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Pirelli P7: una gomma che fatto la storia dei rally

Ecco una breve storia di quello che è stato l'impatto delle coperture Pirelli nel Mondiale

Il Pirelli P7 Corsa Classic è l’evoluzione del celebre Pirelli P7, la gomma che ha contribuito a scrivere la storia del rally mondiale a partire dal 1973, anno in cui fu sviluppato proprio per la Lancia Stratos. Negli anni '70, infatti, sull’impulso della Stratos che aveva l’obiettivo di restituire il Mondiale Rally alla Lancia, Pirelli sviluppa il P7 con struttura tubeless radiale ultraribassata e cinture di nylon a 0°. Rispetto agli pneumatici dell’epoca, il P7 non solo presenta una struttura completamente nuova, ma garantisce una maggiore superficie d’impronta e quindi maggiore stabilità anche a velocità elevate, con la possibilità di fittaggio a cerchi di diametro superiore. Sviluppato nella misura 195/50 VR 15 (per la prima volta il fianco è alto la metà rispetto alla larghezza del battistrada), P7 è il primo pneumatico radiale ultraribassato e con esso Pirelli rivoluziona il modo di sviluppare gli pneumatici, che da quel momento diventano parte integrante della progettazione delle auto da competizione. Dopo il successo del P7, Pirelli lancia il P7 Corsa, il “re delle competizioni” nazionali ed internazionali, adottato dalle Case automobilistiche più blasonate del rally quali Lancia, Fiat-Abarth e Ford. Con P7 e P7 Corsa Pirelli domina la scena mondiale rally grazie alle moltissime vittorie di campioni e Case auto che lo scelgono. La Lancia Stratos, equipaggiata Pirelli P7 e guidata da Munari-Mannucci, vince il Mondiale Rally già nel 1974, anno successivo alla sua progettazione, successo bissato e raddoppiato nel 1975 grazie anche all’altra Stratos affidata a Waldegaard-Thorszelius. Con i nuovi radiali Pirelli, inoltre, corre anche la Fiat 124 Abarth di Alen-Kiwimaki. Il 1976 regala a Pirelli addirittura un tris iridato: oltre alle due Stratos gommate P7 di Munari-Mannucci e Waldegaard-Thorszelius, nella scuderia Pirelli si aggiunge anche la Fiat 131 Abarth dei finlandesi Alen-Kiwimaki. Nel 1977, vedrà imporsi il battaglione di Fiat 131 Abarth guidate da Alén, Darniche, Salonen, Andruet e Bacchelli. E sarà talmente apprezzato il comportamento rallistico del P7 che la Fiat lo adotterà in primo equipaggiamento per la versione stradale della 131. Nel 1978 il Mondiale è ancora tutto per la Fiat 131 equipaggiata P7, cinque volte vincitrice con Alen-Kiwimaki, Röhrl-Geistdorfer e Darniche-Mahé. Il terzo alloro nel Mondiale arriva nel 1980, ancora con Röhrl-Geistdorfer e Alen-Kiwimaki. Dal 1981 anche Ford entra a far parte della squadra Pirelli: con la Escort RS l'equipaggio Vatanen-Richards vince, infatti, il Mondiale piloti. Nel 1982 tocca alle Audi Quattro di Mikkola-Hertz e Blomqvist-Cederberg che si impongono al pari della Toyota Celica di Bjorn Waldegaard. La stagione 1983 vede il ritorno della Lancia ai vertici della categoria grazie alle 037 di Alen-Kiwimaki e Röhrl-Geistdorfer, che con i P7 regalano a Pirelli il settimo Mondiale Costruttori. Il super-ribassato Pirelli P7 si impone ancora nel 1984 con la Toyota Celica di Waldegaard e la Lancia 037 di Alén, mentre nel 1985 con l'avvento dei mostri del Gruppo B si segnala l’ascesa di Juha Kankkunnen con la Toyota Celica e Henri Toivonen con la Lancia Delta S4. I due team si ripeteranno anche nel 1986, mentre sul versante gomme si sta già affacciando il Pirelli P Zero che dall’anno successivo porterà alla vittoria le Lancia Delta 4WD di Kankunnen, Alen e Biasion.

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