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La tragedia del Valli Cuneesi 4 anni dopo il Val Varaita

L'organizzatore Pier Luigi Capello è distrutto: è stato appena assolto per l'incidente di Sossella

Ancora una tragedia, come una maledizione. Pier Luigi Capello, presidente dello Sport Rally Team, l'organizzatore del 17. Rally Internazionale della Valli Cuneesi, ha la voce rotta: a meno di due mesi dal 4 luglio giorno dell'assoluzione nel processo per l'incidente al rally della Val Varaita 2007, ecco un altro dramma. Non si è ancora spenta l'eco del terribile botto di quattro anni fa in cui morì un anziano di 60 anni, investito dalla Subaru Impreza di Manuel Sossella, mentre stava scattando una foto in una zona vietata al pubblico. Per il giudice non c'è stato nessuno colpevole. Una sentenza senza ombre che ha spinto Capello, presidente del comitato organizzatore, insieme a Giuseppe Rustichelli, direttore di gara e Fabrizio Giuggia, responsabile della sicurezza del rally, ad impegnarsi nel Valli Cuneesi. La Citreon DS3 numero 53 di Costenaro-Ciucci nella prova speciale n.3 di Montemale (11,7 km) si capotta, per ragioni che sono in fase di accertamento, alla fine di un tratto rettilineo in discesa che precede due tornanti in discesa. Sbatte sul lato sinistro, decolla in aria ad un'altezza di circa tre metri (c'erano dei segni sulle piante!) e poi ripiomba sulle quattro ruote sul lato destro, dove si trovano quattro persone che, molto probabilmente, si stavano semplicemente spostando da un posto ad un'altro, perché quello non era affatto spettacolare oltreché molto rischioso. Due hanno cercato scampo lanciandosi nella scarpata (e per quello hanno riportato qualche danno fisico), mentre altre due sono state colpite dalla vettura priva di controllo. Mario Scanavino, 51 anni originario di Bardonecchia, in provincia di Torino, è deceduto per il violento impatto, nonostante i soccorsi del 118 siano scatti immediatamente. Sarebbero serie anche le condizioni di Livio Tesio di 39 anni, abitante a Savigliano (Cuneo) che è stato trasportato d'urgenza in elicottero all'ospedale di Cuneo dove i medici gli stanno curando una ferita alla testa. Giacomo Costenaro pilota di Marostica (Vicenza) e il navigatore Giacomo Ciucci di Camigli (Lucca) sono incolumi ma in stato di shock. Un banale errore o un guasto hanno trasformato un divertimento in tragedia. Eppure il pilota ha il diritto di sbagliare guidando al limite, se il pubblico davvero si assiepasse nei punti del percorso non pericolosi. Stando alle prime informazioni i quattro spettatori stavano in una zona vietata al pubblico. “No, non è così – ammette Pier Luigi Capello – quello era davvero un posto insignificante per uno spettatore del rally, lì non doveva esserci proprio nessuno. Mi dicono che queste persone si stessero spostando quando è successa la fatalità. Non saprei proprio come altro definire questo dramma”. Il Comitato Organizzatore del rally ha immediatamente interrotto la gara in segno di lutto non appena si è saputo della prematura scomparsa di Mario Scanavino. e ha formulayo in una nota "le proprie sentite condoglianze alla famiglia della vittima, da sempre un appassionato di rally". “Sono affranto – prosegue Capello – avevamo tracciato un percorso in funzione della sicurezza dei piloti, più che a favore della spettacolarità delle prove per il pubblico, proprio per evitare qualsiasi guaio. Per esempio al posto del salto di Festiona alla Madonna del Colletto, dove le vetture si staccavano dall'asfalto con le quattro ruote, avevamo messo una chicane e inoltre abbiamo tagliato le speciali nei pezzi più belli, ma non è servito, purtroppo!”. In questo caso è doveroso parlare di fatalità, tragica fatalità, ma non sarà facile per Capello e soci tornare davanti a un giudice quando, forse, potevano sperare di stemperare un'altra profonda ferita che non si cancellerà mai. E chissà mai se avranno ancora la voglia di mettere un rally a calendario in futuro? Foto D. P.

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