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A Talladega, tre anni... dopo, si rifà vivo McMurray!

Il pilota della Chevrolet numero 1 si ritrova in testa al 172esimo dei 188 giri e spezza l'incantesimo

Mancava dal primo gradino del podio da ben tre anni, ma prima o poi capita a tutti i campioni di spezzare l'incantesimo. A Jamie McMurray è capitato sul Talladega Superspeedway domenica 20 ottobre, a degna o indegna conclusione di un fine settimana parzialmente inficiato dall'annullamento delle qualifiche a causa della pioggia. E il pilota della scuderia Ganassi Earnhardt è sbucato proprio come un... funghetto dopo un temporale d'autunno, al 172esimo dei 188 giri della "45th Annual Camping World RV Sales 500", grazie anche all'effetto drafting involontariamente fornitogli dal "fordista" Ricky Stenhouse Jr. Il pilota della Chevrolet numero 1, peraltro sponsorizzata da un marchio sicuramente in linea con la velocità come la... Cessna, ha condotto gli ultimi 16 passaggi della corsa in Alabama senza troppi patemi, benché dando prova di grande concentrazione. Ce l'ha fatta non senza introfularsi volontariamente nell'accesa lotta per il titolo della NASCAR Sprint Cup e per la leadership della corsa, che ai piani alti è stata animata dapprima da Matt Kenseth e Jimmie Johnson, che avevano curiosamente preso il via l'uno accanto all'altro dalla sesta fila con le loro Chevy, e in un secondo tempo da Dale Earnhardt Jr, compagno di squadra del secondo dei battistrada di campionato in seno al team di Rick Hendrick. L'erede di "The Intimidator" e Austin Dillon, eccezionamente al via della 500 Miglia di Talladega con il team Stewart-Haas, sembravano lì lì per sferrare l'attacco alla supremazia di Jamie McMurray quando è accaduto l'irreparabile. Il pilota della Chevrolet numero 14 si è girato davanti a Stenhouse, che occupava la quarta posizione, ed è finito in mezzo al gruppone dei concorrenti che lo seguivano: tutti hanno evitato l'ostacolo fuorché la Ford della Germain Racing condotta da Casey Mears, che l'ha centrata in pieno, ma fortunatamente nel violento sinistro non ci sono stati feriti. E prima dell'incidente all'ultimo giro l'unico altro brivido aveva percorso le schiene degli spettatori di Talladega quando l'australiano Marcos Ambrose ha colpito e messo fuori causa l'ex pilota di Formula 1 Juan Pablo Montoya. L'inevitabile uscita delle bandiere gialle ha così frustrato le possibilità di Dale Earnhardt Jr di scavalcare il leader della corsa, che si è imposto con un secondo "neutralizzato" di margine sugli avversari, mentre l'onnipresente Stenhouse si è piazzato al terzo posto dinanzi alla Chevrolet di Paul Menard, protagonista di un'efficace rimonta dal 34esimo posto dello schieramento. Discreta performance di Kyle Busch, scattato ventisettesimo e giunto quinto al traguardo dopo una gara rocambolesca, condizionata dai box, e dopo essersi anche sdoppiato del giro di ritardo che aveva accumulato con la propria Toyota: prima per aver saltato la propria postazione in pit-lane, a causa di un notevole affollamento di vetture impegnate con i rifornimenti, e poi per una penalità dovuta alla velocità eccessiva in corsia box. David Ragan e David Gilliland, che in maggio sull'ovale dell'Alabama avevano ottenuto uno stupefacente uno-due con le Ford della Front Row Motorsports, non hanno ripetuto l'impresa, pur piazzandosi sesto e settimo da bravi compagni di squadra. E Johnson e Kenseth, i due residui contendenti al primato della NASCAR Sprint Cup 2013? Innanzitutto, va ricordato che il primo guida la classifica a quattro gare dal termine di appena quattro lunghezze sul rivale. Jimmie ha perso l'abbrivio per portarsi in testa alla corsa e si è classificato tredicesimo, anche per la scelta dei leader di disporsi in fila indiana anziché creare il classico "pacchetto" di vetture utile al drafting; Matt ha patito una crisi di guidabilità della macchina nella seconda metà di corsa e non è andato più in là della ventesima posizione.

NASCAR Sprint Cup - Talladega - Gara

NASCAR Sprint Cup - Classifica campionato

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