VR46, l'altro impero di Valentino Rossi
In soli sei anni, la divisione marketing della VR46 è cresciuta in modo esponenziale: attualmente impiega circa 40 persone e fattura 20 milioni di euro.
Foto di: VR46 Riders Academy
Quando si arriva a Tavullia, se ne è subito consapevoli, perché una bandiera gialla con il numero 46 pende da tutti i lampioni della città.
Alla periferia di questa cittadina, nota in tutto il mondo per aver cullato ed essere l'attuale residenza dell'icona mondiale del motociclismo, c'è il centro nevralgico delle attività imprenditoriali della VR46, la multinazionale che gestisce il marketing dello stesso Valentino Rossi, di molti altri piloti in griglia (sia della MotoGP che delle categorie inferiori) e a sua volta ospita gran parte del materiale della VR46 Riders Academy e dello Sky Racing Team VR46.
La fabbrica è inconfondibile: il giallo, il nero ed il bianco dominano la scena ed abbracciano un grande cartello che chiarische che ci si sta per immergere nell'universo del "Dottore".
Le strutture, ancora una volta, sono un'estensione dell'estetica del #46 e si ritrovano incessantemente tutti gli elementi iconici che hanno accompagnato Rossi nel corso della sua carriera: nel suo ufficio, soprattutto, spicca la Yamaha M1 con cui ha vinto il suo ultimo Mondiale MotoGP, nel 2009.
Il piano superiore è suddiviso in stanze ed uffici vetrati (oltre a quello di Rossi c'è quello del direttore Alberto Tebaldi, l'amministrazione, l'IT e la cucina), mentre al piano inferiore c'è il reparto design e quello dei social media, oltre ad una sorta di garage dove sono parcheggiate tutte le moto della Riders Academy, i "giocattoli" ed un'officina per prepararle.
"Ci siamo trasferiti qui nel 2012, quando abbiamo avviato l'attività marketing di Vale. Poi abbiamo allargato un po' l'orizzonte e ora ci occupiamo di produrre anche il merchandising di altri piloti e squadre, come ad esempio Yamaha e KTM" ha spiegato a Motorsport.com il direttore Tebaldi.
Il volume di affari corrispondente al marketing è gigantesco. Anche se la VR46 è anche responsabile della progettazione, degli ordini e della distribuzione di tutti gli accessori di altri piloti, come Maverick Vinales o Cal Crutchlow, la maggior parte del business è creata dagli articoli relativi a Rossi.
"Valentino concentra l'80% del fatturato, che lo scorso anno era di 20 milioni di euro. Secondo le stime, nel 2018 saremo di nuovo attorno a questa cifra" ha aggiunto Gianluca Falcioni, responsabile del design della VR46.
"In passato abbiamo lavorato con la Juventus per due anni e ora lo facciamo con la Lamborghini. Ci occupiamo dell'intero processo e siamo presenti in circa 50 paese" ha proseguito Falcioni.
"Abbiamo punti vendita in tutti i Gran Premi d'Europa e in quelli esterni ci appoggiamo ai nostri distrubutori. Inoltre, abbiamo anche dei nostri negozi a Tokyo, a Kyoto e a Taiwan" ha spiegato il designer, uno degli uomini chiave dell'intera azienda.
"Delle 80 persone che più o meno costituiscono l'intera VR46, metà di essere, una quarantina, fanno parte del marketing", sottolinea Tebaldi, che soprattutto mette in evidenza l'atmosfera dell'azienda: "Qui sono tutti felici, ci divertiamo e lavoriamo in questo modo. Cerchiamo di rendere la giornata il più piacevole possibile, dai dirigenti allo chef. E' così che Vale ha sempre vissuto", ribatte Tebaldi, molto vicino agli 11 ragazzi che fanno parte della Riders Academy.
Non bisogna dimenticare poi Uccio Salucci, braccio destro di Valentino, che insieme ad Albi e a Carlo Casablanco è responsabile della direzione sportiva.
"La nostra gestione dei piloti è a 360°. Ci occupiamo dei contratti dei piloti, ma anche della loro preparazione a tutti i livelli. Ed è per questo che otteniamo una percentuale. In questo modo, i ragazzi possono dedicarsi esclusivamente alle gare e all'allenamento, che è quello che devono fare" ha spiegato Salucci.
"Li monitoriamo in modo permanente, sia dal punto di vista nutrizionale che in allenamento. Ogni volta che prepariamo delle attività con le moto, qualunque esse siano, tutto è pronto e i meccanici dello Sky Racing Team VR46 è a loro disposizione" ha aggiunto l'inseparabile ombra del pilota della Yamaha, che dopo i titoli di Moto2 conquistati da Franco Morbidelli (2017) e Pecco Bagnaia (2018) è molto chiaro sugli obiettivi dell'intero programma.
"Vogliamo dare un campione del mondo alal MotoGP. Non ci aspettavamo che il successo arrivasse così rapidamente. Non pensavamo che Bagnaia potesse crescere così tanto o che altri come Bezzecchi o Marini si presentassero a quello livello. Comunque, per prima cosa vogliamo vincere con Valentino, poi vedremo" ha concluso Salucci.
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