Classic TT: sfortunato ritiro per Dunlop, Johnson trionfa in SBK
Il pilota Suzuki si ferma a meno di due miglia dalla fine, regalando all’australiano la prima vittoria nel Classic. Completano il podio Shiels e Hillier.

Nonostante il meteo abbia tentato di metterci lo zampino, facendo slittare di qualche ora l’inizio del programma (a causa delle nuvole scese sul tratto del Mountain), l’ultimo giorno di gara del Classic TT non è stato certo avaro di emozioni. In apertura di giornata, la gara Junior ha regalato la prima affermazione di Jamie Coward sull’Isola di Man, ma il vero colpo di scena è arrivato negli ultimi metri della Superbike, con Michael Dunlop (Suzuki) costretto alla resa a meno di due miglia dal traguardo.
Malgrado i postumi degli infortuni, che ne avevano messo a rischio la partecipazione all’Ulster GP, nell’ultima gara del lunedì tutti gli occhi erano puntati sul rider di Ballymoney, considerato il favorito per la vittoria dopo il ritiro dal Classic di Dean Harrison. Oltre alla gara delle bicilindriche vinta da Anstey, infatti, “Deano” è stato obbligato a rinunciare anche alla SBK, dopo essere stato trattenuto nell’ospedale di Noble a causa delle lesioni interne riportate in un contatto con il muro a Laurel Bank, nelle qualifiche di venerdì della classe Lightweight.
Scattato dalla consueta sesta posizione, è stato il pilota del Team Classic Suzuki a presentarsi al comando al checkpoint di Glen Helen, con un vantaggio di 2” secondi sulla Kawasaki di David Johnson; seguita da Gary Johnson (Suzuki), Paul Jordan (Kawasaki) e Conor Cummins (Yamaha), salito in terza posizione a Ballaugh.
Costantemente tallonato dal rider australiano, Dunlop ha chiuso il primo passaggio, con partenza da fermo, in 18’07”771 a 124.868 mph, facendo meglio di Johnson solo per 1”931. Ma se la battaglia per la vittoria è apparsa subito come un affare riservato alla coppia di testa, ben più aperta si è presentata la battaglia per il terzo gradino del podio, che all’inizio del secondo giro ha visto coinvolti Conor Cummins, Derek Shiels (Kawasaki), James Hillier (Ducati), e Michael Rutter (Yamaha).
Nella seconda delle quattro tornate di gara, Dunlop è andato via a via aumentando il gap con Johnson ed è arrivato a Bungalow con un margine di 9” sull’australiano; secondo con un vantaggio di 12”539 su Rutter. Ma il cambio della gomma posteriore, in fase di rifornimento, ha fatto perdere tempo prezioso al rider nordirlandese, scivolato alle spalle di Johnson dopo il pit stop.
Secondo a 2” da “Davo” a Glen Helen, Dunlop non ci ha messo molto a riprendersi la leadership e, transitato a Ballaugh con soli 444 millesimi di ritardo, si è riportato in testa a Ramsey con 3”740 di vantaggio sulla Kawasaki #9. Ma dopo i pit stop non sono mancati i colpi di scena anche alle spalle dei due duellanti, con Cummins precipitato in sesta posizione; Sheils terzo a Glen Helen; Rutter fermo a Gwens; e Jamie Coward (Kawasaki) quinto a Grandstand, prima di ritirarsi a Cronk-Y-Woody.
Iniziata l’ultima tornata con 4”820 su Johnson, settore dopo settore, il pilota della Suzuki ha iniziato a prendere il largo arrivando a Bungalow con un vantaggio di 13”206. Ma quando i giochi sembravano fatti è arrivata la doccia fredda: dopo una gara quasi tutta al comando, Dunlop si è fermato a Hillberry, spianando a Johnson la strada verso il suo primo successo nel Classic. Secondo, a 41”267, Sheils, che ha avuto la meglio su Hillier per 1”546.
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