NASCAR, Newman: "Come faccio ad essere vivo dopo questo botto?"
Il pilota della Roush Fenway Racing per la prima volta ha parlato del terribile volo di Daytona dal quale è uscito miracolosamente illeso.
Foto di: Nigel Kinrade / Motorsport Images
Per la prima volta Ryan Newman è tornato in TV per parlare del terribile incidente occorsogli alla Daytona 500 di NASCAR Cup, dalla quale è uscito miracolosamente vivo e illeso dopo una carambola pazzesca all'ultimo giro.
Il pilota della Roush Fenway Racing questa mattina è stato ospite della trasmissione americana "TODAY Show", dove ha raccontato quello che gli è accaduto la sera del 17 febbraio scorso sull'ovale che lo vedeva in testa con la Ford Mustang #6 a pochi metri dalla bandiera a scacchi.
"Mi ricordo di aver sentito un colpo da dietro che mi ha fatto finire a muro, poi si è verificata una successione di eventi che hanno creato la carambola - spiega Newman - A rivedere l'incidente quasi è umiliante, ma sapere che sono qui seduto a parlare tranquillamente e senza mal di testa è assolutamente fantastico".
Come fantastico è il fatto che lo statunitense non si sia rotto nemmeno un osso...
"In pratica ho solo subìto una contusione al cervello, un trauma cranico; servirà un po' perché tutto torni a posto, in quel momento mi sentivo K.O.! Anzi, c'è un punto della gara che non ricordo... Sinceramente, penso proprio di essere stato molto fortunato. Credo sia un miracolo sotto vari aspetti che sia qui".
L'evoluzione delle misure di sicurezza nella costruzione delle vetture ha sicuramente giocato un ruolo chiave nel salvare la vita di Newman, che ci tiene a sottolineare questo aspetto.
"Il lavoro sulla sicurezza degli ultimi 20 anni mi ha consentito di essere qui ora. Se guardiamo l'incidente, è sicuramente spettacolare e terribile. Si è danneggiato tutto, dalla scocca al sedile, la macchina a vederla dopo il botto fa spavento e ci si chiede come sia andato tutto bene perché ora possa sedermi qui a parlarne. I ragazzi del team hanno fatto un ottimo lavoro nel preparare l'auto e anche il costruttore nel renderla sicura, quindi li ringrazio, così come tutti quelli che hanno pregato per me".
Da oggi inizia il recupero per il 42enne nativo di South Bend, che non vuole assolutamente mollare e sta lavorando per rientrare in azione.
"Voglio farlo al più presto! E' tutto emozionante, non c'è dubbio, perché ho rischiato la vita e sono veramente grato di poter continuarla grazie a tutte le persone che hanno pregato per me. Amo la NASCAR, si soffre a restarne fuori mentre gli altri corrono gare che tu hai fatto per tanto tempo. Ho iniziato a farlo a 4 anni e vivo per questo. Però sono qui e spero di potermi ancora divertire e godermi la vita con le mie figlie. A loro dico che papà sta benissimo, è tornato al 100% quello di prima, il che è ottimo!"
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