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Yamaha conferma: motori ko al Mugello per fuorigiri legati all'elettronica

Le rotture dei motori di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo durante il Gran Premio d'Italia sono avvenute senza preavviso per la Casa del diaposon.

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Toni Börner

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing e Marc Marquez, Repsol Honda Team

Questo giovedì, la Yamaha ha confermato che è stato un problema di elettronica a causare dei fuorigiri ai propulsori, come anticipato anche da Motorsport.com. La Yamaha ha spiegato oggi pomeriggio che sia il motore di Valentino Rossi che quello di Jorge Lorenzo si sono rotti per un problema legato all'elettronica due settimane fa, durante il GP d'Italia.

Nel caso dell'italiano, il motore della M1 si è rotto nel corso del nono giro della gara, mentre era secondo ed incollato a Lorenzo, che poche ore prima non aveva potuto terminare il warm-up a causa della rottura del propulsore del suo prototipo.

La fonte del problema è legata al fatto che i motori sono stati soggetti a degli sforzi eccessivi al Mugello, in particolare al passaggio sul dosso del rettilineo di partenza, come ha riferito la Yamaha. Dopo la gara, le due unità danneggiate sono state inviate in Giappone, dove gli ingegneri hanno condotto un'analisi esaustiva di quello che è successo.

"Queste sono state provocate da un problema di elettronica correlato al limitatore, che ha finito per danneggiare una valvola ed il pistone. La causa delel rotture di Jorge e Valentino è stata la stessa" ha spiegato Kouji Tsuya, project leader della M1.

"La rottura di Valentino è stata provocata da un fuorigiri accidentale in accelerazione, avvenuto sul dosso, quando era a con il gas completamente aperto alla fine del rettilineo" ha aggiunto l'ingegnere giapponese, che poi ha argomentato la scelta di non sostituire il motore per pesarese prima della gara: "Il motore di Valentino era il più fresco dei tre che sono già stati chiusi, per questo dopo il guasto capitato a Jorge nel warm-up non abbiamo preso in considerazione la sua sostituzione. Inoltre non avevamo potuto trovare il problema elettronico nel motore di Jorge in questo breve lasso di tempo".

"Il Mugello è uno dei circuiti più critici a causa del salto sul dosso del rettilineo, che viene fatto a tutto gas, quindi i giri del motore sono altissimi. Abbiamo imparato da questo incidente e già modificato il limitatore, che sarà ok in Catalunya. Come misura precauzionale, gli altri motori utilizzati da Valentino e Jorge al Mugello veranno utilizzati solo nelle prove libere, fino a quando non sarà completato il loro ciclo di vita" prosegue Tsuya.

"Abbiamo capito che è un problema di elettronica, quindi non abbiamo bisogno di intervenire sui motori che non sono ancora stati sigillati. Abbiamo ancora abbastanza motori per il resto della stagione ed abbiamo già messo a punto delle contromisure, quindi siamo sicuri che le rotture del Mugello non si ripeteranno" ha concluso.

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