Carrera Cup Italia, Pera torna sui fatti di Monza ma "apre" al 2018
Il vicecampione del monomarca tricolore è "carico" per il prossima anno e ora può ripensare a freddo al weekend che gli è costato il titolo: "Domenica eccessivo sovrasterzo, sabato grande rimonta ma che rischi con Kruglyk"
Carrera Cup Italia 2017
Tutte le emozioni del monomarca tricolore giunto all'edizione numero 11
Riccardo Pera torna a parlare dopo la delusione del titolo della Carrera Cup Italia 2017 sfuggitogli a Monza proprio all'ultima gara di una combattuta stagione che aveva fino a quel momento comandato. A dieci giorni da quel testacoda alla Parabolica che in gara 2 lo ha costretto al ritiro dopo essere stato colpito dall'incolpevole Francesca Linossi, che sopraggiungeva, il pilota toscano può parlarne più a freddo e con parte della "scottatura" che un po' se n'è andata.
Il tempo lo aiuterà ulteriormente e le spalle si faranno più larghe, ma pensieri e ambizioni iniziano a proiettarsi verso la prossima stagione, i cui programmi sono in fase embrionale "Vediamo un attimo - attacca il 18enne che con il team Ebimotors ha sfiorato l'impresa al primo anno nella serie promossa da Porsche Italia -; al momento per il 2018 sono alla finestra. Però mi sento carico, sono pronto per qualsiasi campionato, dobbiamo solo capire come si sviluppano le cose".
Segno che le cose "eppur si muovono", parafrasando Galileo... Naturalmente, con più calma rispetto all'immediato post-Monza, Pera prova di nuovo a raccontare quello sfortunato weekend: "I nuovi arrivi di Mattia Drudi e Andrii Kruglyk hanno complicato le cose. Con quest'ultimo sabato in gara 1 è stato evidente, ho rischiato tanto. Poi sono arrivato terzo perché lui ha fatto strike (costringendo al ritiro Enrico Fulgenzi e prendendosi una penalità, ndr), però ho rischiato di uscire di pista per colpa sua almeno in un paio di occasioni (l'ucraino ha difeso più volte con aggressività la sua posizione, ndr). Alla fine eravamo al settimo cielo per la rimonta da dodicesimo a terzo e per essere rimasti fuori dai contatti con lui. In gara 2 abbiamo fatto una partenza incredibile, da quarto subito in testa. Poi già al secondo giro non riuscivo ad avere il ritmo degli altri. Avevo un eccessivo sovrasterzo sulla macchina ed è quello che mi ha portato al testacoda, questione di assetto, perché l'auto mi è proprio partita con un filo di gas senza alcun preavviso".
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