Zarco: “Ho passato Mir solo aprendo il gas, grazie Ducati”
Johann Zarco ha conquistato il secondo gradino del podio al Gran Premio del Qatar con un sorpasso nel finale in cui ha approfittato di un errore di Mir e ha sfruttato il grande motore della Desmosedici. Il francese è il primo dei piloti Ducati, anche davanti a Bagnaia.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Tutti i pronostici avevano dato per favorite le due Ducati ufficiali, eppure la migliore delle Desmosedici al Gran Premio del Qatar è stata quella di Johann Zarco. Il francese è salito sul podio al debutto con il team Pramac, rendendosi protagonista di una splendida gara in cui ha lottato anche per il vertice. Nulla ha potuto contro lo strapotere di Vinales, che ha trionfato in maniera magistrale. Eppure il transalpino ha tirato fuori gli artigli, battagliando con i più favoriti e beffando anche i piloti ufficiali.
Ma il podio è arrivato proprio nel finale, al termine di un duello con Joan Mir, che ha sbagliato l’uscita dell’ultima curva, tagliandosi fuori dal podio e favorendo di fatto Zarco e Bagnaia, secondo e terzo rispettivamente. Il portacolori Pramac però aveva difeso e attaccato in maniera eccellente, dando prova del buon passo mostrato già nella giornata di ieri.
Un grande inizio di stagione con questo podio...
“Sono contentissimo, già dalla partenza possiamo ringraziare Ducati perché era impressionante averne tre che sorpassavano Vinales e Quartararo con questa facilità. Ho visto immediatamente che ero a mio agio dietro a Miller e che Pecco stava prendendo un ritmo buono. Quindi ho potuto stargli dietro. Non direi che lì ero abbastanza comodo perché bisognava spingere tanto, ma potevo seguirlo e provare a risparmiare le gomme, perché era quello l’obiettivo. Poi è arrivato Vinales, che è apparso a suo agio. Ho provato a seguire anche lui, per quello ho subito passato Pecco, ma è stato un po’ difficile. Ma alla fine sono riuscito a passare anche Mir sul traguardo e anche qui bisogna ringraziare Ducati perché bisognava solo aprire il gas sul rettilineo e salvare il podio”.
Rispetto alla sera, in cui sei apparso più in forma, durante il giorno sei sembrato più in difficoltà.
“Di giorno sono caduto al secondo giro della FP1. Questo non ha aiutato ad avere una buona fiducia, ho subito capito e sentito la differenza che c’era tra il caldo del pomeriggio e le temperature più basse della sera. Allora mi sono detto che avrei risparmiato le energie per la sera”.
Rigamonti, il tuo capo tecnico, ha detto di avere molta fiducia in te. Qual è stato il passo in avanti che hai fatto quest’anno?
“Subito dai test il passo è stato la comodità sulla moto. La conosco da un anno e tutto quello che ho imparato sulla sua guida l’ho potuto sfruttare subito dai primi test. Quando fai così tutto ti viene sempre meglio, quindi direi di aver fatto questo e poi c’è lo step della moto. Tra quella dello scorso anno e quella attuale ci sono tante piccole cose in più che ti danno la possibilità di lottare per le posizioni di vertice”.
Anche l’ambiente di lavoro è importante, come ti sei trovato in Pramac?
“Mi sono sentito subito a mio agio, anche solo alla presentazione sembrava che ci conoscessimo già. La sensazione era come sentirsi a casa, un po’ come quello che avevo trovato in Tech 3, che era tutto francese. In quel caso ero a mio agio anche con la lingua, quindi ti puoi divertire ed essere serio sul lavoro. Visto che parlo anche l’italiano, sto bene qui anche quest’anno”.
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