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Vinales vola con la Yamaha: è già pronto per essere l'anti-Marquez?

Al debutto con la M1 ed una nuova squadra ha messo tutti in fila ed è già stato più veloce di quanto lo era stato nel weekend con la Suzuki. L'inizio è stato molto promettente, bisogna capire se reggerà la pressione alla distanza.

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing bike detail
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Nessuno ha mai messo in dubbio il talento di Maverick Vinales, ma quello che il pilota spagnolo ha fatto nella due giorni di test di Valencia, facendo registrare il miglior tempo sia martedì che mercoledì, non è affatto banale. Tra le altre cose, senza commettere la minima sbavatura.

Non solo ha dovuto prendere le misure alla Yamaha M1, ma anche ad una squadra nuova, perché nel box con lui sono rimasti i ragazzi che in questi anni hanno lavorato con Jorge Lorenzo, capitanati da Ramon Forcada, ed un metodo di lavoro probabilmente differente da quello che c'era in Suzuki.

E' vero che in un certo senso il suo compito era più semplice di quello di Valentino Rossi, visto che lui ha ereditato la moto che aveva dominato il weekend con il #99 in sella, mentre il "Dottore" ha girato con due M1 "ibride" (una con telaio 2016 e motore 2017, l'altra all'inverso). Essendoci così tante cose con cui familiarizzare però non era scontato che fosse subito così veloce.

Invece, pur non avendo magari il codazzo mediatico generato dal debutto della coppia Ducati-Lorenzo, Maverick si è reso protagonista di un esordio da 10 e lode. E lo dimostra il fatto che non solo è stato il più veloce, ma anche che il suo 1'29"975 è un tempo migliore di quello che aveva realizzato sabato in qualifica con una GSX-RR che ormai conosceva come le sue tasche e che gli sarebbe valso un posto in prima fila proprio davanti a Valentino.

Anche nel box della Casa di Iwata sembrano molto soddisfatti, come ha spiegato il team manager Maio Meregalli: "Maverick è già andato molto forte. E' stato incredibile vederlo girare in 1'29" dopo così poco tempo e siamo rimasti molto colpiti anche dall'accuratezza dei suoi feedback, nonostante abbia alle spalle così pochi chilometri sulla nostra moto".

Lo stesso Valentino ha elogiato il lavoro fatto dal nuovo compagno, che rischia di essere subito un vicino di box "scomodo" come lo è stato Lorenzo in questi anni: "E' un pilota molto pronto, ha una buona esperienza, conosce le piste e si è trovato subito molto bene con la moto: è stato un buon inizio per lui. Sarà sicuramente un pretendente per il titolo".

Insomma, in appena due giorni Maverick ha già creato grandi aspettative rispetto a quella che potrà essere la sua ascesa nel 2017. La sensazione è che abbia tutte le carte in regola per poter già essere una sorta di anti-Marquez a partire dall'anno prossimo, ma bisognerà vedere se sarà in grado di reggere alla distanza per quanto riguarda la pressione, che sicuramente sarà maggiore che in Suzuki. Ne sapremo di più la settimana prossima, perché anche lui a Sepang salirà sulla M1 2017, ma se il buon giorno si vede dal mattino...

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