma l'uomo più veloce del Mountain ne aveva di più di tutti gli altri, tanto da arrivare a Grandstand, dopo la prima sosta ai box, con 8"067 su Harrison, 29"244 su Cummins, e 34"647 su Dunlop. Un vantaggio ampliato, giro dopo giro e settore dopo settore, con "Deano" che all'inizio del 5° passaggio pagava oltre 17" di ritardo dalla vetta.
"Ho spinto più che potevo – dirà Harrison ai microfoni di Manx Radio, al termine della gara - e Pete mi stava frantumando e io faticavo. E sedevo lì e ho pensato, se potevo provare e restare sveglio, ero sempre tra i 15/19 secondi di ritardo e pensavo, tutto può succedere".
Difatti, quando Harrison sembrava rimasto l'unico a crederci, la cavalcata solitaria di "Hicky" si è arrestata e il vantaggio costruito dal rider di Burton upon Trent ha iniziato a calare drasticamente.
"Deano" ha cominciato a chiudere il gap recuperando 10" secondi tra Grandstand e Glen Helen, con un solo secondo tra i due a Ballaugh Bridge. Come successo già durante le prove della SBK, dopo il secondo pit, la moto di Hickman ha iniziato a perdere acqua e surriscaldarsi. E mentre Harrison, conquistata la vetta, fuggiva indisturbato verso la conquista della sua prima vittoria tra le "big bike", per "Hicky" si sono materializzati 2 giri di agonia. Cummins ha cominciato a guadagnare inesorabimente terreno, con Hickman costretto a ridurre giri e potenza del motore e accorciare le marce, all'inizio dell'ultima tornata. 34"2, 17"7, 12"8, 8"9 a Bungalow, settore dopo settore, il gap ha continuato ad assottigliarsi. Ultime miglia col fiato in gola, mentre Harrison prendeva la bandiera a scacchi, chiudendo il suo giro in 17'02"097 a 132.89 mph. Ma alla fine Hickman ce l'ha fatta e, con un giro da 17'36"773 a 128.53 mph, ha avuto la meglio su Cummins (17'09"382 a 131.95 mph) per 5"817. A piedi del podio Michael Dunlop, seguito da James Hillier (Kawasaki), Davey Todd (BMW) e Michael Rutter, (Kawasaki). Ritirati Stefano Bonetti (Paton ), Ian Hutchinson (Honda) e John McGuinness (Norton), la cui 99esima gara è durata giusto 3 settori.

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