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La Carrera Cup Italia torna da Vallelunga con ancora più entusiasmo

Il monomarca di Porsche Italia è sempre più vivo e dà spettacolo dentro e fuori la pista, in barba al covid-19...

Bottiglia di Champagne sul podio

Getty Images

Partenza di Gara 2
Podio di Gara 2
Gianmarco Quaresmini, Tsunami RT, Simone Iaquinta, Ghinzani Arco Motorsport
Simone Iaquinta, Ghinzani Arco Motorsport
Aldo Festante, Ombra Racing
Benedetto Strignano, AB Racing
Enrico Fulgenzi, EF Racing

Cala il sipario sul quarto round della Porsche Carrera Cup Italia. Le luci scendono su Vallelunga. Resta tuttavia un frullato di emozioni e di vissuto che in un periodo del genere riconciliano in toto con l'automobilismo e lo sport.

Nell'annata 2020 avrebbe potuto anche succedere che passate le prime gare qualcosa potesse in qualche modo "andare storto", "rompersi" o appunto "tramontare", proprio come in questo momento sta facendo l'arancia mezza gialla e mezza arancione nel pomeriggio romano. Magari anche solo in termini di iscritti, come non così raramente accade rispetto a un esordio stagionale.

Invece no. Il monomarca tricolore di Porsche italia torna da Vallelunga con più entusiasmo che mai. Non era affatto scontato. E i motivi sono molteplici, tanto che anche soltanto il riassumerli non è un'operazione così semplice e c'è il rischio di lascirsi sfuggire qualcosa, tanto intensi sono stati questi tre giorni di spettacolo dentro e fuori la pista.

Partiamo dai più scontati. Ci sono (perché restano) due corse da cardiopalma con duelli infiniti, sorpassi da brividi, colpi di scena, zero safety car e finalmente anche due classifiche confermate nel dopogara. C'è una lotta al titolo (e ai titoli) che ora promette una volata finale in perfetto stile Carrera Cup. C'è il record di 27 auto al via (e senza l'imprevisto occorso a Locanto nei giorni precedenti sarebbero state 28!), praticamente un miracolo in era covid-19.

Poi c'è anche il vissuto in sé. E ne citiamo solo una parte. C'è Festante che da rookie è all'improvviso diventato “uomo”, senza che nessuno gli regalasse nulla, un po' come aveva fatto Monaco nelle prime gare. C'è Biolghini che quasi quasi non sa più se andare al Rally Mondiale in Sardegna per giocarsi anche al Mugello le chance di titolo in Silver Cup. C'è Strignano, rookie appena arrivato da Barletta, che all'esordio assoluto non fa una piega ed è già lì con gli altri. C'è Fulgenzi che è sbarcato con il proprio team e ha subito colto due podi in primis di valore emozionale e poi soltanto in secondo luogo di valore sportivo.

Peccato soltanto, ma sono le regole ed è doveroso seguirle per rispetto di tutto e tutti, che, proprio all'ultimo, non gli abbiano consentito di stappare lo champagne, cosa che lui era già pronto a fare. Per ora va così e le storie continuano a intrecciarsi anche senza il botto del tappo e tutti che scappano per non bagnarsi.

Ma prima o poi torneranno anche le bollicine...

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