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Carrera Cup Italia, Imola: Mosca "rimbalza" meglio ma la battaglia sarà in qualifica

Il bresciano di Ombra Racing, subito competitivo nel venerdì di libere nonostante lo scoppio di un ammortizzatore, attende ora le qualifiche di sabato mattina, dove però in molti rincorreranno la pole position per una fondamentale gara 1. E nonostante il caldo il record non sembra così impossibile...

Tommaso Mosca, Ombra Racing

Foto di: Alex Galli

La Porsche di Diego Bertonelli, Dinamic Motorsport, nel garage
Atmosfera nel paddock
La nuova livrea di Enrico Fulgenzi
Le Porsche del team Dinamic Motorsport, nel garage
La Porsche di Patrick Kujala,	Bonaldi Motorsport, nel garage
Dettaglio della Porsche di Federico Reggiani,	Ghinzani Arco Motorsport, nel garage
Tommaso Mosca, Ombra Racing
La Porsche di Davide Di Benedetto, Ombra Racing, nel garage
La Porsche di Bashar Mardini, GDL Racing, nel garage
Logo Duell Race
Le Porsche del team Tsunami RT, nel garage

L'arancio-nero 2019 di Tommaso Mosca ha colorato la sessione di prove libere nel venerdì del secondo round della Porsche Carrera Cup Italia a Imola, ma un po' tutti nel paddock del prestigioso monomarca tricolore danno appuntamento a sabato in qualifica per scoprire gli effettivi valori in campo in vista di gara 1.

Compreso il 19enne alfiere di Ombra Racing, naturalmente. Nella prima parte delle libere a Mosca è addirittura scoppiato un ammortizzatore, fatto che l'ha costretto al box il tempo necessario al team bergamasco per ripristinare la 911 GT3 Cup numero 19. Missione compiuta e poi coronata dal miglior crono di giornata nelle fasi finali della sessione, quando il giovane bresciano ha sfruttato bene il potenziale della vettura. Il suo 1'44"055 è crono però ancora distante dalla pole position di aprile 2018 fatta segnare da Enrico Fulgenzi (1'42"959 - non consideriamo l'ancor più veloce 1'42"320 che Diego Bertonelli ha piazzato quest'anno a marzo ma nei test prestagionali, quindi in condizioni e contesto del tutto diversi).

Nonostante il caldo e quindi le temperature elevate, i driver di vertice sono convinti che un secondino, se non di più, si possa togliere dal tempo odierno, quando già tutti, tra l'altro, sono rimasti molto vicini nei riscontri. La battaglia per la pole position sarà quindi serrata e comprenderà, secondo l'ordine delle libere, anche Bertonelli, Iaquinta, Kujala, Conwright e Fulgenzi.

Bertonelli, che con la 911 GT3 Cup di Q8 Hi Perform e Dinamic Motorsport si è fermato a soli 97 millesimi da Mosca, ha commentato così il suo venerdì: "La pista è quella giusta, nel senso che è la mia preferita. Oggi è andata bene, setup ok e con le gomme credo eravamo sugli stessi livelli degli altri lì davanti. Decimo più, decimo meno, siamo tutti lì. La pole sarà intorno al 43 netto, la lotta sarà durà".

Restando nel "box" Dinamic un po' di traffico trovato in pista in alcuni momenti non ha agevolato Jaden Conwright. Il 20enne californiano ha pure "assaggiato" la ghiaia della Rivazza, ma il lavoro svolto con costanza e il quinto tempo quasi a pari con Kujala lo rendono rivale temibile per tutti.

Proprio Patrick Kujala è apparso piuttosto soddisfatto di quanto provato insieme al team Bonaldi Motorsport: "E' andata come mi aspettavo. Bene. Forse anche meglio, avevo pneumatici usati, domani vedremo", ha spiegato il finlandese attuale capoclassifica.

Simile soddisfazione e atteggiamento sono arrivati dal "box" di Ghinzani Arco Motorsport sponda Simone Iaquinta. Il driver calabrese ha lavorato prevalentemente sul passo gara ma non appena ha provato un "time attack", con pneumatici abbastanza freschi, si è piazzato subito alle spalle di Mosca e Bertonelli, a soli 151 millesimi dal best lap. E così Iaquinta (anche lui, sì) ha chiuso la giornata: "La pole position sarà sul 42 basso"...

Infine, Enrico Fulgenzi, con nuova livrea e impegnato a verificare alcune regolazioni con Tsunami RT: “Sono molto felice dell’andamento di queste prove libere, perché siamo riusciti a concretizzare quanto fatto durante il test al Mugello. Nella prima parte della sessione abbiamo preso confidenza, dopodiché abbiamo affinato ulteriormente il setup e sembra che siamo riusciti a trovare ciò che finora ci era mancato: il ritmo avuto nel corso delle prove mi ha permesso di essere costantemente nelle prime posizioni e questo sicuramente è un bel segnale. Abbiamo interrotto il lavoro con un po’ di anticipo solamente per lavorare sulle altezze dell’auto e per controllare come avesse reagito alle modifiche. Finora posso dirmi soddisfatto perché mi sento competitivo anche in gara”.

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