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Carrera Cup Italia, giovani rampanti alla ricerca del "Porsche Factor"!

Il punto sullo Scholarship Programme con Valentina Albanese, responsabile del Motorsport per Porsche Italia: "Novità e sorprese, siamo felici dei progressi dei ragazzi, a settembre la nomination per l'International Shoot Out"

Valentina Albanese, Responsabile Porsche Motorsport con i piloti dello Scolarship Programme

Carrera Cup Italia 2017

Tutte le emozioni del monomarca tricolore giunto all'edizione numero 11

Valentina Albanese, responsabile motorsport Porsche
Porsche Carrera Cup Italia 2017: foto di gruppo dei piloti Scolarchip Programme
Jonathan Giacon, Tsunami RT
Alessio Rovera, Tsunami RT
L'allenamento dei piloti dello Scholarship Programme
Gianmarco Quaresmini, Dinamic Motorsport
Le Porsche 911 GT3 Cup pronte per scendere in pista
Preparazione fisica dei piloti prima delle qualifiche
Daniele Cazzaniga, Dinamic Motorsport, in lotta con Alessio Rovera, Tsunami RT
Riccardo Pera, Ebimotors e Daniele Cazzaniga, Ghinziani Arco Motorsport
Riccardo Pera, Ebimotors, in testa al gruppo
Jonathan Giacon, Dinamic Motorsport
Briefing dei piloti dello Scholarship Programme con gli allenatori
L'allenamento dei piloti dello Scholarship Programme
Gianmarco Quaresmini, Dinamic Motorsport
Francesca Linossi, Dinamic Motorsport
Valentina Albanese, Responsabile Porsche Motorsport con i piloti dello Scolarship Programme
Francesca Linossi, Dinamic Motorsport
Alessio Rovera, Tsunami ST e Riccardo Pera, Ebimotors, in lotta per la posizione

Come la Carrera Cup Italia per le lotte ai titoli, si avvicina alla fase clou pure lo Scholarship Programme, il progetto di coaching riservato ai piloti under 26 voluto dalla Porsche e seguito dalle filiali nazionali. Ok, ora c'è agosto di mezzo, ma a settembre è in programma l'ultimo raduno e poi anche il giovane pilota selezionato per l'Italia accederà all'International Scholarship Shoot Out. È lo step successivo che mette in palio un budget di 200mila euro e con esso il biglietto di ingresso nella Porsche Mobil1 Supercup come pilota junior ufficiale della Casa tedesca.

Quel posto fa gola anche a tutti i sei giovani scelti da Porsche Italia fra i protagonisti del monomarca tricolore, che sono Daniele Cazzaniga, Jonathan Giacon, Francesca Linossi, Riccardo Pera, Gianmarco Quaresmini e Alessio Rovera.

Un gruppo di ragazzi rampanti e dal piede pesante e un programma di formazione sempre più strutturato sono gli argomenti da sottoporre a Valentina Albanese, responsabile del Motorsport per Porsche Italia, che segue da vicino l'intero progetto.

 

Come si è strutturato quest'anno lo Scholarship Programme, quali le principali novità?

“La più grande è la partnership con Technogym che segue i ragazzi dal punto di vista fisico. L'abbinamento con un altro brand top, come lo è Porsche nel settore auto, ma in questo caso nel campo della preparazione atletica, ci ha molto gratificati. Inoltre quest'anno abbiamo potuto creare fin dall'inizio un pool di tutor formato da Niki Cadei, che di fatto rimane il responsabile del programma in Italia, da Max Busnelli, che oltre a essere manager operativo Carrera Cup Italia è un pilota di ottimo livello, e da me stessa, con l'esperienza di vent'anni di corse. Ciò permette ai giovani di essere davvero seguiti a 360 gradi.”

 

Finora quali gli appuntamenti principali?

“Abbiamo fatto un primo assessment a inizio stagione nella sede di Milano di Technogym dove i piloti sono stati valutati dal punto di vista fisico nel loro stato di inizio stagione con rilevamenti e prove sotto sforzo. È stata poi stilata una scheda personale in modo da poter tenere sotto controllo anche le progressioni. E c'è stata una sessione molto importante pure con il mondo della stampa grazie a giornalisti come Franco Nugnes e Guido Schittone e Venceslas Monzini, il responsabile stampa e PR di Porsche Italia, che non solo hanno fornito istruzioni e regole comportamentali per quanto riguarda il rapporto con i media, ma hanno pure effettuato delle simulazioni mettendo alla prova i ragazzi con domande a sorpresa e fuori contesto, valutandone le capacità di improvvisazione e risposta. È stato molto formativo, oltre che divertente!”

 

Com'è proseguito poi il lavoro?

“Dopo il terzo round a Vallelunga abbiamo svolto un secondo raduno a Cesena, dove c'è stata anche l'occasione di visitare l'intera fabbrica di Technogym. Nell'occasione io, Cadei, Busnelli ed Edoardo Ghiraldini, che è il mio braccio destro, ci siamo uniti nell'allenamento con i ragazzi ed è stato un momento di team building pazzesco. Ci siamo divertiti, abbiamo fatto gruppo e ci siamo allenati al livello che chiaramente Technogym pretende”.

 

E Technogym, così come Porsche Italia, è impegnata con i ragazzi pure nei weekend del monomarca.

“A ogni appuntamento Technogym manda un preparatore atletico che li segue sui campi di gara, ma c'è di più. Attraverso un'app creata appositamente dall'azienda i ragazzi sono monitorati nei loro allenamenti a casa. Quindi devono fare i compiti! Il trainer non si limita a farli lavorare in autodromo. E non possono sgarrare, perché comunque sono controllati da remoto. Un fattore di ulteriore interesse.”

 

Ci sono stati tre poleman in stagione, tutti under 26, e quasi tutti i vincitori in gara frequentano lo Scholarship Programme: vi aspettavate riscontri così convincenti anche proprio a livello sportivo?

“Ci aspettavamo che i ragazzi fossero tra i primi perché storicamente è così, sono quelli che pensano di fare dell'automobilismo una professione e quindi tendenzialmente sono sempre quelli che ritroviamo nelle prime posizioni. Ma abbiamo avuto delle sorprese. Ci aspettavamo Rovera, perché comunque è alla sua seconda stagione, ma che Pera fosse già così competitivo era difficile da prevedere. Non ci aspettavamo neppure un Quaresmini così bravo e attento e che sta crescendo a ogni appuntamento. Francesca Linossi purtroppo non è così costante, ma sta dimostrando di essere lì tra i primi anche lei (è diventata la prima ragazza a cogliere un podio nella storia di tutte le Carrera Cup, ndr). Giacon ha qualche difficoltà di adattamento alla vettura ma sono certa che prima della fine dell'anno le risolverà. Non conoscevo Cazzaniga prima che arrivasse in Carrera Cup Italia. Un ragazzo diciamo più riservato degli altri, guida molto pulito e anche lui è sempre lì.”

 

Li state conoscendo sempre meglio...

“I nostri giovani quest'anno sono così, molto simpatici e del tutto diversi fra loro e ciò rende il programma stimolante anche per noi che li seguiamo. E poi per la prima volta c'è una ragazza e questo mi rende particolarmente felice. Oltre al fatto che ci stiamo divertendo, la cosa più importante è che siamo molto contenti dei progressi che i ragazzi stanno facendo. E a conferma della validità del campionato c'è pure il fatto che provengono da team diversi, coprendo quasi l'intera totalità di quelli presenti.”

 

Dopo la pausa estiva si entrerà nella fase clou.

“A settembre, quindi ben prima della fine del campionato, dovremo nominare il pilota del nostro Scholarship Programme che rappresenterà l'Italia nell'International Shoot Out. L'ultimo assessment è previsto il 15 settembre di nuovo a Cesena e subito dopo ci sarà la nomination”.

 

Quanto conteranno le performance e quanto il lavoro fuori dalla pista in questa nomination?

“Obiettivamente il risultato in pista e la prestazione pura conteranno molto, perché è normale che la valutazione finale si faccia soprattutto su quello. Però è chiaro che i ragazzi devono essere preparati anche su ciò che noi chiamiamo “P Factor”, il Porsche Factor, che appunto è la capacità di sapersi relazionare e comportare e poi di essere anche fisicamente pronti. Credo molto nella giusta preparazione atletica, l'ho vissuto anche in prima persona: se ti molla il fisico, ti molla la testa e quindi la prestazione. È essenziale avere il fisico preparato, il che significa anche capacità di sopportare temperature di 60/65 gradi tutti bardati per almeno mezz'ora. E non è facile.”

 

E lo Shoot Out come funzionerà?

“In realtà sono delle sessioni cronometrate, ma neppure noi conosciamo nei dettagli il programma. Ce lo raccontano poi i ragazzi una volta che vi hanno partecipato, ma il programma in sé è assolutamente top secret come è top secret il circuito su cui andranno a disputarlo.”

 

 

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