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Cunico: "Non ce l'ho con Rossi, ma i rally sono altri"

L'ex campione tricolore ha spiegato la sua posizione in un'intervista esclusiva dopo essersi esposto su Facebook

Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta

Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta

Guido De Bortoli

Valentino Rossi
Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta
Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta
Thierry Neuville e Julien Vial, Hyundai i20
Thierry Neuville e Julien Vial, Hyundai i20
Thierry Neuville e Julien Vial, Hyundai i20
Le modelle Monster Energy
Le modelle Monster Energy
Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta
Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta
I vincitori Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta
Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta
Thierry Neuville e Julien Vial, Hyundai i20
Thierry Neuville and Julien Vial, Hyundai i20
Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta
Monster Energy Monza Rally Show
I vincitori Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta
Valentino Rossi
I vincitori Valentino Rossi e Carlo Cassina, Ford Fiesta

La vittoria di Valentino Rossi al Monza Rally Show 2015 ha lasciato strascichi che ancora non accennano a placarsi nonostante siano passati già alcuni giorni dal termine della manifestazione monzese.

Franco Cunico, pluri campione italiano rally, ci ha rilasciato un'intervista esclusiva dopo aver preso posizione sulla propria pagina ufficiale Facebook, spiegandoci il suo punto di vista sulla manifestazione brianzola, sul successo del nove volte campione del mondo del Motomondiale e sulle reazioni della stampa, volta a sottolineare la vittoria di Rossi nei confronti di un pilota professionista come Thierry Neuville.  

Franco, cosa pensa del Monza Rally Show, al netto delle illazioni e polemiche degli ultimi anni sorti nel corso della manifestazione?
"Il Monza Rally Show è una delle manifestazioni più importanti che abbiamo in Italia, anche perché abbiamo perso il Motor Show, quindi non ci è rimasto altro che il Monza Rally Show. Fa parte di un tipo di manifestazione che, tra le altre cose, promuove anche il rally ma è uno spettacolo. Secondo me è un evento estremamente positivo, che però va contestualizzato, rendendo note le modalità con cui viene disputato e tutti i suoi requisiti". 

Abbiamo parlato con Paolo Andreucci, che ci ha parlato del Monza Rally Show come di uno spettacolo e basta. Serve per dare una bella vetrina a una categoria che in Italia non ha ancora la giusta promozione... 
"Ecco, e se lo dice un nove volte campione italiano c'è da credergli! I vertici di ACI Sport Italia dovrebbero prendere nota di quanto avviene al Monza Rally Show, dell'esposizione mediatica che crea. Non si capisce per quale motivo non si possano promuovere i rally in una maniera differente, seguendo il filone della manifestazione monzese. Sarebbe certamente un bello spunto per la federazione e farebbe molto bene al movimento rallistico italiano".

Dopo il Monza Rally Show vi sono stati molti commenti riguardanti la vittoria di Valentino Rossi e la sconfitta di Neuville. Abbiamo visto che lei si è espresso sui social network a tal riguardo. Potrebbe approfondire la questione?
"Bisogna fare due premesse. La prima è che Valentino Rossi è un personaggio, un campione di respiro mondiale. Ha tanti sostenitori e altrettanti denigratori. Tutti hanno dato una propria opinione e vorrei sorvolare a tal riguardo perché la faziosità è certamente un elemento che non fa affatto bene. La seconda puntualizzazione è che, secondo me, Valentino fa benissimo ad andare a correre al Monza Rally Show, ma gli imputo una sola cosa: ovvero non dire una parola di distacco dal mondo dei rally. Quando Valentino ha provato a correre in rally veri e propri non ha centrato risultati di rilievo. Lui ha corso in un ambiente non suo, appoggiato, favorito in possesso di elementi tali da poter vincere, dunque, secondo me, avrebbe dovuto ammettere che i rally sono un'altra cosa. Questa è l'unica cosa che gli imputo. Perché un campione che va in un'altra categoria, in questo caso il rally, deve avere rispetto per i suoi protagonisti".

Si spieghi meglio...
"Il giorno dopo la vittoria di Valentino a Monza un quotidiano importante come La Gazzetta dello Sport ha lanciato un messaggio del tipo 'Motociclisti 2 - piloti rally 0'. Il succo del loro resoconto è quello. Un pilota che ha un ingaggio super come Thierry Neuville e che si presta a un evento del genere, quando vede certe cose poi sicuramente non ha più voglia di tornarci. Poi, certo, viene invitato e al massimo si fa una breve vacanza milanese, ma per l'ambiente dei rally questo tipo di risultati non va affatto bene. Neuville, così come Kubica, è uno dei personaggi principali del Mondiale Rally. Sono bravi, richiesti e ricercati. Una loro sconfitta, senza nulla togliere a Valentino, danneggia il movimento rally. Dunque mi sarei aspettato da Valentino una frase così 'mi fa piacere di aver vinto tra i birilli, poi un giorno mi piacerebbe confrontarmi con loro in un rally vero. E poi Neuville deve provare la MotoGP!'. Io mi aspettavo questo".

Cosa pensa della partecipazione di un personaggio come Valentino a eventi del genere?
"Va bene che corra, anche da favorito. E' però palese che ci sia qualcosa che non torni. Pensate ai risultati di Brivio, "Uccio" e del mio amico Cairoli. Lo spettacolo è fantastico e speriamo che il Monza Rally Show possa continuare ad esistere e avere il medesimo successo. Non c'è alcuna polemica con Valentino. Lui non si discute. Anzi, spero di vederlo a Monza per tanti anni ancora. Sarebbe però stato bello che la stampa non avesse indicato Valentino come un ironman anche in un settore del Motorsport non suo".

Leggevo la sua risposta a un fan sulla sua pagina Facebook sotto il post riguardante il Monza Rally Show 2015. Può farci un accenno all'episodio da te citato in quell'occasione?
"E' stato tanti anni fa, correvo con la Subaru. Già allora si parlava di lui in maniera lusinghiera. In quell'occasione vollero dargli una vettura un po' più performante per livellare le prestazioni. Un tocco di centralina, benzina diversa... In quell'occasione sapevamo che le macchine non sarebbero state verificate proprio per quel fatto. Valentino andò molto bene, il problema nacque il giorno successivo, quando sulla stampa apparvero sue dichiarazioni a riguardo, con lui che dichiarava di sentirsi un pilota di rally. In quell'occasione ci rimanemmo male. L'anno dopo ci opponemmo a una sua vettura più performante e lui arrivò ultimo. Orrmai si parla di un evento risalente a 20 anni fa, ma è per spiegare alcuni scenari e dare un panorama più chiaro di quello che accade".

Che cosa cambierebbe della manifestazione brianzola?
"Vorrei poi fare un appunto agli organizzatori. Sarebbe bello che l'ago della bilancia non pendesse nei confronti di qualcuno, ma che si dia la possibilità ai rallisti di esprimersi sapendo di aver la possibilità di dimostrare il proprio talento. E' vero che è uno show, ma bisogna ricordarlo sempre con fermezza che non si tratta di un rally vero, ma di uno spettacolo fine a se stesso. Senza un certo tipo di controlli vi sono molte più illazioni sulla gara da parte dei tifosi".

Secondo lei Valentino potrebbe risultare competitivo in un rally vero e proprio?
"Sul web ho condiviso la foto con Neuville che, idealmente, invita Valentino a correre al Rally di Monte-Carlo. Se Rossi dovesse correre al Monte arriverebbe al traguardo il giorno successivo. Ma questo è assolutamente normale! Per dimostrare di essere bravo nei rally bisogna farlo vedere in una gara vera. Pensa a Kubica. Robert era preso in giro all'inizio nell'ambiente perché veniva dalla Formula 1. Poi ha subito dimostrato di essere uno veramente forte nonostante corresse con una vettura privata. Questo è il mio punto di vista. Inutile essere pro o contro Rossi. Non è questo il focus e nemmeno il mio obiettivo. Ma quello di salvaguardare l'immagine dei rally veri e propri".

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