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Yamaha ha chiesto di aprire i motori per motivi di sicurezza

Secondo quanto ha appreso Motorsport.com, la Yamaha ha chiesto agli altri costruttori di MotoGP il permesso per aprire i motori delle sue M1 per questioni di sicurezza.

Il garage di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Il garage di Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

La Casa di Iwata ha convocato ieri un incontro dell'Associazione dei Costruttori (MSMA), che si è tenuto al Red Bull Ring. Durante la riunione, il rappresentante della Yamaha ha comunicato agli altri il desiderio di aprire i propulsori per cercare di risolvere i problemi sofferti dai suoi piloti in queste prime uscite stagionali.

Valentino Rossi è stato costretto al ritiro nella prima gara dell'anno, a Jerez, quando la sua moto si è fermata a causa di un allarme sul dashboard. Sia quel motore che uno usato da Maverick Vinales in queso weekend sono stati mandati in Giappone per essere analizzati. Sembra che le conclusioni tratte siano che il problema si trovi nelle valvole.

Una settimana dopo, è stata la volta di Franco Morbidelli di essere costretto al ritiro, sempre a Jerez de la Frontera, quando stava battagliando per provare a salire sul podio.

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Vinales e Morbidelli hanno già punzonato tutti i cinque motori a loro disposizione per regolamento. Inoltre, sia loro che Rossi sono stati costretti a dire addio ad uno dei cinque che facevano parte della loro allocazione.

Da allora, tutte le Yamaha stanno facendo i conti con una limitazione del regime di rotazione per non rischiare ulteriori rotture.

La Yamaha ha quindi chiesto l'approvazione degli altri costruttori, dicendo di essere spinta da una motivazione di sicurezza. Una giustificazione che però la maggior parte degli altri non condivide.

Dunque, ora Honda, Ducatu, Suzuki, KTM ed Aprilia analizzeranno la situazione a fondo prima di dare il loro verdetto.

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