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Carrera Cup Italia, Imola: ecco “giù-gas” Tovilavicius!

Il gioco di parole con il nome di battesimo (Dziugas) del 29enne pilota lituano di Ombra Racing è la scusa per scoprire uno dei nuovi volti del monomarca di Porsche Italia, nel quale è al primo anno dopo i trascorsi in Germania e le esperienze motoristiche vissute nel paese d'origine: "Sogno dio diventare sempre più veloce"

Dziugas Tovilavicius, Ombra Racing

Foto di: Getty Images

Dziugas Tovilavicius, Ombra Racing
Dziugas Tovilavicius, Ombra Racing
Dziugas Tovilavicius, Ombra Racing
Dziugas Tovilavicius, Ombra Racing
Aldo Festante, Ombra Racing, Dziugas Tovilavicius, Ombra Racing e Stefano Gattuso, Ombra Racing
Dziugas Tovilavicius, Ombra Racing

Classe 1992 da Vilnius, capitale della Lituania. Dziugas Tovilavicius è uno dei volti nuovi e dall'attitudine più “consapevolmente simpatica” della Porsche Carrera Cup Italia 2021. Al primo anno nel team Ombra, è un pilota 29enne che viene da lontano e che sa ridere o sorridere al momento giusto con il desiderio di imparare e diventare sempre più veloce.

Nel paddock di Imola, Motorsport.com lo ha intervistato proprio partendo da... lontano, perché, attacca, “l'automobilismo in Lituania non è ai massimi livelli, diciamo così, quindi di solito dobbiamo correre all'estero per trovare più competitività; sì, ci sono delle star locali ma tutti fanno esperienza fuori Paese”.

Quante piste “vere” ci sono in Lituania?

“Una, ma non 'vera'! C'è un circuito a Kaunas, ma le condizioni attuali sono diciamo inadeguate. Utilizziamo un circuito cittadino a Palanga (sulla costa del Mar Baltico, ndr) per una gara di 1000 km.”

Quindi non esiste un vero e proprio campionato nazionale?

“Abbiamo come un campionato Baltico con Lituania, Lettonia ed Estonia. A Riga c'è una bella pista, anche se pericolosa, i muri sono molto vicini, però girarci è davvero divertente.”

E quindi com'è ritrovarsi a competere in Italia?

“E' molto interessante qui, il livello è davvero buono. Puoi iniziare a un livello medio, poi la velocità è tutta nel guidare la macchina. Più lo fai e più veloce diventi.”

Come e quando hai iniziato a correre?

“Ho iniziato con il kart, un Mini 60, ma a livello di divertimento, con gli amici. Mio padre ha voluto provassi e io l'ho fatto per un paio d'anni. Ero un bambino, il casco era grande quanto le mie spalle! Poi mi sono fermato fino ai 15 anni. I miei amici erano tutti piloti, anche nei rally. Allora ho provato e mi è piaciuto.”

L'upgrade in auto?

“Dopo il karting abbiamo preso una Clio Cup, eravamo in un team locale, mio fratello era il team manager e i nostri amici i meccanici. E ho corso la 1000 km. Poi ho iniziato anche nell'Italiano Karting e nel contempo in auto con una Bmw per ulteriori gare endurance. Il passo più grande è stato quando ho iniziato nel TCR in Germania. Nel 2019 ho vinto nel TCR Baltico, nel 2020 settimo nel TCR Tedesco, è stata una buona scuola con tanti piloti forti. Ma non ho imparato molto non soltanto sulla guida, ma anche sulle persone.”

Da lì il passo in Carrera Cup Italia...

“Dopo la scorsa stagione abbiamo parlato con il mio manager Alberto Tonti insieme al team Ombra e c'è stata l'opportunità. Il viaggio non si ferma mai.”

Ma le GT sono molto differenti rispetto alle Turismo o anche il karting...

“Queste gare sono molto più interessanti. Pensavo non ci fossero lotte al limite come nel TCR, mi sbagliavo. In quello sono similari, ma le auto sono più veloci, davvero divertente e le piste sono fantastiche.”

Come ti sei avvicinato alla Carrera Cup Italia e che cosa pensi dei tuoi primi weekend di gara?

“Qui ho trovato una grande opportunità di crescita. Sono salito per la prima volta in auto in un test al Paul Ricard ed è stato... uh! Tante cose nuove! Dopo ogni test e gara ho sentito sempre più fiducia in auto e ora posso iniziare a fare di più. La velocità cresce a ogni sessione.”

Quindi per la seconda parte della stagione?

“Spero di migliorare ancora e ancora e ancora!”

Qual è il target finale per quest'anno?

“Sarebbe bello essere in top-10/12. Sarebbe fantastico perché penso che i primi 8 siano molto più esperti. Per il primo anno la top-10 è un target davvero elevato.”

Quindi stai pensando a una strategia almeno di medio-termine?

“Facciamo quest'anno e poi guardiamo avanti. Non penso mai ai prossimi 5 anni, per me è un percorso di crescita e penso di essere su quello più giusto e di essere circondato dalle giuste persone, quindi speriamo per il meglio”

E come ti senti nel team?

“Il feeling è buono, gli altri piloti sono più veloci di me, ma da loro tre posso imparare cose differenti. A mano a mano impari cose, parli con gli ingegneri, impari anche a parlare con loro e capire come lavorano. Con gli altri piloti va bene, certamente non parli di aspetti tipo le traiettorie. Ok, se hai domande, chiedi e tutti ti aiutano ma ciascuno fa il proprio lavoro. I miei problemi non sono i loro e viceversa.”

Che cosa ti affascina di più della 911 GT3 Cup?

“La trazione posteriore, avere il motore alle spalle e il suono è fantastico! E il grip rispetto alle accelerazioni... Non avevo mai provato niente del genere prima.”

Finora qual è la tua pista preferita?

“Al momento Imola! Cordoli, saliscendi e cambi sono davvero belli. Anche il Mugello è bello, ma difficile in prospettiva traiettorie. E' divertente ma preferisco Imola, molto più aggressiva e mi ricorda di più Riga.”

Pensando a un futuro più lontano: qual è il tuo sogno nelle competizioni?

“Sogno di diventare sempre più veloce. Ma c'è un modo di dire che recita così: se fai progetti Dio riderà dei tuoi progetti! Quindi niente piani, ma andare sempre più veloce! Amo questo sport e questa atmosfera. Voglio rimanervi coinvolto il più possibile.”

Sapevi che Dziugas suona tanto come “giù gas” in italiano?

(Ridendo divertito e rispondendo per la prima volta in italiano.) “Perfetto!”

 

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