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Suzuki Swift RS 1.0: la sostenibile leggerezza dell'essere nei rally

Presentata al Motodromo di Castelletto di Branduzzo la piccola di Suzuki Italia che richiamerà nel CIR i giovani rookie. Con un 3 cilindri Turbo da 1 litro da 126 cv si può correre divertendosi grazie a costi molto contenuti. Perché...

Suzuki Swift RS

Suzuki Swift RS

Presidente Suzuki Italia, Massimo Nalli
Renato Travaglia, tester Suzuki
Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Motore della Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Responsabile Motorsport Suzuki, Massimo Nicoletti
Il turbo della Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS
Suzuki Swift RS

Ci sono Case che scelgono di entrare nel Motorsport per creare una business unit dalla quale trarre dei profitti ma ce ne sono altre che, al contrario, puntano alla maggiore conoscenza del marchio, quella che gli inglesi chiamano awareness.

Suzuki ha scelto la seconda strada, sebbene il mercato indichi l’accresciuta penetrazione della Casa giapponese che ha siglato in Italia l’anno scorso il record di vendite con una crescita del 37,4%, vale a dire quattro volte il valore del dato globale tricolore.

Lo sport, le corse e, in specifico, i rally diventano lo strumento per far conoscere un brand che, secondo un’indagine IPSOS, viene riconosciuto solo dal 47% degli intervistati, segno che al di là dei lusinghieri risultati del mercato (il mese di gennaio 2018 dà addirittura una proiezione del +46,4%) si potrebbero raggiungere numeri ancora più significativi.

Massimo Nalli, appassionato presidente di Suzuki Italia, nella presentazione al Motodromo di Castelletto di Branduzzo ha deciso di fare una scommessa: certo di disporre di un prodotto affidabile quanto competitivo, ha pensato bene di avere un approccio dirompente nei rally, per attrarre i giovani che vogliono debuttare nelle prove speciali con un programma di alta qualità, ma di bassissimo costo.

Ogni centesimo investito nei due monomarca 2018, il Suzuki Rally Trophy legato al CIR e la Suzuki Rally Cup inserita nel WRC italiano, è servito a mettere in palio un ricco montepremi (per un totale di 150 mila euro) e a ridurre veramente all’osso i costi di acquisto della nuova Swift RS 1.0 Boosterjet e a limitare al minimo le spese di gestione di una stagione.

Ci si domanderà come tutto ciò possa essere possibile? La risposta è semplice: grazie a un eccellente prodotto di serie.

La Swift RS 1.0 Boosterjet (disponibile per preparatori e team a 15.900 euro + Iva) sarà omologata in Racing Start con un kit (la versione EVO costerà 2.230 euro, mentre quella TOP arriverà a 5.440 euro) grazie al quale potrà competere nella Classe RSTB 1.0 del Campionato Italiano Rally (sette gare in calendario con uno scarto di punteggio), con l’obiettivo di conquistare un terzo titolo tricolore dopo quelli 2016 e 2017 conseguiti dalla Swift Sport 1600 R1.

Dicevamo che ci sono tre allestimenti: Base, Evo e Top. La Swift RS in versione base è disponibile già priva degli interni, con roll-bar saldato, sedili sulle staffe, paracoppa, cerchi racing oltre al kit da installare composto da sedili HRX Racer, impianto di estinzione, cinture HRX, ganci di chiusura per cofano e portellone, ganci traino, volante 3 razze scamosciato, portacaschi.

Nell’allestimento Evo il kit è già montato e si aggiungono il Roll-bar e gli interni verniciati in grigio e la pellicola anti-sfondamento sui vetri. Sulla plancia è montato anche uno stacca-batteria elettronico e c’è la predisposizione per un impianto fari supplementari.

La Swift RS Top viene portata al minimo del peso, mentre la frizione di serie è sostituita con una di tipo racing. Lo scarico è quello in acciaio e l’impianto frenante è dotato di pastiglie Ferodo Racing e viene montata una batteria di sono installati 4 fari supplementari di profondità. È prevista anche la mappatura della centralina al banco per un prezzo che arriva a 23.570 euro + iva.

L’Andreani Group ha preparato anche due assetti Öhlins: il primo livello è caratterizzato da ammortizzatori regolabili, a 1 via che costa 2.990 euro e quello più evoluto è un 3 vie che costa 5.370,00 euro. A nostro giudizio basta e avanza la prima soluzione…

La Swift RS fra le “piccole” da rally apre una strada di sviluppo molto interessante: cerca le prestazioni grazie alla leggerezza, senza rinunciare alla massima sicurezza. Per essere molto chiari: la RS pesa 895 kg, vale a dire 130 kg in meno della Sport campione in carica.

È come se si facesse scendere dall’abitacolo due passeggeri di taglia media! Veramente tanta roba, che è possibile solo grazie a un prodotto di serie orientato alla riduzione delle masse, in funzione di un calo dei consumi e delle emissioni.

Stupisce, allora, che la RS abbia un passo di 2.450 mm e sia larga 1.740 mm, cioè 40 mm in più della Swift R1, a vantaggio di una carreggiata più larga che favorisce una maggiore stabilità. Il motore è il compattissimo 3 cilindri Turbo, 12 valvole a iniezione diretta, da 998 cc che nasce con 112 cv a 5.500 giri con una coppia di 160 Nm da 1.700 fino a 4.000 giri.

Il regolamento RS impone l’uso della centralina di serie che può essere riprogrammata: con una pressione di sovralimentazione limitata a 0,2 bar si è arrivati a vedere 126 cavalli con una coppia che comincia a spingere già a 1.500 giri. Il turbo è molto piccolo, per cui non ha un grande ritardo di risposta e assicura una buona trazione in ogni condizione di guida.

Il cambio è manuale a cinque rapporti, con seconda, terza e quarta ravvicinate, mentre la Toyo Tyres ha omologato, secondo le specifiche FIA, le gomme Proxes 888RT. Si tratta di un pneumatico da asfalto utilizzabile anche sul bagnato che costa appena 92 euro + iva. Stiamo parlando di un prezzo che è di un terzo inferiore a quello dei concorrenti. A riprova che, volendo, è possibile tagliare drasticamente i costi pur avendo l’ambizione di vincere!

Avendo la vettura di proprietà una stagione può costare 15 mila euro (per il noleggio si parla di 25/30 mila euro): costi che un giovane talento può drasticamente tagliare grazie ai ricchi premi. L’ambizione di Suzuki Italia è di attirare l’attenzione dei giovani piloti: quest’anno l’ACI Sport aprirà la partecipazione ai rally dei 16enni proprio nell’entry level che è la categoria RS.

La Federazione Italiana dovrebbe imporre il passaggio dei rookie dalle classi più piccole per creare una base di partecipanti più larga, che si faccia un minimo bagaglio di esperienza prima di ambire a vetture più prestazionali.

Suzuki Italia coltiva i giovani, ma non rinnega i gentleman driver che si vogliono divertire nello scenario più blasonato dei rally che è il CIR con un programma di corse a low cost…

 

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