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Vinales: "Ogni giorno penso a dove sarei guidando una Honda o una Ducati"

Il pilota della Yamaha ha confessato oggi in Australia che pensa regolarmente ai risultati che potrebbe fare seguidasse la moto di Marquez o Dovizioso piuttosto che la sua M1.

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Vinales ha disputato una brutta gara una settimana fa in Giappone, dopo essere salito sul podio in Thailandia. Il pilota della Yamaha è sconcertato dai tanti alti e bassi prestazionali della sua moto. Oggi, una volta arrivato in Australia, ha raccontato dell'incontro avuto con i vertici della Yamaha e, cose interessante, ha parlato di cosa potrebbe fare in sella a moto più competitive come Honda e Ducati.

Phillip Island è una pista che piace a Vinales, che ha sempre avuto buone prestazioni. Questo gli consente di iniziare il weekend con un po' di serenità.

"E' un circuito che mi piace molto e mi sono divertito a correre qui in tutte le categorie, quindi sono contento che siamo qui" ha spiegato il pilota della Yamaha.

"Non ho grandi aspettative per il resto della stagione, basta finire il più competitivo possibile. Con così tante brutte gare, ti senti appesantito. La stagione è lunga quando va male. Vorrei finire felice e competitivo".

Come sempre, Vinales non si aspetta grandi cambiamenti sulla sua M1.

"Ho poche novità dalla Yamaha, vedremo a Valencia e Jerez (test di novembre), non so realmente. Cercheremo di divertirci e pensare poco al futuro" ha insistito.

"Voglio concentrarmi sul test di Valencia. Voglio resettare ed arrivarci bene dal punto di vista fisico, anche con grandi motivazioni. Lì suppongo che faremo qualche cambiamento che potrebbe farmi sentire più a mio agio con la moto".

Ciò che è chiaro è che in Giappone Maverick era stato molto veloce venerdì, poi era calato sabato e domenica era finito molto indietro. Ed è sempre difficile comprendere questi bruschi cambiamenti.

"Abbiamo tratto poche conclusioni, abbiamo lavorato in maniera errata, provando troppe cose. Avremmo dovuto concentrarci sull'elettronica e le linee, invece abbiamo voluto fare di più ed abbiamo avuto torto. Quindi questo fine settimana cercheremo di allestire una buona moto in FP1 e la manterremo fino a domenica" ha spiegato.

"In Giappone ho fatto ogni sessione con una moto diversa. In Thailandia sono stato più cauto e conoscevo meglio la moto. Inoltre penso che la moto di Buriram potrebbe funzionare bene qui".

"Su questa pista, per le sue caratteristiche, mi sento a mio agio fin dal primo turno e sarà più facile per me dare il massimo".

In Giappone, sia Maverick che il compagno Valentino Rossi hanno avuto un incontro con i vertici della Yamaha.

"Non è stato un incontro più lungo del solito, ma mi piacerebbe sapere perché sono lento, visto che non lo so. Volevo che me lo spiegassero e non mi sarei alzato dalla sedia fino a che non lo avessero fatto. Non ero convinto delle spiegazioni, volevano andarsene, ma non volevo andarmene senza una spiegazione".

"Non so se la Yamaha stia lavorando o meno, se lo sapessi lo direi senza problemi, perché non sono uno che si nasconde. L'unica cosa che volevo sapere era perché non ho potuto essere veloce in Giappone".

In questo incontro con i giapponesi ha parlato più dei problemi della M1 che delle soluzioni.

"Sì, esatto. Più o meno i problemi sono noti: non possiamo frenare forte, la moto non si ferma. Sono stati gli stessi per tutto l'anno. Se prendete i miei commenti della prima gara dell'anno, sono uguali identici a quelli del Giappone. Parole identiche. Forse è anche la risposta del perché non troviamo una soluzione".

Secondo lo spagnolo, i problemi sono gli stessi anche sul lato del box di Valentino.

"I problemi del mio compagno sono gli stessi, molto simili, forse io li accuso di più perché piego di più la moto in curva, però i commenti sono più o meno gli stessi".

Maverick spera che la Yamaha riesca a fare una moto per lui, per tornare a vincere.

"Non forzerò il mio stile di guida, l'anno scorso l'ho fatto ed è stato peggio. Facciano una moto per me e potranno stare davanti, vincendo delle gare. Non cambierò la mia guida, perché perderei la mia essenza, che è quella che mi ha portato qui. Non posso permettermi di perdere anche quella".

A quel punto a Vinales è stato domandato se si fosse mai chiesto dove potrebbe essere se guidasse la Honda di Marc Marquez o la Ducati, che al momento sembra la miglior moto sulla griglia di partenza.

"Ogni giorno, ma a che serve? Ora sono qui e devo lavorare con questa moto, cercando di fare una buona moto per il prossimo anno a partire dal test di Valencia. Ogni giorno ci penso a cosa farei con quelle moto, quali risultati otterrei, ma non mi aiuta nella situazione in cui mi trovo, perché ho altri due anni di contratto. La moto funzionava quando sono arrivato e deve farlo di nuovo".

L'ultimo concetto porterebbe a pensare alla realizzazione di una moto completamente nuova: "Non lo so, la Yamaha ha la chiave. Io devo solo dare il gas. Vorrie sapere come faranno la moto" ha concluso il pilota di Roses.

Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
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Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
Maverick Viñales, Yamaha Factory Racing
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