Carrera Cup Italia | Il Mugello è la nuova sfida di Müller
Chiamato da Enrico Fulgenzi a sostituire Ten Voorde, ecco il già campione della Carrera Cup Brasil, che nel round sull’impegnativo circuito toscano timbra la seconda presenza con EF Racing dopo la progressione messa in mostra a Vallelunga: “Il monomarca italiano è molto diverso, per me è un sogno essere qui, sto lavorando per entrare in top-5...”
Ha vinto in Brasile nel 2017 e nel 2019, mentre nel 2021 e nel 2022 ha concluso secondo. Insomma, è un pilota e un personaggio che sa il fatto suo, anche se in Carrera Cup Italia un po’ tutto funziona diversamente, a partire dal fatto che il monomarca brasiliano si disputa in regime di monogestione.
Marçal Müller è stato letteralmente catapultato in pista a Vallelunga da Enrico Fulgenzi e dalla sua EF Racing in sostituzione di Larry Ten Voorde e a 30 anni ha raccolto la sfida riuscendo anche a migliorarsi di molto durante l’esordio italiano.
Di fatto senza alcuna esperienza precedente sulle piste europee (a parte una presenza all’Estoril nell’evento annuale in cui la Porsche Carrera Cup Brasil disputa un appuntamento extra-continente), ora il 30enne pilota di Nova Hamburgo, città che sorge nella provincia di Porto Alegre, sud del Brasile, è pronto ad affrontare il Mugello (prima ora di prove libere del terzo round a breve), uno dei circuiti più variegati, veloci e probanti.
Che infatti Müller “rispetta” molto: “Ieri abbiamo fatto un track walk, è una pista da montagne russe, per me è un sogno essere e correre qui. Sinceramente non so come andremo, vedremo come andranno i primi giri...”.
Raccontaci il tuo primo approccio con la Carrera Cup Italia: quali sono le differenze con il monomarca brasiliano?
“La vera, grande differenza è il fatto di non avere l’Abs. Un fattore che non si è rivelato semplice per me alla prima presenza. Qui devi fare delle traiettorie un po’ diverse altrimenti rischi il bloccaggio. Poi qui in Italia ci sono differenze nei setup della macchina. In Brasile un solo team cura tutte le vetture quindi sono di fatto tutte uguali fra loro e ci sono solo dei piccoli accorgimenti da poter fare, mentre qui le differenze sono maggiori e fra squadra e squadra e le vetture sono più aggressive. Da noi guidiamo con più sottosterzo, qui la macchina è aggressiva. Ci sono più cose alle quali doversi adattare”.
Come è stato arrivare a Vallelunga senza conoscere praticamente nulla del campionato?
“La cosa positiva è che a Vallelunga ho avuto 4 ore di test pre-gara. Non è stato facile comunque, anche perché per me anche le piste sono nuove. Mi sono allenato al simulatore ma non abbastanza, non c’è stato il tempo per allenarmi bene. Per il Mugello invece ho avuto più tempo per imparare al simulatore, ma purtroppo soltanto un’ora di prove libere!”
Qual è l’obiettivo quindi?
“Mi sto concentrando sull’adattarmi velocemente nell’utilizzo della vettura con gomme usate e poi lanciarmi in qualifica con le nuove, questa è la sfida.”
Probabilmente il caldo in Italia non rappresenta una difficoltà in più...
“Il caldo è lo stesso quindi non è un problema in effetti.”
Tornando al tuo esordio: a Vallelunga una progressione si è vista.
“Sì, è stata una evidente progressione. In qualifica non mi sono adattato al setup della macchina, né io né Enrico abbiamo avuto dei buoni riscontri, ma poi abbiamo lavorato in ottica gara e siamo cresciuti molto fino a concludere in top-10 gara 2. Ora qui al Mugello non saprei, vediamo come andranno i primi giri, sto lavorando per riuscire a ottenere altre top-10 o magari entrare in top-5...”
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