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Analisi

Yamaha: è il peggior inizio di stagione dell'era di Valentino

La squadra ufficiale Yamaha sta vivendo con Valentino Rossi e Maverick Vinales il peggior inizio dal 2003, quando il pilota pesarese non si era ancora unito al team.

Podio: il vincitore della gara Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Dopo le prime sei gare della stagione 2019, il team ufficiale Yamaha ha i suoi numeri peggiori dal 2003, più di 15 anni fa, quindi da prima che Valentino Rossi legasse il suo nome alla Casa di Iwata nel 2004.

Dopo il GP d'Italia, nel quale Maverick Vinales si è piazzato sesto e Valentino si è ritirato per una caduta, il team ha totalizzato 88 punti ed è al quarto posto nella classifica costruttori, davanti solo a KTM ed Aprilia.

Questi 88 punti sono la somma più bassa dopo i 70 accumulati dopo sei gare nel 2003. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, la Yamaha non ha vinto neanche una delle prime sei gare, proprio come era accaduto anche nel 2002 e nel 2003, ovvero nel momento della peggio crisi del marchio giapponese prima dello sbarco del "Dottore".

 

Le due vittorie più recenti della Yamaha risalgono al Gran Premio d'Australia del 28 ottobre 2018 con Vinales ed al Gran Premio d'Olanda del 25 giugno 2017 con Rossi. Questo vuolo dire che nelle ultime 37 gare, ci sono stati solamente due successi.

Prima e dopo Lorenzo

Dalla partenza di Jorge Lorenzo dalla Yamaha, alla fine della stagione 2016, c'è stato un totale di 42 Gran Premio. In tutto, la Yamaha ha vinto cinque volte, quattro con Maverick e una con Valentino, con una percentuale dell'11,9% di vittorie.

Andando a ritroso dello stesso lasso di tempo, quindi nelle ultime 42 gare di Lorenzo con la Yamaha, il totale è di 21 successi, 13 proprio con il maiorchino e 8 con Valentino. Qui però siamo ad una percentuale del 50%, che vuol dire una vittoria ogni due gare. Senza dimenticare che nel 2015 c'è stata anche la vittoria del titolo piloti, maturata con una doppietta.

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Il direttore sportivo Massimo Meregalli ha dichiarato dopo il GP d'Italia: "Anche la Ducati, dopo aver perso Casey Stoner, ha impiegato qualche anno per tornare a vincere. Valentino nel box è sempre lo stesso: concentrato e desideroso di migliorare la moto. Non ho visto alcun cambiamento in quell'atteggiamento".

Dalla sue parole, è chiaro, in primo luogo, che la partenza di Lorenzo per la Yamaha è stata un duro colpo come per la Ducati lo è stato l'addio di Stoner. E, secondo, che Rossi non è cambiato ed è lo stesso di prima. La differenza, dunque, sarebbe nello sviluppo della moto.

Al momento, la Yamaha non sembra aver trovato la chiave per far recuperare alla M1 la competitività del passato e, non solo è già stata ampiamento superata da Honda e Ducati, ma anche dalla Suzuki, con la KTM che continua ad avvicinarsi di weekend in weekend.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing
Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing
Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing
Maio Meregalli, team manager Yamaha Factory Racing, junto a Viñales y Rossi
Jorge Lorenzo, en su última victoria con Yamaha, en Valencia 2016
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