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Polita: "Finire nei 40? Mi sbagliavo"

Primo appuntamento con la colonna di Alex Polita, il centauro di Jesi newcomers al TT. Ecco come ha vissuto l'impatto con il Mountain, tra adrenalina, un po’ di paura e sfortuna.

Alessandro Polita

Foto di: Isle of Man TT

Il Tourist Trophy di Alex Polita

La road race più famosa del mondo, raccontata anche attraverso l'esperienza di chi la vive in prima persona. Seguite l'avventura del pilota italiano Alex Polita all'Isola di Man

Alessandro Polita
John McGuinness e Steve Mercer
Bruce Anstey
Ian Hutchinson, Yamaha
Dean Harrison, Kawasaki
Dean Harrison, Kawasaki

Avevo detto che mi sarebbe piaciuto finire dentro i 40, ma mi sbagliavo di grosso. È dura, durissima, ricordarsi tutto il tracciato è impossibile e chi dice di riuscirci dopo pochi giri racconta balle. Mi trovo ad affrontare una situazione completamente estranea a me che vengo dalla pista: a Misano, per esempio, hai la via di fuga, qui, se sbagli, un burrone o il muro di una casa.

Prendere dei punti di riferimento è un’impresa. Vi basta sapere che, al mio primo giro lanciato, sentivo alle mie spalle una moto che non riusciva a passarmi. Convinto di stare andando forte, mi giro e invece scopro che era uno dei Marshal…

La strizza è tanta e non nascondo di essermela fatta addosso! Anche perché in un punto sono arrivato lungo alla frenata, meno male che c’era spazio e me la sono cavata altrimenti...

Ieri, purtroppo, non mi sono potuto godere appieno l’esperienza della “prima volta” perché al Creg-ny-Baa per un problema tecnico mi sono dovuto fermare, ma pazienza, ci riproveremo domani.

Ma sono felice. Far parte di una squadra come Penz13.com mi aiuta perché posso contare su un team esperto e sull'appoggio continuo dei miei compagni di squadra, Danny Webb e Gary Johnson, entrambi partiti per fare non bene, ma benissimo. In più qui ho il mio amico Stefano Bonetti, che mi ha dato e continua a darmi una mano per conoscere il Mountain.

Ma in generale all'Isola di Man c’è un’atmosfera fantastica, sembra di essere catapultati in una corsa degli anni ’70. Tra i piloti c’è rispetto e trovi tutti disponibili per un consiglio o per una semplice chiacchierata. Qualcosa che, in pista, non si trova più.

Sto vivendo la più bella vacanza della mia vita. Tutti mi stanno dicendo di rimanere tranquillo e che questa prima volta serve soprattutto per imparare. E se sono qui, lo devo alla mia fidanzata Eva e al team che mi sta concedendo l’opportunità di fare espereinza. 

di Alex Polita

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