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Vinales riporta la Yamaha alla vittoria in MotoGP ad Assen

Grande prova dello spagnolo, che nel finale regola un Marquez che allunga a +44 su Dovizioso, oggi quarto. Sul podio sale di nuovo anche Quartararo, con Morbidelli e Petrucci quinto e sesto. Cadono Rins e Rossi.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

L'attesa è finita per la Yamaha, che finalmente è riuscita a diventare la quarta Casa a vincere nella stagione 2019 della MotoGP, mettendo fine anche ad un'astinenza che durava dal GP d'Australia dello scorso anno, quando a vincere era stato Maverick Vinales proprio come oggi ad Assen.

Lo spagnolo era parso il più veloce nell'arco di tutto il weekend e questa volta è riuscito a dimostrarlo anche in gara. Anche se è scappato solo quando mancavano sei giri alla bandiera a scacchi, Maverick infatti ha sempre dato la sensazione di non avere particolari problemi a controllare il ritmo del poleman Fabio Quartararo e di Marc Marquez, che lo hanno preceduto fino a circa tre quarti di gara.

Solo nelle primissime fasi c'era stato il tentativo di fuga di Alex Rins, ma poi il pilota della Suzuki ha esagerato ed è caduto alla curva 9 nel corso del terzo giro. A quel punto si è capito che i principali indiziati a giocarsi la vittoria erano i due portacolori della Yamaha e quello della Honda, anche se per qualche giorno ha provato a seguirli anche la Ducati di Andrea Dovizioso.

 

Con il passare dei giri, la Yamaha Petronas di Quartararo ha iniziato ad accusare degli scuotimenti pazzeschi al posteriore e questo ha indotto il rookie transalpino a rallentare e lasciare scappare gli altri due rivali, "accontentandosi" del secondo podio consecutivo nella classe regina, anche se sul gradino più basso. Va detto però che Fabio sta ancora recuperando da un'operazione per un problema di sindrome compartimentale ed è anche per quello che forse è calato.

Davanti Marquez ha provato ancora per qualche giro a tenere il ritmo forsennato dell'1'33" alto imposto da Vinales, ma poi evidentemente ha pensato alla classifica del mondiale (Marc era anche l'unico ad aver montato la soft al posteriore tra quelli davanti, gli altri avevano la dura) ed ha lasciato che il #12 si involasse verso la sua sesta vittoria in carriera, la quinta da quando è passato a difendere i colori della Yamaha.

Per Marc, infatti, questo secondo posto vale quasi come una vittoria, perché nella seconda parte di gara le Ducati sono "evaporate" per usare lo stesso termine utilizzato ieri da Danilo Petrucci. Dovizioso ha dovuto stringere i denti parecchio, lottando anche con la Desmosedici GP gemella, per portare a casa un quarto posto che comunque lo fa precipitare a -44 da Marquez nel Mondiale.

E' andata anche peggio a "Petrux", che a tratti ha dato la sensazione di averne di più del compagno, ma forse ha provato a dargli una mano a portare a casa più punti possibile. Cosa che ha pagato proprio all'ultima curva, quando Franco Morbidelli ha trovato il pertugio giusto per andare ad infilare la sua Yamaha Petronas e soffiargli la quinta posizione.

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Se non altro, per Danilo c'è la consolazione di essere salito addirittura al terzo posto nel Mondiale, anche se a 52 punti da Marquez. Però è riuscito a concretizzare il sorpasso nei confronti di Rins, che paha a caro prezzo il suo zero finendo a -59 nel Mondiale.

Per la Yamaha è stata una grande domenica, con tre M1 nelle prime cinque posizioni e due sul podio, ma alla festa non ha partecipato Valentino Rossi. La gara del "Dottore" è durata appena cinque giri, poi ha perso l'anteriore alla curva 9, trascinando giù con sé anche la Honda LCR di Takaaki Nakagami. Un brutto colpo per il pesarese, arrivato così al terzo zero consecutivo.

Continuando a scorrere la classifica, in settima posizione c'è la Honda di Cal Crutchlow davanti alla Suzuki di Joan Mir, che forse avrebbe meritato anche qualcosina in più: nelle prime fasi si era portato addirittura secondo e dopo la caduta di Rins ha anche comandato per qualche centinaio di metri. Poi è rimasto a lottare con le Ducati, ma a pochi giri dal termine ha commesso un errore alla curva 3 ed ha perso tantissimo tempo.

A seguire troviamo la Ducati di Jack Miller e l'Aprilia di Andrea Iannone, con il pilota di Vasto che firma la sua prima top 10 in sella alla RS-GP, coronando una bella rimonta dal 19esimo posto in griglia. Dietro di lui ci sono i due fratelli Espargaro, con la KTM di Pol davanti all'Aprilia di Aleix. Torna a punti poi anche Pecco Bagnaia, 14esimo, ma finalmente al traguardo dopo una serie di cadute.

Cla Pilota Moto Giri Tempo Gap Distacco km/h Punti
1 Spain Maverick Viñales Yamaha 26 -       25
2 Spain Marc Márquez Alenta Honda 26 4.854 4.854 4.854   20
3 France Fabio Quartararo Yamaha 26 9.738 9.738 4.884   16
4 Italy Andrea Dovizioso Ducati 26 14.147 14.147 4.409   13
5 Italy Franco Morbidelli Yamaha 26 14.467 14.467 0.320   11
6 Italy Danilo Petrucci Ducati 26 14.794 14.794 0.327   10
7 United Kingdom Cal Crutchlow Honda 26 18.361 18.361 3.567   9
8 Spain Joan Mir Suzuki 26 24.268 24.268 5.907   8
9 Australia Jack Miller Ducati 26 26.496 26.496 2.228   7
10 Italy Andrea Iannone Aprilia 26 26.997 26.997 0.501   6
11 Spain Pol Espargaro KTM 26 28.732 28.732 1.735   5
12 Spain Aleix Espargaro Aprilia 26 34.095 34.095 5.363   4
13 Portugal Miguel Oliveira KTM 26 34.181 34.181 0.086   3
14 Italy Francesco Bagnaia Ducati 26 34.249 34.249 0.068   2
15 Malaysia Hafizh Syahrin KTM 26 34.494 34.494 0.245   1
16 Spain Tito Rabat Ducati 26 48.357 48.357 13.863    
17 Czech Republic Karel Abraham Ducati 25 44.509 1 Lap 1 Lap    
  France Johann Zarco KTM 16 10 Laps        
  Japan Takaaki Nakagami Honda 4 22 Laps        
  Italy Valentino Rossi Yamaha 4 22 Laps        
  Spain Alex Rins Suzuki 2 24 Laps        

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