Carrera Cup Italia | Mugello: mani nei capelli per Amati
Il contatto in qualifica con Scannicchio pesa sul weekend del giovane alfiere di Ghinzani Arco Motorsport, che coinvolto in tante lotte in ottica campionato ora è chiamato a un'impresa in rimonta dalla 15esima posizione in griglia. L'episodio è sotto investigazione.
Foto di: Gianluca Marchese
E' un finale amaro quello delle qualifiche del Mugello per Giorgio Amati nell'ultimo round della Porsche Carrera Cup Italia. Detto che nel motorsport tutto può cambiare alla velocità della luce, la situazione del giovane alfiere di Ghinzani Arco Motorsport si è complicata dopo il contatto in zona posteriore destra avvenuto in qualifica con Scannicchio.
Un episodio occorso alla curva destrorsa Borgo San Lorenzo, le cui barriere hanno poi contenuto le due vetture finite in ghiaia. La vettura di Amati ha riportato danni ben visibili sia al posteriore sia soprattutto lungo l'intera fiancata destra e il contatto è anche finito sotto investigazione.
Il pilota riminese dovrebbe scattare dalla 15esima posizione sulla griglia di gara 1. Il team Ghinzani Arco fa trapelare ottimismo sul completo ripristino della vettura, ma certamente è una partenza a handicap per un giovane di sicuro talento arrivato al Mugello con il già difficile pacchetto "full optional" di giocarsi il titolo assoluto con Quaresmini, quello team con Ombra Racing e lo Scholarship Programme.
Servirà un'impresa in rimonta per tenere aperto il discorso della classifica piloti, per il resto le cose non sono affatto compromesse, anche perché pure Leo Caglioni ha avuto i suoi problemi lato team Ombra (il giovane bergamasco ha concluso solo 20esimo in qualifica).
Evidentemente dispiaciuto per quanto successo in qualifica, al rientro sotto la tenda della sua squadra, affiancato da coach Gianni Morbidelli, Amati sul momento si è comprensibilmente messo le mani nei capelli: "Pensavo mi avesse visto, invece...", ha detto a caldo.
"Scannicchio mi ha preso sulla posteriore sinistra - ha poi continuato -. Mi dispiace anche per lui perché pensavo davvero che mi avesse visto, stava andando piano... penso che ora il team debba fare davvero un grande lavoro..."
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